Effetto Loft: come le barche cambiano dentro
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Gli interni delle barche negli ultimi anni hanno subito una rivoluzione concettuale nella loro progettazione. In modo simile a quello che è successo negli appartamenti delle grandi metropoli, la tendenza è sempre più quella di organizzare gli spazi in modo tale che a dominare sia la luce e l’assenza di “ostacoli”. Quello che ci piace definire effetto loft. Non più appartamenti con le stanze che si sviluppano ai lati di un unico corridoio, ma grandi spazi open space in città; così come non ci troviamo più per mare in un labirinto di cabine e spigoli, ma stanno avendo la meglio ampie dinette con la possibilità di creare uno spazio unico con le cabine armatoriali di prua e uno studio approfondito dei punti luce per “allargare” lo spazio. Uno dei simboli di questa rivoluzione è l’ultima generazione della gamma Oceanis, progettata dallo Studio Nauta Yachts di Mario Pedol e Massimo Gino, e in modo particolare dal suo capostipite: l’Oceanis 38 (nella foto grande sopra) che racchiude in sé i principi di questo cambio di rotta. Abbiamo chiesto proprio a Massimo Gino di presentarci le linee guida di questa nuova filosofia. “La sfida è stata quella di rendere ampi anche gli spazi sottocoperta di un 35 o di un 38 piedi. Interni completamente open space, senza la paratia di prua come quelli che si trovano a bordo degli Oceanis 35 e 38 hanno diverse funzioni e significati: innanzitutto quello di “allargare” gli spazi grazie anche a un attento studio dei punti luce, per esempio la dimensioni dei finestrini a scafo è molto generosa e i legni scelti sono chiari. Gli interni diventano uno spazio unico (nonostante le cabine di poppa separate) totalmente open ma che può crescere nel tempo insieme all’esperienza dell’armatore. La novità non è solo l’assenza della paratia di prua, per esempio la cucina è costituita da moduli che permettono di decidere quali sistemare a bordo e quali invece acquistare in un secondo momento. Questa filosofia non è solo funzionale dal punto di vista della fruibilità degli spazi, ma favorisce anche la scelta di acquistare una barca rendendo meno impegnativo l’investimento economico iniziale e allo stesso tempo più personalizzabile l’ambiente per l’armatore”.
ALTRE IMBARCAZIONI CON EFFETTO LOFT
DUFOUR 350 GL
La cabina di prua del Dufour 350 Grand Large ha una porta formata da una doppia anta che si apre verso l’interno: si può aprire un’anta o entrambe. Questa soluzione, studiata da Umberto Felci, permette di creare un effetto open space quando entrambe le ante sono aperte, amplificando la percezione dello spazio verso prua. Gli interni sono inoltre molto luminosi grazie ai numerosi oblò e passauomo. Anche la scelta dei legni chiari gioca un ruolo fondamentale: inoltre sono verniciati con una tecnica che li lascia assolutamente naturali. Questo tipo di finitura rende l’ambiente più raffinato ed elegante e si abbina bene al sistema di lavorazione della falegnameria che vuole un largo uso di massello.
Layout interni. Il Dufour 35o GL è disponibile in due diverse versioni, con due o tre cabine, sempre con un bagno.
IMPRESSION 40
Il cantiere sloveno Elan ha scelto una soluzione Deck Saloon per amplificare la sensazione di spazio sottocoperta. Gli interni si sviluppano su tre livelli (cucina, saloon e cabine) e colpiscono per la quantità di luce e per l’altezza che Rob Humphreys è riuscito a ricavare. Andando a contare le finestrature se ne rilevano due grandi laterali sulla tuga a sinistra e una a destra, due piccole finestrature a scafo (altezza seduta divano), tre finestrature quadrate sulla tuga a (di cui una apribile e due no); per quanto riguarda le cabine, tre sono i punti luce delle cabine di poppa (due dei quali apribili, per un buon ricambio d’aria).
Layout interni. Da due a tre cabine da uno a due bagni.
SUN ODYSSEY 44 DS
Anche il cantiere francese Jeanneau gioca con gli spazi a bordo scegliendo una soluzione Deck Saloon e proponendo una cabina armatoriale a poppa in pieno stile loft con passaggio per uscire direttamente in pozzetto. Questo posizionamento ha permesso a Franck Darnet di creare una cabina con un piano di calpestio particolarmente grande comodo. I diversi oblò, apribili e non, che sono dislocati intorno alla cabina contribuiscono a dargli una grande luminosità. Anche la scelta di posizionare il letto a murata con due divanetti ai lati è decisamente azzeccata e riesce a dare alla cabina un aspetto da vera suite. La struttura deck saloon permette di godere di una vista mare anche da seduti.
Layout interni. Da due a tre cabine.
HANSE 575
Legni chiari, interni luminosi grazie a dei punti luce e un’illuminazione interna davvero generosa. Anche il cantiere tedesco ha virato verso una configurazione degli interni in linea con le ultime tendenze che si ispirano ai moderni loft metropolitani. Una discesa sottocoperta di abbondante larghezza e le finestrature che dal pozzetto arrivano fino alla tuga riducono la differenza tra interno ed esterno dell’imbarcazione. L’accesso sottocoperta è caratterizzato da un grande salone e da una cabina armatoriale con letto a isola e ancora una volta una grande finestratura sul soffitto che permette alla luce di entrare per amplificare gli spazi e per avere il cielo come sfondo.
Layout interni. Disponibile da tre cabine con tre bagni alle cinque cabine più cabina marinaio, e quasi infinite personalizzazioni.
SENSE 50
Dall’interno della dinette del Sense 5o del cantiere Beneteau è realmente possibile vedere tutto ciò che accade intorno, grazie alla struttura deck saloon che elimina quel senso di chiuso che si ha quando si è all’interno delle barche classiche. Questo effetto loft è reso possibile grazie alle finestrature posizionate sulla tuga a creare un ambiente avvolgente che permette di vivere il mare davvero a 360 gradi. Internamente la barca è divisa in due quartieri molto ben distinti: a poppa, in corrispondenza dell’entrata, dinette e cucina, a prua, il quartiere notte, con le cabine e, nel caso della versione a due cabine, lo studio dell’armatore.
Layout interni. Da due a tre cabine e due bagni
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2 commenti su “Effetto Loft: come le barche cambiano dentro”
Architettonicamente molto belle, non sempre mi sembrano totalmente funzionali (mancanza di tienti bene, spigoli sempre piú vivi) peró bisogna dire che sono barche nate principlamente pensando a crociere e navigazioni corte e con tempi moderati. Adatte all’uso per cui sono proposte, direi
Le barche cambiano. Gli interni sono sempre più belli mentre gli esterni sempre più brutti.