BREAKING NEWS – Andrea Mura, addio Vendée: "Niente soldi, vendo la barca"
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Hai un sogno. Sudi lacrime e sangue per raggiungerlo. E lo vedi naufragare quando ormai credevi di avercela fatta. Chissà come si sentirà adesso Andrea Mura: Le Sarde Srl, management company creata per supportare la sfida del velista sardo al Vendée Globe (il giro del mondo in solitario, l’Everest dei velisti), comunica la vendita dell’IMOCA 60, disegnato e costruito appositamente per questa regata. Addio Vendée, addio Jacques Vabre. Non è bastato l’entusiasmo di Mura, il suo mettere tutto sul piatto, la sua altissima tara tecnica, la simpatia. Una volta ci aveva detto: “Una volta che sono sulla linea di partenza, io non ho problemi, so navigare. Non temo l’Oceano. Temo le difficoltà economiche e i sacrifici da compiere per partecipare alle regate oceaniche”.
Lo avevamo sentito a luglio, Andrea: lo skipper sardo (vincitore di Ostar, Twostar, Route du Rhum e Quebec-Saint Malo, nostro Velista dell’Anno 2014) aveva “accusato” la Regione Sardegna di averlo abbandonato e ci aveva raccontato che il Vendée Globe a rischio”.
UN PROBLEMA DI BUDGET
E infatti, si legge nel comunicato di Le Sarde: “E’ stata una decisione difficile, conseguente ai tentativi infruttuosi di raccogliere la restante parte dei fondi necessari a supportare il programma sportivo di 4 anni. Nonostante Le Sarde avesse infatti trovato i fondi necessari per la costruzione della barca, non è stato poi possibile individuare un main sponsor in tempo per il set up e la preparazione della Transat Jacques Vabre 2015 (al via a fine ottobre), regata valida per la qualificazione alla Vendée Globe 2016″.
UN GIOIELLO DI TECNOLOGIA ITALIANA
“Decisione ancora più difficile – prosegue il comunicato – considerando che questa barca, un nuovo IMOCA 60, è davvero un gioiello di tecnologia italiana, costruita con tecnologie innovative, e che il Vendée Globe è uno straordinario veicolo di comunicazione, senza eguali nel panorama delle regate d’altura in solitario. Siamo certi che l’IMOCA 60 italiano correrà le prossime regate ai massimi livelli e auguriamo il meglio al nuovo team. Le Sarde Srl desidera ringraziare la squadra di professionisti che ha lavorato incessantemente e con incredibili competenze alla preparazione dell’imbarcazione, il cantiere Persico Marine che ha costruito l’ennesimo gioiello nautico, i progettisti Verdier/VPLP, la Veleria Andrea Mura che ha sviluppato le vele per la barca, lo Shore Team, i partner tecnici che avevano comunque creduto alla riuscita della sfida, la stampa che ha sempre dato giusta visibilità alle varie fasi del progetto (con una menzione speciale per La Gazzetta dello Sport, MAIN Media Partner), e last but not least lo skipper Andrea Mura, che ovviamente non si dà per vinto e dichiara: “C’è amarezza per questo stop, ma la mia indole mi porta a cercare sempre nuove sfide. Andrea Mura non finisce con il progetto Vendée, ho già in mente nuovi traguardi agonistici da raggiungere e record da battere.“.
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18 commenti su “BREAKING NEWS – Andrea Mura, addio Vendée: "Niente soldi, vendo la barca"”
…che dispiacere!!!
Non solo l’Italia non partecipa alla prossima Coppa America,ma dobbiamo ricevere anche la delusione di non arrivare ad un obbiettivo importante come la Vendee Globe.
si spendono tanti soldi x “puttanate” e non si capisce il valore che può avere un sport come la VELA. 🙁
Invece di dare soldi per merdate come i parchi marini e chi ci mangia ad anni e anni , si finanzino cose serie di mare .
Andrea non ho parole… sei un combattente questa volta hai perso una battaglia ma sono sicuro che vincerai la guerra perchè le sfide sono la tua vita !
Amara decisione ….ma non si potrebbe fare una raccolta fondi ??
E pensare a PRADA come sponsor? Chiedi a Bertelli, se non già fatto. Non abbandonare!!!
Triste notizia, so bene cosa significa la ricerca di uno sponsor indispensabile mentre ci si prepara per partecipare ad una sfida agonistica … domanda stupida e forse ingenua, ma di che cifra parliamo? Grazie
Io al posto di Mura cercherei un accordo con la regione Sicilia.
“Agrumi di Sicilia” sai che figura di m…..per la nostra Regione
Io io al posto di Mura cercherei un accordo con la regione Sicilia ad esempio. Certo dispiace che Vento di Sardegna possa diventare “Agrumi di Sicilia” ma sai che figura di m…… per i nostri politici
e’ una vergogna indicibile.
l’italia che potrebbe finalmente figurare nell’olimpo della vela d;altura butta questa fantastica occasione.
sono disgustato, sopratutto considerando quanto denaro viene speso male, x megacazzate inutili.
un’altra grande occasione persa. bravissimi miopi amministratori. meritate un gran calcio nel culo, parassiti della societa.
Ma di quanti soldi parliamo?
Difficile dire parole di conforto ad Andrea per questa cocente delusione.
Il gioco della politica e’ sempre sporco anche se la chiamano democrazia.
Seguirò sempre le tue imprese, mi emozionano, mi rendono orgoglioso e non mi deludono mai anche se non sei vincitore.
Grazie di averci provato.
Dante
Come dice Marco, ma non si può lanciare una raccolta fondi su una delle piattaforme note.
Buon Vento _/)
Andrea, questa è una brutta esperienza, specialmente visto che non sei tu a poterla guidare come sei abituato. Forse questo consiglio arriva troppo tardi. Ma per il futuro fai vedere il progetto su Crowdfunding websites come kickstarter o altri con buon anticipo. In Italia non abbiamo la cultura di aiutare in tanti con poco, siamo spesso individualisti e non crediamo nel poter aiutare il prossimo in questa maniera mentre nel resto del mondo, specialmente in paesi anglofoni è molto accettao. Ti aiuto tanta forza per il futuro e lungimiranza chi andrà a credere in te davvero. Manuela
Dalle parole ai fatti: se mancano 2 milioni di euro, ci saranno in ‘sto cazzo di paese 10.000 velisti disposti a offrire 200 euro…o no?!
Io ci sono, grazie!
Stefano(Steva) Galassi
Stefano Galassi vuol iniziare un crowdfunding con 200 Euro a persona. Ci sto anch’io. Ma per questa volta è troppo tardi o abbiamo tempo? E sì qual’è il termine ultimo? Manuela
Cara Manuela, mi sa che è troppo tardi: come afferma Andrea in questa intervista, la sua barca è già stata venduta.
Mi dispiace, grazie comunque!
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wXP4KViMyNI
Ancora una volta si vede che il lavoro sugli altri ha più importanza che il lavoro su se stessi. Grazie Stefano. Magari se Andrea lavora più sui suoi futuri progetti con una fanbase nazionale stabilita credo che si possano circumnavigare meglio le vicissitudini della vita come un paio di millioni di Euro mancanti. (questa da una persona che è arrivata a Capo Horn con una barca da 12 metri) 🙂 Un caro saluto, Manuela
Pingback: INTERVISTA - Andrea Mura: "Italia, perché la vela ti fa schifo?"