Pronti a salpare? Si, dopo aver effettuato questi controlli / 1
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Dando per scontato che abbiate compiuto le dovute operazioni di manutenzione ordinaria della barca già quando avete svernato la barca, siete sicuri di avere controllato proprio tutto, affinché la barca rimanga in perfetta efficienza per tutta la durata della vostra crociera estiva? Spesso si sottovalutano alcuni dettagli che, in navigazione, possono costare cari. La catena dell’ancora che si spezza o che macchia di ruggine tutta la barca, il fuoribordo del tender che vi abbandona costringendovi a remare nell’oscurità in rada, il wc di bordo che fa i capricci. Anche la completezza della cassetta degli attrezzi e dei ricambi è importante, perché se è vero che la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, e a bordo bisogna sempre farsi trovare pronti a qualsiasi evenienza.
FUORIBORDO DEL TENDER
Posizionate il fuoribordo in verticale e fissatelo, in modo da poterlo muovere: una volta tolta la calotta, staccate le pipette, svitate le candele e pulitele con una spazzola di ferro in modo da eliminare eventuali incrostazioni. Nella calotta superiore è fissata la molla di avviamento del motore, che, assieme alla cordina di rotazione, permette l’accensione: date una mano di grasso al meccanismo per facilitare la corsa della cordina. L’acceleratore manuale, dopo una lunga inattività, dovrà essere ingrassato. Nel piede, controllate con perizia lo stato della girante perché, se si ingotta, son dolori.
CATENA DELL’ANCORA
Date un’occhiata alla foto qua a lato: era una catena dell’ancora. Anche la catena va sempre controllata, perché la ruggine, oltre minare la resistenza degli anelli, devasterà il gavone di prua: inoltre, senza il verricello salpancora, le vostre mani imploreranno pietà sin dai primi due metri di issata. Verificate lo stato di salute della catena: se sta incominciando a fare ruggine c’è poco da fare, sostituitela, ma prima di inserire quella nuova nel vano di prua, sciacquate quest’ultimo con acqua dolce e lasciatelo asciugare. Il vano sarebbe meglio fosse dotato di un contenitore grigliato sul fondo e sulle murate per consentire l’aerazione della catena. Il nostro consiglio è quello di spendere qualche euro di più per una catena in acciaio inox (invece che in acciaio zincato a caldo), che presenta un’eccezionale tenuta nel tempo eliminando nel contempo il problema ruggine: ma occhio, anche l’ancora deve essere dello stesso materiale. Qualora aveste una “normale” ancora zincata, si potrebbe formare una pila ferro-zinco in grado di distruggere rapidamente la zincatura.
IMPIANTO IDRICO E SENTINE
C’è acqua che bisogna avere a bordo e altra che bisogna eliminare: nel primo caso si intende l’acqua dei rubinetti, nel secondo quella delle sentine. Per l’impianto di acqua dolce, svuotare completamente i serbatoi, i tubi, le pompe, l’autoclave e il boiler è praticamente impossibile. Aggiungete dell’Amuchina nel serbatoio e mettete in funzione tutte le utenze idriche per disinfettare l’impianto. Le pompe di sentina non richiedono di norma particolare cura, perché hanno un loro filtro che però deve essere facilmente accessibile per la pulizia. Allo stesso modo controllate che i componenti del motore della pompa siano ispezionabili per procedere a lubrificazione: i cavi elettrici sono resistenti all’acqua, ma è sempre meglio pulirli con uno spray antiossidante.
VELE
Le vele sono il vostro motore, non dimenticatevelo. Prima di salpare, pigliatevi un giorno per uscire in mare e issare il gioco che avete intenzione di usare per la crociera, in modo da rilevare tutti i potenziali problemi: parti sporche, usurate o a rischio di scucitura. Individuati i punti critici lavate via il sale mettendole a bagno in acqua dolce. Fatto questo, procedete alla rimozione delle macchie con del comune detersivo molto diluito: spesso le macchie di ruggine, che proliferano sulle vele meno usate, come tormentine e trinchette, hanno bisogno di prodotti ad hoc per essere rimosse. Per quanto riguarda le cuciture, se si tratta di piccole imperfezioni, potrete intervenire senza scomodare un velaio: basta munirsi di uno dei kit di riparazione vele in commercio, comprensivo di ago, filo e guardapalmo (la protezione sulla mano che permette di esercitare la pressione sull’ago) e ripassare le cuciture sfruttando i vecchi fori di quelle originali.
LA CARENA IN ACQUA
Avrete di sicuro già fatto carena, ma prima di mollare gli ormeggi, perché non controllarne lo stato di salute in acqua? Magari si è formato uno strato limaccioso di alghe: in questo caso potete prendere una rete oscurante da giardino e tagliarne un pezzo lungo tale da poterlo passare da murata a murata. Basterà essere in due per farlo andare “su e giù” eliminando le alghe senza doversi immergere. Se invece sulla carena avete materiale da spaghetti ai frutti di mare, serviranno spatole specifiche (in acciaio, con i bordi stondati), corte e predisposte all’inserimento di un bastone per l’impugnatura. E buoni polmoni!
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