Passa il tempo, le tragedie si dimenticano. L’incidente della Costa Concordia era costato la vita a trentadue persone (110 i feriti). A poco più di tre anni dal disastro, un’ordinanza della Capitaneria di Porto stabilisce che da oggi le navi da crociera potranno arrivare più vicino all’Area naturale marina protetta di Portofino. E non di poco: abbassando il limite non valicabile da 0,7 miglia a 0,3 miglia: 556 metri. «Uno schiaffo a un luogo unico», dicono quelli di Legambiente, “un’ordinanza scandalosa e pericolosa” che “ fa male all’ambiente e al turismo”.
I SOLITI DECRETI ALL’ITALIANA
Dopo il caso Concordia, il “decreto rotte” dei ministri Corrado Passera e Corrado Clini aveva spostato per le navi da crociera il confine delle aree protette a 2 miglia dalla costa. Già allora le associazioni avevano considerato la legge riduttiva visto che non copriva “territori di pregio non protetti quali Capri, le Eolie o Pantelleria, dove gli inchini sono ancora consentiti”, come hanno spiegato Sebastiano Venneri e Santo Grammatico, responsabile mare di Legambiente e presidente di Legambiente Liguria. Passarono pochi mesi e le regole per l’AMP di Portofino mutarono, grazie a una deroga che ridusse a 0,7 miglia dalla costa il limite non valicabile. E oggi arriviamo a 0,3 miglia. Vi renderete conto che è davvero pochissimo.
FATECI SAPERE COSA NE PENSATE
Se il caso di Portofino si allargasse a macchia d’olio, aprendo a tutte le AMP di domandare deroghe alla distanza stabilita? Questo è il timore di Legambiente, che chiede al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti di intervenire al più presto e di estendere i vincoli del decreto rotte a tutte le isole minori e alle zone fragili anche al di fuori delle aree parco. Cosa ne pensate?
8 commenti su “Ma non impariamo niente dal passato? Il limite per le navi da crociera a Portofino si riduce a meno di 600 metri!”
io penso proprio che a tutti quelli che sono al governo, qualsiasi partito ci sia, non frega assolutamente niente, di quello che è successo, o quello che succederà. l’importante, per loro, è mettere in tasca solo del denaro.
Basta pensare che i nostri politici erano a mangiare e bere sorridenti quando la Concordia approdò semidistrutta nel porto di Genova. Avrebbero dovuto piangere le vittime di questo immane disastro… E il comandante Schettino??? Frega nulla neppure a lui, impunito ed addirittura salito in cattedra per una lezione sulla gestione del panico in situazioni d’emergenza… Siam proprio in Italia!!!
Governo e politici sono in mano di poteri economici ai quali, gli uni e gli altri, non importa nulla del popolo. Però sono bravissimi nell’ostacolare la nautica da diporto ed i possessori di imbarcazioni, gli unici da colpire facilmente in quanto non protetti dai poteri di cui sopra.
Prima soldi soldi soldi
poi si penserà a riparare i danni fatti
ma riparare i danni vuole dire ancora soldi soldi soldi . . .
e poi perchè non mettere anche qualche tassa ecologica?!!
Le navi quando entrano nei porti, vedi Savona o Livorno, sfiorano i pontili a pochi metri e se i comandanti e l’equipaggio sono preparati non credo ci siano problemi. Ovviamenti controlli e controlli su inquinamento e gestione eventuale emergenze tipo trombe marine o altro.
Siamo alle solite ,la corruzione varca qualsiasi confine di buon senso.
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