La riconoscete? Sono cambiati i colori, ma il profilo è inconfondibile. Questa è l’ex Vento di Sardegna: la barca con cui Andrea Mura avrebbe dovuto partecipare al Vendée Globe, il giro del mondo in solitario sugli IMOCA 60. L’ex sogno del velista sardo adesso appartiene al ricco uomo d’affari olandese Pieter Heerema (64enne con esperienza su Dragoni ed RC44): è stata ribattezzata No Way Back (Senza Ritorno), è gialla, bianca e blu dopo il restyling operato nei cantieri CDK Technologies di Port-La-Forèt. Heerema, un profano degli oceani, sarà allenato da Michel Desjoyeaux per il Vendée, che partirà da Les Sables d’Olonne il 6 novembre di quest’anno. Qua sotto le foto dell’imbarcazione (dalla pagina Facebook di CDK Technologies)
C’ERA UNA VOLTA VENTO DI SARDEGNA
COME AL SOLITO, QUESTIONE DI SOLDI
Chissà come si sentirà Andrea Mura, a vedere il suo gioiello nelle mani di un altro marinaio che può contare su un centesimo della sua esperienza oceanica (ma su risorse economiche molto maggiori). Qui sotto vi raccontiamo di come, dopo essersi fatto costruire il bolide (progettato dai guru Verdier/VPLP) nel cantiere Persico Marine di Nembro (Bergamo), una delle realtà più all’avanguardia nel mondo, si è visto costretto a metterla in vendita per mancanza di fondi. Visto il potenziale della barca di ultima generazione (dotata di foil) “le Professeur” Michel Desjoyeaux ne ha subito approfittato per acquistarla.
SETTEMBRE VI AVEVAMO RACCONTATO LA VICENDA COSI’
Hai un sogno. Sudi lacrime e sangue per raggiungerlo. E lo vedi naufragare quando ormai credevi di avercela fatta. Chissà come si sentirà adesso Andrea Mura: Le Sarde Srl, management company creata per supportare la sfida del velista sardo al Vendée Globe (il giro del mondo in solitario, l’Everest dei velisti), comunica la vendita dell’IMOCA 60, disegnato e costruito appositamente per questa regata. Addio Vendée, addio Jacques Vabre. Non è bastato l’entusiasmo di Mura, il suo mettere tutto sul piatto, la sua altissima tara tecnica, la simpatia. Una volta ci aveva detto: “Una volta che sono sulla linea di partenza, io non ho problemi, so navigare. Non temo l’Oceano. Temo le difficoltà economiche e i sacrifici da compiere per partecipare alle regate oceaniche”.
Lo avevamo sentito a luglio, Andrea: lo skipper sardo (vincitore di Ostar, Twostar, Route du Rhum e Quebec-Saint Malo, nostro Velista dell’Anno 2014)aveva “accusato” la Regione Sardegna di averlo abbandonato e ci aveva raccontato che il Vendée Globe a rischio”.
UN PROBLEMA DI BUDGET
E infatti, si legge nel comunicato di Le Sarde: “E’ stata una decisione difficile, conseguente ai tentativi infruttuosi di raccogliere la restante parte dei fondi necessari a supportare il programma sportivo di 4 anni. Nonostante Le Sarde avesse infatti trovato i fondi necessari per la costruzione della barca, non è stato poi possibile individuare un main sponsor in tempo per il set up e la preparazione della Transat Jacques Vabre 2015 (al via a fine ottobre), regata valida per la qualificazione alla Vendée Globe 2016″.
UN GIOIELLO DI TECNOLOGIA ITALIANA
“Decisione ancora più difficile – prosegue il comunicato – considerando che questa barca, un nuovo IMOCA 60, è davvero un gioiello di tecnologia italiana, costruita con tecnologie innovative, e che il Vendée Globe è uno straordinario veicolo di comunicazione, senza eguali nel panorama delle regate d’altura in solitario. Siamo certi che l’IMOCA 60 italiano correrà le prossime regate ai massimi livelli e auguriamo il meglio al nuovo team. Le Sarde Srl desidera ringraziare la squadra di professionisti che ha lavorato incessantemente e con incredibili competenze alla preparazione dell’imbarcazione, il cantiere Persico Marine che ha costruito l’ennesimo gioiello nautico, i progettisti Verdier/VPLP, la Veleria Andrea Mura che ha sviluppato le vele per la barca, lo Shore Team, i partner tecnici che avevano comunque creduto alla riuscita della sfida, la stampa che ha sempre dato giusta visibilità alle varie fasi del progetto (con una menzione speciale per La Gazzetta dello Sport, MAIN Media Partner), e last but not least lo skipper Andrea Mura, che ovviamente non si dà per vinto e dichiara: “C’è amarezza per questo stop, ma la mia indole mi porta a cercare sempre nuove sfide. Andrea Mura non finisce con il progetto Vendée, ho già in mente nuovi traguardi agonistici da raggiungere e record da battere.“.