Attraversiamo l’Atlantico con mr. Malingri – Terza puntata
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Enrico Malingri, fratello di Vittorio e Francesco, membro della dinastia/famiglia più famosa della vela italiana, ha preparato un X 562 (Magix) per l’attraversata atlantica ed è salpato proprio in questi giorni da Gran Canaria verso Guadalupa, ai Caraibi.Grande navigatore, con decine e decine di migliaia di miglia alle spalle, Enrico ci racconterà, puntata dopo puntata, da un lato la navigazione, dall’altro come si sistema un cruiser per far sì che possa affrontare l’oceano senza problemi.
APPENA RIPARTITI DA MINDELO (CAPO VERDE)
Lat . 15 25′.459 ; Long. 26 57.286
Rotta 287 per Guadalupa, miglia all’arrivo 1985 , velocità 7.2 kn
Siamo ripartiti ieri dopo pranzo dopo il breve stop a Mindelo… posto folcloristico ma non c’è molto, acqua, nafta, un po’ di fresco ma la spesa vera va fatta alle Canarie. Il meteo di questa ultima settimana avrebbe portato in ogni caso a passare a poche miglia a Nord/Ovest quindi abbiamo optato per la sosta avendo consumato nafta necessaria per la traversata. Va bene per chi vuole una traversata un po’ più corta, da qui sono 2088 miglia a Guadalupa. Abbiamo anche fatto alcuni lavoretti necessari da cui trarre alcuni utili consigli.
LA CALZA DEL GENNAKER
Per la traversata la calza per gennaker o spi è fondamentale, io ne ho usate tante e vi consiglio di non lesinare sulle spese: la migliore è la ATN fatta in USA, si acquista anche online. Ha un imbuto rigido in vrt che permette un ottimo scivolamento quando si chiude e un circuito delle cime di manovra apri/chiudi a prova di bomba. Quella che abbiamo noi, anche se di una notissima velerai, non è perfetta e l’ho modificata, aggiungendo una girella in testa, modificando l’attacco del circuito cime di manovra, sostituendo la puleggia del circuito di manovra in testa. Ora funziona molto meglio. L’equipaggio è ora rodato da diverse manovre di issata e ammainata gennaker con relativo tangone per inquadrarlo e navigare con vento in poppa, quindi ieri sera dopo aver navigato con 20 nodi al lasco con randa e genoa, quando è calato il vento verso le 21, abbiamo issato il tutto. Carlo (armatore), Andrea (timoniere), Alessandro (skipper abituale barca), Marco (uomo delle comunicazioni), Edoardo (manovre e drizze), Nicola (manovre e scotte), io, dopo una settimana di navigazione e 950 miglia percorse iniziamo a ingranare bene.
I TURNI DI GUARDIA
Ho diviso i turni come ci ha insegnato mio papà Franco, secondo una tecnica credo seguita dalla maggior parte delle marineria velica storica, i 4 quarti di guardia, che si alternano notte e giorno.
1. Turno diurno dalle 12 alle 15 e notturno dalle 24 alle 3.00 (Alessandro e Marco)
2. Turno diurno dalle 15 alle 18 e notturno dalle 3.00 alle 6.00 (Enrico)
3. Turno diurno dalle 18 alle 21 e notturno 6.00 alle 9.00. (Carlo e Edoardo)
4. Turno diurno dalle 9 alle 12 e notturno 21 alle 24.00. (Andrea e Nicola)
Questo permette 9 ore di sonno tra un turno e l’altro e possibilità di riposini diurni, tenendo poi sempre lo stesso turno l’organismo adatta il bioritmo, e vai che è un meraviglia. Sono contrario a quei turni incasinati derivati dalla regata, uno di turno uno di guardia sfalsati che non si capisce niente, e ruoti come uno trottola tutto il tempo.
RELAX
Tutti si stanno rilassando e riposando …ma questo anche perché il telefono non suona ed la vita quotidiana è fuori portata…per ora. Qui si deve pensare a far camminare la barca, cucinare , preservare le manovre e attrezzature di bordo, buttare fuori gli stress di terra. Nelle prossime puntate ho chiesto ad ogni membro dell’equipaggio di scrivere un pezzo su come stanno vivendo questa esperienza. Siamo partiti puntando sud/ovest per andare a cercare il vento visto che la alta pressione delle Azzorre e stata spinta verso il basso da due forte depressioni che stanno sbarcando in Europa.
