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L’oro conquistato alla tappa di Weymouth dell’ISAF Sailing World Cup da Flavia Tartaglini sull’RS:X ci ha portato a fare una considerazione: questa fortissima atleta romana classe 1985 (in forza alle Fiamme Gialle), sui campi di regata da tanti anni (i primi risultati di rilievo risalgono al 2004), si sarà mica stufata di essere considerata l’erede di Alessandra Sensini? Un fardello molto pesante da portare (Alessandra, per la quale noi del GdV nutriamo profonda ammirazione – è stata anche nostra Velista dell’Anno – è la velista italiana più titolata di sempre con quattro medaglie olimpiche, due bronzi, un oro e un argento tra Mistral e RS:X) che le è stato cucito addosso, ma che non ha molto senso, ancor di più oggi che la Sensini ha appeso la tavola al chiodo.
FLAVIA E’ IL PRESENTE
Alessandra è stata Alessandra. Flavia è Flavia, è lei il presente: attualmente è al terzo posto della ranking ISAF, ha vinto tante tappe della World Cup negli anni passati e assieme a Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri rappresenta la più concreta speranza di medaglia italiana ai Giochi di Rio. Quindi lanciamo un appello: basta chiamarla “erede di”. Riconosciamo tutto il suo valore sportivo chiamandola semplicemente Flavia Tartaglini. Siete d’accordo con noi?
#EN# GROIX, FRANCE - AUGUST 28: French skipper Charlie Dalin is training on Apivia for the Vendee Globe sailing race off Groix, France, on August 28, 2020. (Photo by Jean-Marie Liot/Alea/Disobey) #FR# GROIX, FRANCE - 28 AOUT: Le skipper francais Charlie Dalin s’entraine à bord d’ Apivia, le 29 Aout 2020, au large de Groix. (Photo Jean-Marie Liot/Alea/Disobey)
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1 Comment
ma perché volete “calciarizzare” la vela con questi post senza senso.
Basta che vinca medaglie chi se ne frega come la chiamano.
Ok è la realtà, ma quando arriverà ad avvicinarsi ai successi di Alessandra……..si vedrà.
Io farei dei post più tecnici e meno gossip
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