Mini Transat, Bona non rompe la barca, ma la sua mano

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Questa volta non è un’avaria alla barca la causa dello stop forzato di un atleta italiano alla Mini Transat. Alberto Bona, dopo cinque giorni di regata, si è dovuto fermare a Ilha de Sao Vicente (Capoverde) con la sua Onlinesim: a fermare l’atleta dello Yacht Club Italiano è stato un incidente alla mano.

A Mindelo, Capo Verde, Alberto Bona tra Benoît Hantzperg e   Pierre-Marie Bazin
A Mindelo, Capo Verde, Alberto Bona tra Benoît Hantzperg e Pierre-Marie Bazin

Alberto avrebbe intenzione di gettare la spugna, ma il direttore di regata François Séruzier gli ha proposto di riflettere bene sulla sua scelta prima di comunicarla in via ufficiale. Peccato, Bona si trovava in undicesima posizione ma con ampio margine di recupero. Ora le speranze degli azzurri sono tenute in vita, tra i proto, da Michele Zambelli, attualmente sesto.

09ALBERTO BONA, IL PRODIGIO DELLA COURSE AU LARGE
Nato a Torino il 9 maggio 1986, Alberto Bona scopre la vela da giovanissimo navigando sulla barca di famiglia. Inizia sulle derive ma si avvicina presto alle regate sui cabinati e alla navigazione d’altura. Il sogno di Alberto non è solo quello di autocostruirsi la sua barca (ispirato da Moitessier), ma è anche quello di eseguire una sua personale impresa: affrontare da solo una navigazione d’altura sulla sua deriva. La barca è un Dixie Dinghy, progetto di Dudley Dix comprato su internet a 50 euro, Iva inclusa. E’ lunga 2 metri e 50 cm, larga 1,28 m, pesa circa 22 chili e ha una superficie velica intorno a 4,23 mq. L’ha costruita in un garage e, una volta varata, è partito da La Spezia per arrivare fino alla Corsica. Sono circa 70 miglia di navigazione.

31A seguirlo suo padre, suo fratello e la sua ragazza, su una barca appoggio. L’equipaggiamento personale di Alberto è una muta e una cerata. A bordo solo un paio di torce, un thermos, un coltello, delle barrette energetiche e un Gps. La partenza è avvenuta sabato 26 aprile 2007. Le previsioni davano un’alta pressione livellata, con condizioni di termica vicino alla costa. Quindi vento ideale per affrontare la traversata. Alberto arriva in Corsica, di fronte alla Giraglia, 32 ore più tardi, completando le 70 miglia a una media di 2 nodi circa. Le sorprese non gli sono mancate, compreso l’avvistamento di un gruppo di balene…

Nel 2012 è Campione Italiano Mini e vince la Mini Barcelona. Nel 2013 è quinto tra i serie alla Mini Transat.

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2 commenti su “Mini Transat, Bona non rompe la barca, ma la sua mano”

  1. Non conosco Alberto ma conosco bene i suoi genitori e la difficile storia della sua famiglia. E’ un vero piacere per me seguire le gesta di un ragazzo in gamba che sono sicuro non cederà alla sfortuna!

  2. Tanti auguri per la guarigione, e sappiamo che questa sarà una sosta che ti darà ancora più fuoco per la prossima impresa. Un abbraccio da Manuela che hai incontrato a La Rochelle al team di Carlo.

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