Sei stufo di perdere? Ti spieghiamo come vincere in regata #2
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Aiutiamoci con una metafora per introdurre questa seconda lezione dedicata all’analisi degli aspetti cruciali per vincere in regata. La vela è uno sport nel quale il mezzo tecnico ha un’importanza fondamentale, dove non contano solo le prestazioni dell’individuo. Come nella musica: puoi essere un talentuoso musicista ma se lo strumento che suoni non è accordato, il risultato finale sarà pessimo. Così è lo sport della vela: andiamo quindi ad analizzare in primo luogo come accordare al meglio il nostro strumento, la barca, e in secondo luogo come migliorare la capacità tecnica del nostro musicista, l’equipaggio, di maneggiare il suo strumento. Nell’ottimizzazione della barca (setting) ci sono quattro aspetti fondamentali: la capacità di scivolamento (1); l’ottimizzazione e la corretta disposizione dei pesi a bordo (2); la calibrazione della strumentazione (3) e l’ergonomia della coperta (4). Per quanto riguarda invece la capacità dell’equipaggio di portare al meglio la barca (handling): la conoscenza delle manovre di ogni membro dell’equipaggio (5); la sinergia dei ruoli a bordo (6); la capacità di reazione agli imprevisti (7) e le diverse metodologie di conduzione della barca (8).
1. SCEGLIERE L’ANTIVEGETATIVA
La capacità di scivolamento dell’opera viva è il primo aspetto fondamentale. Oltre all’eliminazione di ogni possibile attrito, al miglioramento dei flussi idrodinamici e alla messa in dima (simmetria) di pinna e timone, il primo passo è scegliere la giusta antivegetativa. La scelta migliore è un’antivegetativa al carbonio (tipo Speed Carbon), data nel modo giusto con varie mani sulla carena e passaggi con la cartavetrata. Un lavoro sicuramente da affidare a un cantiere specializzato.
2. OTTIMIZZAZIONE E DISPOSIZIONE DEI PESI A BORDO
Quello del peso è un aspetto che va trattato con la massima attenzione. Oltre all’eliminazione di qualsiasi peso non necessario, il posizionamento di quello invece indispensabile (vele, dotazioni ecc.) farà la differenza sull’assetto e sulle performance della vostra barca. Concentrare il peso in basso e nella giusta posizione diminuirà il beccheggio e il rollio e aiuterà il raddrizzamento.
3. CALIBRAZIONE DEGLI STRUMENTI
In regata gli strumenti hanno il compito di fornire dati che il navigatore comunicherà al tattico per elaborare decisioni sulle scelte future. Gli strumenti sono un indispensabile aiuto per ottenere continui feedback su come stiamo portando la barca, oltre che per costruire delle polari empiriche sulla velocità con ogni angolo e intensità di vento. La strumentazione rappresenta la certezza della nostre performance e un aiuto ad affinare le regolazioni. Per questo è bene che questa sia perfettamente calibrata, diversamente è meglio non utilizzarla: non farebbe altro che fornire informazioni fuorvianti.
4. ERGONOMIA DELLA COPERTA
Inutile dire che in regata ogni manovra corrente deve essere il più semplice e il più riconoscibile possibile. Il piano di coperta andrà razionalizzato e alleggerito con un occhio alla scorrevolezza e alla rigidità (mancanza di elasticità e dispersione delle forze). La riconoscibilità di ogni cima renderà migliore e puntuale ogni manovra, per questo è importante che i colori di drizze e scotte siano differenti.
5. CONOSCENZA DELLE MANOVRE
Per utilizzare il nostro mezzo nel miglior modo possibile, sarà necessario lavorare in modo che ogni membro dell’equipaggio abbia ben chiare le procedure e i passaggi di ogni manovra che lo riguarda. Durante le fasi di allenamento si rivelerà utile prendere nota su un taccuino di tutti i passaggi per poterli memorizzare con sicurezza.
6. SINERGIA DEI RUOLI
Memorizzate le procedure, ogni membro dell’equipaggio, si passerà alla fase successiva, ovvero la sinergia tra le diverse posizioni a bordo: le manovre del drizzista o dei tailers, dovranno essere perfettamente “amalgamate” con quella dei prodieri. Questa sinergia si raggiunge con l’ottimizzazione della comunicazione. Una volta che le manovre saranno amalgamate si potrà pensare di velocizzare il tempo della loro realizzazione. Ricordando una regola: una manovra realizzata in fretta non è veloce.
7. MANOVRE DI RECOVERING
Ovvero, le manovre di recupero. Durante una regata non sempre tutto va per il verso giusto. Questo paragrafo riguarda la capacità di reagire agli imprevisti e agli errori. E’ il caso delle penalità (360° o 720°), o la rottura di una drizza, o una partenza in OCS, o la necessità di virare per levarsi dalla copertura di un gruppo di avversari (rallentando o poggiando per riuscire a virare) o ancora una straorza. In barca vince chi sbaglia meno e chi recupera più velocemente gli errori.
8. TIPOLOGIE DI CONDUZIONE
Ci sono modi differenti di condurre la barca che è meglio definire in allenamento così da non farsi cogliere impreparati in regata. Per esempio quando si è costretti a orzare in maniera decisa sotto spinnaker per rispondere a un attacco da sottovento, o quando ci si trova a condurre la barca al traverso a vele bianche (spesso si perdono posizioni nell’ultimo stocchetto prima dell’arrivo); oppure in modalità “hi” o “low” di bolina (per far saltare un avversario sopravvento o per correre verso un salto di vento), o sotto gennaker, quando si sceglie di far planare la barca o al contrario di navigare lenti.
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