Ice 52, la riscossa dell’Italian Style
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Siamo in cantiere mentre sta nascendo il nuovo Ice 52 con Marco Malgara, il boss di Ice e Umberto Felci, il progettista. La costruzione della barca procede spedita, ma noi è come se la vedessimo già in acqua. Sul grande schermo del computer scorrono tutti i rendering di coperta e interni, le polari delle prestazioni previste, la simulazione del comportamento della barca in acqua nelle diverse condizioni di vento e mare. Addirittura la simulazione di come sarà la silhouette della barca in navigazione, come potete vedere nella foto sopra. Insomma ci sentiamo a bordo senza esserci.
Magia dello sviluppo dei software e della capacità dello studio di progettazione e dell’ufficio tecnico del cantiere. Abbiamo anche il vantaggio di vedere la barca in costruzione e non quando è già finita, così da verificare particolari costruttivi che altrimenti non noteremmo. E ci rendiamo conto di essere in presenza di una barca che rappresenta l’eccellenza del nuovo corso del made in Italy.

Quell’Italian Style che tutto il mondo ci invidia nel campo del cibo, della moda, dell’arredamento e del lusso in generale e che non ha avuto ancora il successo che si merita nella nautica a vela. E’ il caso di Ice Yacht che con questo cruiser/racer di 15 metri esprime il meglio di questa filosofia di barca che si distacca da quello che francesi, tedeschi, olandesi, scandinavi propongono.

Una delle chiavi di volta di questo Italian Style è sicuramente il design. L’Ice 52 è bello, attuale e con una linea di quelle “senza tempo”, che resistono all’usura degli anni mantenendo così un buon valore dell’usato. Basta soffermarsi su quella tuga”a scomparsa” che rimane una delle invenzioni estetiche più azzeccate per una barca che voglia esprimere eleganza e sportività insieme. Le tre finestrature sullo scafo, così utili per dare agli interni luce a ariosità, sono equilibrate e non eccessive nelle dimensioni.

Il pozzetto sembra vuoto ma c’è tutto, merito dell’ergonomia delle manovre e del layout in uso oggi, che ha il pregio di semplificare le manovre per essere condotto anche da un equipaggio di due sole persone. “Anche da soli” ci tiene a precisare Marco Malgara. La poppa aperta con una zona relax che solo questa soluzione garantisce, è un altro dei capisaldi della nuova generazione dell’Italian Style. E, per favore, vecchi puristi non venite a sindacare che è meno sicura. Basta guardare le barche oceaniche dei navigatori solitari che sono realizzate proprio così per rendersi conto che è uno stereotipo considerarle poco sicure. Sull’Ice 52 sono anche riusciti a trovare, con abilità, lo spazio per una porzione di specchio di poppa che si apre diventando spiaggetta e ingresso per il garage, che può contenere un tender di ben 2,70 m.

Anche all’interno il gusto italiano è un tratto saliente. Quel sapiente “modern nautical lifestyle” che sfrutta i vantaggi della contemporaneità, senza eccedere in spigoli vivi che in barca non sono raccomandabili e scartando soluzioni estreme. Sull’Ice 52 non maledirete mai di non trovare un appiglio sicuro a barca sbandata, ma potrete usufruire di spazi impensabili. “Sembra un 60 piedi” ci annuncia Malgara e Felci ci mostra le misure del quadrato e delle cabine che sono veramente ragguardevoli.


La tecnologia d’avanguardia nella costruzione di Ice 52, anche questa tutta “in house”, è testimoniata dal risultato finale, la barca ha un dislocamento previsto a barca completa in acqua di soli 12.000 chili. Merito della costruzione di scafo e coperta con stampo femmina con uso di fibre ibride di vetro e carbonio in infusione epossidica con le strutture in carbonio laminate sotto vuoto. La caratteristica della rigidità di costruzione e del peso ridotto, abbinate all’albero in carbonio, rendono l’Ice 52 un performance cruiser in grado di navigare ad alte prestazioni e di poter competere in regate con buone possibilità di risultato. Contribuisce a tutto ciò la carena dello studio Felci di ultima generazione che ha il grande vantaggio di avere una grande stabilità di forma con la peculiarità di appoggiarsi ad un determinato angolo di sbandamento e poi mantenersi stabile anche all’incrementare del vento senza ridurre tela. Ah, ci dimenticavamo di descrivere l’ottima soluzione della lifting keel, prevista in alternativa alla deriva fissa che, senza rubare spazio in dinette, passa da una profondità di 3,70 m a solo 2,30 m. Un bel vantaggio. www.iceyachts.it
SCHEDA TECNICA
Lunghezza f. t. m 15,78
Lunghezza al galleg. m 13,86
Larghezza al b. max: m 4,65
Pescaggio lifting keel da m 2,45 a 3,7; fissa da m 2,30 a 3,20
Dislocamento kg 12.000
Superficie velica randa mq 90; fiocco mq 67; gennaker mq 300
Serbatoi acqua l 500
Serbatoi carburante l 370
Cabine da 2 a 3
Motore 75 cv saildrive
Disegnata da Felci Yacht Design
Costruzione Sandwich vetro-carbonio in infusione con resina epossidica
Albero Carbonio
Cantiere ICE YACHTS
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