TEST Fareast 26, il monotipo che parla cinese
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La Cina entra in scivolata nel mondo dei monotipi, storicamente dominato da modelli provenienti da Europa e Stati Uniti d’America. Lo fa con uno scafo di otto metri, il Fareast 26, che ha un prezzo davvero sfacciato, 31.700 euro (IVA esclusa a cui si aggiungono 3.000 euro per le vele e altrettanti per il trasporto dalla Cina) e una firma famosa sui campi di regata: quella dello studio olandese Simonis-Voogd. Il cantiere cinese di Shangai, nato nel 2002, già da tempo è leader mondiale nella produzione degli Optimist e dei 420 e da una decina di anni si è specializzato anche nella produzione di cabinati e monotipi (tra cui una serie Racer, costruita totalmente in carbonio).
VENTISEI PIEDI CARRELLABILI
Facile e maneggevole in acqua così come a terra, il Fareast 26 è comodamente carrellabile: in mezzora circa la barca sarà pronta per essere trasportata ovunque abbiate voglia di navigare. Per quanto riguarda l’attrezzatura, il cantiere di Shangai non rinuncia alla qualità: le vele sono North Sails, l’equipaggiamento in coperta è della Harken e il rigging della Selden.
PICCOLA MA DIVERTENTE: IL NOSTRO TEST
In occasione della nostra prova in acqua del Fareast 26 abbiamo avuto modo di testare quella che è sicuramente la sua caratteristica più apprezzabile: la velocità sull’acqua anche con vento debole (intorno ai sei nodi). Il divertimento è assicurato e amplificato dal timone a barra che trasmette la sensibilità e le sensazioni tipiche di una deriva.
Grazie all’interessante rapporto, oltre il 60%, tra dislocamento (lo scafo è in infusione di resina vinilestere sottovuoto con rinforzi nei punti di maggiore sollecitazione, questa costruzione in sandwich permette di contenere il peso: 1.655 kg, di cui 600 kg di zavorra) e superficie velica di bolina (37,20 metri quadri, di cui 23,20 di randa, una superficie generosa per uno scafo di 8,38 metri) lo scafo non ha difficoltà ad accelerare quando arriva la minima pressione, assicurando così il divertimento anche con brezze leggere (di bolina abbiamo toccato i 3,5 nodi con sei di reale). Uno scafo che sicuramente privilegia le performance alla crociera (interessante però la possibilità di effettuare “campeggi nautici” essendo presenti a bordo ben cinque cuccette) e adatto quindi a chi ha voglia di mettersi alla prova sui campi di regata (la lama della deriva e la barra del del timone sono in carbonio e il bulbo in piombo a siluro) senza un eccessivo sforzo in termini economici.
VIDEO: LA BARCA RACCONTATA DALL’IMPORTATORE
SCHEDA TECNICA
Lungh. fuori tutto m 8,38
Largh. al b. max m 2,55
Pescaggio m 1,70
Dislocamento kg 1.655
Zavorra kg 600
Sup. velica mq 37,20
Randa mq 23,2o
Genoa mq 14
Spi Asimmetrico mq 57,40
Posti letto 5
Progetto Simonis-Voogd
Prezzo base 31.700 euro
Costruita da Fareast
Importata da www.seaway.it
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2 commenti su “TEST Fareast 26, il monotipo che parla cinese”
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