CERTO CHE LA TECNOLOGIA AIUTA!
Certo che se paragono la tecnologia delle comunicazioni ed elettronica di questa traversata alle precedenti fatte c’è un abisso, la tecnologia rende più accessibile la navigazione long range anche alle persone con meno esperienza. La prima traversata nel 1976 con il CS&RB si fece con bussola, log e sestante, la seconda con il Moana 39 nel 1983 con un sestante e macchinetta Tamaya per le efemeridi e per la meridiana, la Quebec – St Malò con il Moana 60 nel 1996 con gps portatile e collegamento con e-mail e cartine mail scaricate sul computer. Ora invece noi abbiamo la possibilità di scaricare i file grib con collegamento iridium, e seguire la dinamica della direzione ed intensità del vento sul computer sovrapponendole al programma di navigazione con la rotta da seguire. Si può quindi tracciare la rotta evitando le zone di bonaccia, problema principale delle traversate a queste latitudini. Sempre tramite Iridium se andate sul sito www.blog.mailasail.com/magix ci seguite nei post giornalieri e vedete il progresso della barca. Possiamo mandare e ricevere mail, anche se senza foto e allegati vari. Abbiamo a bordo anche un telefono Iridium portatile e il sistema YB. Il sistema YB è molto interessante, è quello usato anche alla ARC, è un sistema chiuso che utilizza la rete Iridium e manda la posizione della barca ogni 4 ore rilevabile sul sito www.my.yb.tl/magix. È possibile anche ricevere e trasmettere sms di testo. Quindi ricapitolando 3 sistemi di comunicazione, ne bastava uno, ma… Marco detto “il marconista” non ha badato a spese per sicurezza e rimanere in contatto con le famiglie a terra. Nella prossima puntata gli chiesto di scrivere un pezzo sui sistemi, come li ha scelti, dove li ha comprati, quanto costano, cosa serve per installarli. Intanto potete vedere se funzionano e seguirci sul web.
BELLA LA VITA DI BORDO
Questa notte dobbiamo decidere quando strambare per non infilarci nel centro della alta pressione, e quindi ora vi lascio e mi metto a studiare la situazione, mentre Alessandro prepara la lampuga che abbiamo pescato l’altro ieri, sfilettato e messa sotto vuoto in frigo. A proposito, io di navigazioni con tutti questi comfort non ne avevo mai fatte… generatore, desalinizzatore, due frigoriferi, arrosti sotto vuoto, le cotolette e le polpette sotto vuoto della mamma di Nicola, circa 70 bottiglie di vino… aperitivo in pozzetto alle 20.00.
Una felice notte a tutti.
Enrico Malingri
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Addio a Mauro Morandi, l’eremita “guardiano” dell’isola di Budelli
Si è spento a 85 anni Mauro Morandi, ex insegnante di educazione fisica originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto sull’isola di Budelli, in Sardegna, in completa solitudine come un moderno Robinson Crusoe. A 85 anni è morto
Risolto il mistero del Pogo 50 “fantasma” arenato a Cefalù
Lo scorso 7 dicembre una barca a vela di 15 metri in buone condizioni ma senza equipaggio si è arenata nella spiaggia di Cefalù, in Sicilia. Dopo un’ispezione a bordo e una serie di accertamenti la Guardia Costiera ha identificato
Non solo porti e marina: ecco dove si installano in Italia i pontili galleggianti
Sono sempre di più i porti e i marina che decidono di rinnovare le proprie attività con dei pontili galleggianti: più moderni, flessibili e sostenibili. Ingemar è l’azienda leader al mondo nella progettazione di strutture galleggianti, che ha contribuito all’ammodernamento
Come si va in crociera in barca a vela sul Lago Maggiore
Capita spesso di raccontare di avventure, regate e traversate al limite del verosimile, esperienze “salate”, per così dire. Meno, però, capita che si parli di laghi. Eppure la vela non è certamente estranea alla tradizione lacustre, e non parliamo solo