“Non ho acceso il motore in regata!”. Carlo Potestà è riuscito a dimostrarlo
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Vi ricordate della vicenda di Carlo Potestà, il velista viareggino che era era stato squalificato al GiragliOne (la regata in solitario sulla tratta Roma-Giraglia-Roma) sulla base dell’accusa di aver acceso il motore in regata? In sede di protesta (presentata dai tre solitari Matteo Miceli, Mario Girelli e Sergio Frattaruolo) erano state portate le registrazioni del tracking, che, secondo il verdetto della Giuria, presentano delle incompatibilità con le velocità da ricondursi alla propulsione a vela. Potestà era partito piuttosto indietro, a causa del gennaker incaramellato, per poi portare a termine una rimonta da manuale sul suo Elan 410 Phantomas. Messo alla gogna, Potestà si è sempre dichiarato innocente. L’ultima volta che vi abbiamo parlato di lui era per informarvi che la Giuria d’Appello aveva accolto il ricorso di Potestà. Adesso arriva la sentenza di completa assoluzione. Ha scritto Potestà sulla sua pagina Facebook:
IO, TORMENTATO DA ACCUSE INFAMANTI…
“E’ un anno che sono tormentato da accuse infamanti sul comportamento antisportivo per aver usato il motore per vincere la Roma-Giraglia 2014 e secondo alcuni anche la Roma per 1 2014 e la Roma per 2 2013, questa solo in tempo compensato. La prima udienza, 29 giugno 2014, in cui prima i giudici mi propongono il ritiro e al mio rifiuto mi squalificano con applicazione della regola 69, alla mia richiesta di chiarimento, dicono e scrivono: lei non si preoccupi, lo sappiamo noi. Faccio subito richiesta di Appello a Genova, per fortuna nella FIV, Giuria d’Appello ci sono persone competenti che accolgono l’Appello, sentenziando non solo vizi procedurali ai giudici, ma anche mancanza del contraddittorio e doppia versione.
…E’ DA UN ANNO CHE ASPETTO QUESTO MOMENTO
Il 18 luglio è stata convocata l’udienza finale, praticamente è stata rifatta la prima udienza con procedure corrette e la presenza del giudice Michele Micalizzi, la sentenza ufficializzata ieri sera 23 luglio vede respinte le 3 testimonianze portate dal presidente del CdP, recepite le prove e meteo, Zygrib e Lamma 3 km da me portate e altresì respinte le proteste perché in mancanza di prove non ci sono fatti accertati. Scusate se Vi ho tediato, ma è un anno che aspetto questo momento, spero che i giornalisti diano lo stesso spazio a questa notizia di quello dato un anno fa, anche se i contenuti sono notevolmente cambiati”.
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4 commenti su ““Non ho acceso il motore in regata!”. Carlo Potestà è riuscito a dimostrarlo”
Partendo dal fatto che la giustizia sportiva ha assolto Podestà e quindi di fronte alla legge è innocente e che le sentenze dei giudici devono essere rispettate, mi rimangono dei dubbi personali, visto che faccio regate da qualche decennio: alla 151 miglia, fatta in equipaggio e con condizioni meteo molto simili alle regate in cui stato accusato, Phantomas è arrivata 54a, in 47 ore mentre delle barche molto simili ci hanno messo intorno alle 42 ore. Che è successo? Perchè da risultati eccezionali in solitario siamo arrivati a risultati così mediocri in equipaggio? Una persona, nella quale ripongo la massima fiducia tecnica e morale, mi ha detto che alla giragliaone si è vista passare a 1/2 miglio da Phantomas ad una velocità non compatibile con le condizioni meteo presenti al momento. Sarebbe carino che Phantomas rifacesse delle regate in solitario dimostrando, con i risultati,che le accuse erano infondate e così eliminasse ogni dubbio etico/morale, oltre a quello giuridico che è già stato cassato.Un avvocato mi disse che la verità processuale è quella che riesci a dimostrare ed è solo un caso che possa corrispondere anche alla VERITA’VERA. Buone vacanze a tutti.
basterebbe imporre un log dei tempi di accensione del motore.
peraltro sarebbe buona norma averlo anche gli stessi armatori, visto che insieme al contaore aiuta nella manutenzione…
credo che il problema potrebbe essere bypassato, se io stacco il contagiri/ore il motore gira ugualmente (già provato su un mio volvo D130), credo che potrebbe servire un altro di tipo di macchingegno non staccabile dall’armatore , un qualcosa che dia un allarme via satellite o gsm se staccato come le scatole nere che si montano per evitare i furti dei camion o barche. sicuramente un esperto di queste cose ha la soluzione.
ho sempre sostenuto che non c’erano prove,eventualmente chi organizza questo tipo di regate deve adottare regole o azioni inconfutabili