“Oracle? Ha vinto la Coppa America con l’inganno!”
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Emilio Martinelli ha scovato in un libro appena pubblicato negli Stati Uniti un’accusa precisa e circostanziata nei confronti di Oracle, il catamarano che ha vinto clamorosamente l’ultima Coppa America, rimontando da 1 a 8 a 9 a 8 lo sfidante neozelandese. L’inganno c’era, svela il velista/giornalista G. Bruce Knecht, gli esperti sapevano ma nessuno ne aveva mai scritto esplicitamente…
Ecco l’articolo che Martinelli ha scritto per la Gazzetta dello Sport:
Il titolo è “The Comeback” (“Il Ritorno”), l’autore è G. Bruce Knecht, giornalista statunitense che di vela ne sa abbastanza (era a bordo di Mari Cha IV quando, nel 2005, stabilì il record di traversata dell’Atlantico da New York a Cape Lizard, estremo lembo d’Europa) e il ritorno di cui si parla ruota attorno alla vittoria di Oracle Team Usa all’edizione 2013 dell’America’s Cup. Quella di San Francisco. Soprattutto quella della rimonta da 1 a 8 al famoso 9 a 8 del team di Larry Ellison, Russell Coutts e James Spithill sui neozelandesi di Grant Dalton e Dean Barker. Un ritorno dopo due anni e mezzo; un tempo che l’autore non ritiene abbia fatto dimenticare cosa è successo nella baia di San Francisco quando il defender americano ormai alle corde, improvvisamente, trovò una velocità sconosciuta che gli permise di vincere otto regate di fila, annichilendo i kiwi. Regate vinte, dice l’autore, con l’imbroglio.
ESAME
Nel libro, Knecht esamina a fondo tutta una serie di modifiche fatte dal defender statunitense, ma si sofferma in particolare su un elemento: appunto la velocità dimostrata nell’andatura di bolina (contro vento), grazie alla facilità con cui l’AC72 statunitense veniva portato a sollevarsi dall’acqua e a entrare in foiling (volare sull’acqua grazie a speciali derive, foil appunto). Il problema è come veniva ottenuta questa superiore velocità. E qui sta la rivelazione di The Comeback. Per Knecht il “trucco” era un veloce “pompaggio” della wing, la vela alare, che veniva in maniera costante cazzata (tirata) e lascata (mollata) creando, a ogni “tiro”, un surplus di spinta sull’ala. “Dopo ogni virata” scrive Knecht, “il frenetico movimento di pompaggio della wing permetteva alla barca di ‘alzarsi’ velocemente sui foil. Con la barca liberata dalla resistenza dell’acqua Oracle guadagnava rapidamente terreno rispetto ai kiwi”.
Grazie al continuo pompaggio Spithill poteva in pratica ritardare la virata nel bordeggio della bolina portando la barca con una rotta più diretta rispetto alla boa seguente senza ‘scendere’ dai foil. Pompare in maniera no-stop era cruciale. “Se non avessimo pompato la wing, avremmo perso terreno”, ha spiegato Spithill. Insomma, secondo Knecht Oracle ha vinto grazie a un imbroglio. Questo se fosse stata una regata normale (la regola 42 del Racing Rules of Sailing, il Regolamento Internazionale di Regata, che si occupa della propulsione della barca, proibisce il pompaggio), ma qui si tratta di Coppa America e allora… Allora nella Coppa la regola 42 era stata modificata e prevedeva che: “Una barca deve competere usando soltanto il vento e l’acqua per aumentare, mantenere o diminuire la propria velocità. Il suo equipaggio può regolare l’assetto della wing, delle vele, dei timoni, di derive e scafi ed eseguire altre azioni di marineria “. Tutto qui, e mentre il Regolamento della Coppa conteneva un lungo elenco di cose che si potevano o non si potevano fare, non esisteva alcun riferimento al pompaggio, che, va ricordato, nelle regate normali è proibito. Insomma, nelle regate della Coppa 2013 si poteva solo “regolare wing e vele”. Resta così la domanda che G. Bruce Knecht alla fine di The Comebak (sottotitolo “Come Larry Ellison ha vinto l’America’s Cup) rivolge al lettore: Quello che ha fatto Oracle era permesso dalle regole di regata? A voi la risposta.
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Antidoping e vela, cosa dovete sapere (per non finire come Sinner)
Regatanti, occhio al ’“rischio Sinner”! World Sailing, la federazione mondiale della vela ha diffuso un comunicato in cui invita praticanti, allenatori, personale medico e tutte le “parti interessate” a prestare massima attenzione alle nuove regole del Codice mondiale antidoping che
ARC Rally: No Rush primo sul traguardo, Bellamossa in testa tra i multiscafi B
Sono iniziati gli arrivi a Santa Lucia per l’edizione 2024 della ARC, il rally atlantico per croceristi, la regata/traversata che ogni anno porta centinaia di barche ad attraversare l’Oceano dalle Canarie ai Caraibi. La prima barca a tagliare il traguardo
Le superbarche da battere all’Admiral’s Cup 2025 (e quale sarà il team italiano)
C’era una volta una regata leggendaria: l’Admiral’s Cup. Dal 1957 al 2003 è stata il Campionato del Mondo ufficioso della vela d’altura, attirando le migliori barche e i più grandi velisti di ogni nazione. Dopo oltre due decenni di assenza,
ARC rally, le barche italiane ben posizionate a 1000 miglia dal traguardo
Non è stato ritrovato il corpo del velista svedese Dag Eresund, 33 anni svedese, caduto in mare durante la ARC 2024 dal VO65 austriaco Ocean Breeze. Rimane il “warning” per la flotta che transita nella zona individuata dal MRCC (Marine
3 commenti su ““Oracle? Ha vinto la Coppa America con l’inganno!””
quel che non è vietato è permesso
Se non espressamente vietato, vuol dire che è permesso, La domanda è un’altra il tattico degli avversari cosa stava guardando? Un serial televisivo ad episodi?
Ricostruzione interessante, che tuttavia fa passare in secondo piano il vero imbroglio degli americani, del quale nessuno ha mai più parlato. E cioè l’introduzione (quella sì esplicitamente e sicuramente vietata) del controllo elettronico sull’assetto dei foils. Perché nessuno ne ha più parlato? Dove sono i giornalisti di una volta?