Danilo Cattadori fonda nel 1956 il cantiere Alpa. Fu grazie alla sua intraprendenza che l’Europa conobbe per la prima volta l’applicazione della vetroresina in ambito nautico. Una vera rivoluzione.La sua prima creatura fu un Flying Duchtman costruito in vetroresina, una deriva che avviò ed ancora avvia moltissime persone alla vela. Tante altre barche mitiche uscirono dal Cantiere tra cui l’Alpa 6.70 Dodi, l’Alpa 9.50, l’Alpa 11.50 e l’Alpa 12.70.
Cattadori riuscì a lavorare con i migliori designer dell’epoca. Da Van De Stadt a Olin Stephens fino a John Illingworth. Nomi che nel panorama della vela internazionale non hanno certamente bisogno di alcuna presentazione. Quello che colpisce della storia di Cattadori sono però i numeri: 22.000 barche prodotte, un cantiere in grado di completare una barca collaudata in vasca ogni tre giorni per quanto riguarda la linea dell’Alpa 9.50 e dell’Alpa 11.50 e la costruzione nel 1963 della barca a vela più grande d’Europa (lunga “solo” 15 metri).
L’apporto del Cattadori e del cantiere Alpa alla nautica è assimilabile a quello di Henry Ford all’automobilismo. L’Italia viveva un periodo di boom economico e la nautica da diporto stava diffondendosi sempre più. Il concetto dell’andare per mare per piacere e diletto era nuovo lungo le nostre coste. Le barche prodotte dal Cantiere Alpa rispondevano proprio a questa nuova necessità. Un prodotto semplice e solido. Robusto e duraturo. Le barche del cantiere Alpa erano (sono, ndr) costruite per navigare e per far divertire l’armatore e il suo equipaggio in sicurezza.La storia di Cattadori e del cantiere Alpa si concluse però nel peggior modo. La crisi che colpì il mercato nautico e alcuni dissapori tra il Cattadori e le maestranze lo portarono ad abbandonare il cantiere che, pochi anni dopo, chiuse definitivamente i battenti. Quando il cantiere Alpa chiuse era ormai da qualche anno di proprietà dell’Ing. Soldini, papà di Giovanni. Restano però presenti in tutte le barche che ancora oggi solcano i mari di tutto il mondo quelli che erano i “marchi di fabbrica” del cantiere Alpa: l’alta qualità della costruzione, l’attenzione per i materiali e l’amore per il mare. Quella di Cattadori e dell’Alpa rappresenta una storia tutta italiana.
Nicolò Colle
www.alpastyle.it
www.alpahistorical.org
1 commento su “#plasticfantastic – La storia del cantiere Alpa, pioniere della vetroresina”
Possiedo un Alpa 9.50 e ne sono orgoglioso barca solida può prendere qualsiasi mare eccezionale tenuta barca sicura ogni tempo