4 novembre – Nel quinto giorno dalla partenza della seconda tappa della Mini Transat (quella più dura, da Lanzarote, alle Canarie, a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa, per un totale di circa 2.770 miglia in linea d’aria), il grosso della flotta, tra Proto e Serie, si trova al largo dell’Arcipelago di Capo Verde, in pieno Atlantico. Qualche ritiro, in virtù dei 25/30 nodi con onde alte due metri dei primi giorni. Il dilemma, per tutti, è che a sud c’è più vento: meglio allungare la rotta e andare a prenderselo o andare dritti ad ovest?
ZAMBELLI QUARTO, A UN SOFFIO DAL PRIMO
La buona notizia ci giunge dalla categoria dei Proto, dove il nostro Michele Zambelli, a bordo di Illumia, naviga in quarta posizione. E’ stato anche terzo, ma le posizioni lì davanti possono cambiare da un momento all’altro. Attualmente lo separano dal leader, Frédéric Denis su Nautipark, soltanto 29 miglia. Il secondo e il terzo sono lì, in un miglio. Il romagnolo questa mattina stava navigando a quasi 12 nodi con prua per 268°. Con il ritiro del vincitore della prima tappa, Davy Beaudart, l’uomo di Flexirub, la barca dalla prua tonda, i giochi si sono riaperti. Come aveva già annunciato Michele, prima della partenza, la scelta più logica era di”buttarsi” verso la costa Africana e scendere il più possibile per prendere quei venti stabili e non influenzati della depressione del Nord Atlantico che tanto ha fatto patire i ragazzi della Transat Jacques Vabre. Alberto Bona su Onlinesim.it è invece più indietro, in undicesima posizione, con 120 miglia di ritardo, ma sta risalendo la china.
TRA I SERIE IL MIGLIORE E’ FORNARO
Tra i Serie, nuovamente guidati da Ian Lipinski su Entreprise(s) Innovante(s), vincitore della prima frazione, gli italiani sono un po’ attardati: Andrea Fornaro su Sideral è in sedicesima posizione, Roland Ventura su Fondation Planiol è allo scalino 21, Federico Cuciuc su Zero & T si trova al trentunesimo posto.