Barche immortali come il Dragone, lo Snipe, la Star e il Dinghy sono ancora protagoniste dei campi di regata di tutto il mondo, nonostante alcune di queste classi abbiano già compiuto i cento anni d’età. Difficile definirle semplicemente “d’epoca”, perché il loro successo è ancora attuale.
La prova di quanto appena affermato la ritroviamo sui campi di regata: queste classi non sono mai tramontate, anzi, si sono arricchite negli anni di nuovi appassionati, alcuni fedeli alle costruzioni originali in legno, altri che si sono fatti “convincere” dai nuovi materiali e sono passati alla costruzione in vetroresina.
LA SECONDA GIOVINEZZA DEL DRAGONE A DUBAI
A Dubai per esempio, il cantiere Premier Composite Technology (www.pct.ae), famoso per la costruzione di bolidi da regata come il Farr 400, il GC32 e il nuovo Farr280, è stato stregato dal Dragone (disegnato nel 1929 da Johan Anker, lungo 8,90 m e largo 1,70 m, classe olimpica dal 1948 al 1972), una classe che, con 1.500 imbarcazioni è ancora oggi rappresentata in ventisei paesi e conta un’attiva partecipazione alle regate, come la prestigiosa Gold Cup con una media di cento iscritti a edizione.
Il progetto è stato in parte modificato con studi in VPP sulle carene di sette diversi scafi (in particolare è stata migliorata la rigidità longitudinale dello scafo e il layout del pozzetto), rispettando il severo regolamento di classe. E se qualcuno tornasse a costruirli anche in legno?
Tratto dal GdV di settembre 2015