Volvo Ocean Race, settima tappa a Brunel. E Bolzan si scopre scrittore
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Alle prime luci dell’alba questa mattina, nello spettacolare scenario del fiume Tago e con un vento leggerissimo, Team Brunel ha tagliato la linea del traguardo di Lisbona, alle 06.09.49 locali (le 7 del mattino italiane) dopo 9 giorni, 11 ore, 9 minuti e 49 secondi di navigazione, aggiudicandosi la seconda vittoria di tappa, dopo quella ottenuta ad Abu Dhabi. Alle sue spalle Team MAPFRE, a soli 22 minuti di distanza. In terza posizione Team Alvimedica, quarti i franco-cinesi di Dongfeng, quinto posto per il leader della classifica generale Abu Dhabi. Ultime le ragazze di Team SCA, autrici di un’altra prestazione (non nascondiamolo) un po’ deludente.
Questa è l’ultima tappa con solo sei barche al via. A partire dalla prossima leg (Lisbona – Lorient) sarà nuovamente dei giochi anche Team Vestas Wind, che nel corso della seconda tappa si era clamorosamente spiaggiata su una barriera corallina in prossimità delle Mauritius lo scorso 29 novembre. La barca era arrivata in condizioni pessime al cantiere Persico di Nembro (Bergamo): un’eccellenza italiana che ha compiuto la vera impresa. Mettere a posto una barca devastata in pochi mesi è stato veramente un lavoro titanico. La barca è arrivata a Lisbona.
BOLZAN LO SCRITTORE
Durante le 3.000 miglia della settima tappa da Newport (Rhode Island) a Lisbona (Portogallo), Alberto Bolzan, unico italiano al giro del mondo a bordo di Alvimedica ha avuto modo di scrivere un bel pezzo (che vi proponiamo in calce) in cui fa il bilancio della sua Volvo Ocean Race al rientro in Europa. Un’esperienza carica di emozioni, un sogno portato a termine dopo tanto tempo.
I VELISTI EUROPEI PUNTANO VERSO CASA – DI ALBERTO BOLZAN
“Finalmente la prua verso casa… Sono partito nel mese di ottobre per questa regata, la piu’ lunga a cui ho mai preso parte, pieno di aspettative e curioso come non mai. Ora dopo aver percorso decine di migliaia di miglia attraverso gli oceani di tutto il mondo sto attraversando l’Atlantico per tornare in Europa, ho visto tanti posti nuovi e vissuto esperienze incredibili che portero’ sempre con me, ma la sensazione di ritrovare delle usanze simili a quelle che ho lasciato tanti mesi fa nelle mie terre mi emoziona. Comincio pure a pensare che tra poco rivedro’ quotidianamente la mia famiglia, Nicole, gli amici, e’ passato tanto tempo..
Questa e’ l’ultima tappa oceanica, siamo partiti da Newport dove eravamo la “barca di casa”, in una di quelle locations considerate come una delle capitali mondiali della vela. Abbiamo salutato una folla incredibile di tifosi, il canale era stracolmo di barche che ci hanno seguito per ore nelle prime miglia di quella che notoriamente e’una delle tappe piu’ interessanti della regata. 3000 miglia dall’ America all’Europa, a bordo molti lasciano “casa” per tornare in Europa, per me e Seb invece e’ il contrario, siamo in turno insieme e condividiamo le emozioni di questi giorni ora dopo ora. Si percepisce che manca poco alla fine di questo lungo percorso, la classifica e’ apertissima e tutti stanno dando il tutto per tutto. Quella che doveva essere una regata in mare aperto fatta da grandi distanze e tanto tempo senza nessuno attorno si e’ trasformata in una regata tirata come non mai, ormai navighiamo da mesi racchiusi in poche miglia e le distanze all’arrivo anche questa volta saranno da regata costiera. Siamo nuovamente tutti in pochissime miglia, tutti a vista, due giorni al termine con un calo di vento previsto per l’ingresso a Lisbona, ci aspettiamo nuovamente di finire tutti in meno di un’ora, ormai e’ routine…
Tanti pensieri nuovi ma ogni metro perso e’ difficilissimo da recuperare, quindi ancora poco sonno, grande attenzione alla navigazione e continui cambi di vela.
Abbiamo dovuto aggirare una grande alta pressione formatasi al centro del Nord Atlantico e ora stiamo puntando Lisbona, 600 miglia alla fine. Dopo domani saro’ nuovamente in Europa, una bellissima sensazione, dopo otto mesi ormai mi sono abituato pure a quello che mangiamo, ma effettivamente con casa mia qua davanti il mio palato comincia a sognare qualcosa che non sia in polvere, per ora sogno la cucina portoghese ma tra poco tornero’ al mio sugo al pomodoro!!
Finita questa mancano due tappe alla fine, corte, intensissime e che decideranno la classifica finale, tanto lavoro ancora da fare ma sentire che casa mia e’ dietro l’angolo mi rende sereno e mi da’ quella spinta in piu’ per chiudere i giochi nel miglior modo possibile.
Se la regata terminera’ tra un mese io tra 48 ore chiudero’ geograficamente il giro del mondo, di fatto abbiamo lasciato queste coste ad ottobre ed ora ci ritorno con quell’esperienza che ho sempre sognato di avere nel cassetto, la realizzazione di un sogno rincorso per tanto tempo e che proprio ora porto a termine.
Un mese alla fine, e’ ora di continuare senza pensare ai sogni ma di concentrarsi solo sul risultato finale ed unire la magia di questa regata con l’aspetto sportivo, questo rende unica questa competizione che non e’ solo vela… ve lo garantisco…
Alby” A questo link il blog
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