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Pochi uomini come Mauro Pelaschier hanno il cosiddetto “Fisico del ruolo”: alto, biondo, con la barba. E vincente. è lui che nel 1990 fa il punto sui cambiamenti della vela italiana e sull’avventura del Moro di Venezia
“Saggio, simpatico, a volte caustico, certamente affascinante. Mauro Pelaschier è uno dei simboli, forse il “simbolo” della maturazione della vela agonistica italiana dopo il boom seguito alla felice avventura di Azzurra alla Coppa America del 1983, dove il nostro interpretava il ruolo più ambito e difficile, quello del timoniere. Non poteva che essere lui ha fare il punto sulla situazione della vela italiana e su come Azzurra l’abbia cambiata.
Mi ricordo che nel 1983 partecipai ad una festa dell’Unità. Ci andai con piacere anche se in fondo ero preoccupato perché non sapevo come mi avrebbero accolto, invece andò benissimo, l’esaltazione per l’impresa sportiva ebbe giustamente il sopravvento su tutto il resto… Guarda che io ho sempre dato il giusto peso alle vicende.
Adesso tocca al Moro, ma credo che al di là del grande budget, chi comanda (Paul Cayard, ndr) è troppo giovane, ed ha paura di chiedere aiuto. Posso anche sbagliarmi,
CHI E’ MAURO PELASCHIER
Nato a Monfalcone nel 1949, Mauro Pelaschier, dopo aver partecipato a tre Olimpiadi nel Finn, raggiunge nel 1983 un’enorme popolarità come timoniere di Azzurra, la prima barca italiana all’America’s Cup. Ancora presente su tutti i campi di regata, nel 2013 ha vinto il premio di Leone del Mare per i suoi meriti velici.
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