VIDEO. Quattro giorni di VELAFestival in due minuti. Che bella festa!
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Se siete passati a trovarci a Santa Margherita, prendetevi due minuti di pausa per rivivere le emozioni che abbiamo vissuto insieme durante i quattro giorni di TAG Heuer VELAFestival. Se invece non ce l’avete proprio fatta ad arrivare nel Tigullio, scoprite quello che è successo a Santa Margherita, dopo aver visto, sicuramente sarete dei nostri l’anno prossimo!
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4 commenti su “VIDEO. Quattro giorni di VELAFestival in due minuti. Che bella festa!”
Il Velafestival anche quest’anno mi ha dato l’occasione di scoprire un’altra parte dell’Italia che mancava alla mia raccolta e di questo ne sono infinitamente grato.
Mi permetto alcuni commenti : forse sarebbe opportuno evitare i gg infrasettimanali e la sciare la manifestazione nel solo W.E. . Sono arrivato a S. Margherita per tempo, il giorno 5 Maggio perché volevo godermi sia i luoghi che il festival. Giovedì 7 l’area espositiva era un cantiere, gli stand non completi ed alcuni sarebbero arrivati solo il sabato.
I costruttori ed i charter non ben identificati.
Certamente verrò anche al prossimo festival, ma spero che per la data di inizio tutto sia in ordine, funzionante e identificabile. Grazie
Per molti anni mi sono recato al salone nautico di Genova, ogni volta impegnando una media di tre giorni partendo da Roma considerando l’andata, un giorno pieno per la visita e l’altro per il ritorno. Fino a che per i problemi noti come il degrado, le contrarie fazioni in seno, la disorganizzazione e le troppe teste blasonate pensanti, lo hanno in pratica massacrato. E’ da qualche anno pertanto, seppur con dispiacere, che non ci vado più. Sono stato così attratto dal primo festival della vela a Livorno dove, quale cosa buona, ho acquistato l’elica Ewol reversibile e abbattibile per il mio 12 metri. Però già lì, ho dovuto constatare che nonostante i molteplici problemi del salone di Genova, questo, rispetto al Velafestival, per grandezza e offerta di imbarcazioni in acqua, attrezzature, tecnica, accessoristica ecc, rimaneva decisamente un’altra cosa. Pur plaudendo alla buona volontà degli organizzatori di Vela i quali hanno comunque forgiato un’eccellente idea monotematica escludendo la presenza di ferri da stiro e megamotoscafi d’altura, di fondo però, rimane un’evento fatto da pochi banchetti tecnici e un gruppetto di sparute barche in acqua. Sì poi c’è la premiazione collegata ai vari eventi (sotto l’ombrello dello sponsor principe) e la regata alla fine… però..insomma, se ci impegni tre giorni apposta…. Quest’anno ho voluto comunque provare e sono venuto a Santa Margherita Ligure con i miei tre giorni canonici nella speranza che le cose fossero cambiate, vista la gigantesca pubblicità prefattiva che ha pennellato l’evento, ma purtroppo ho dovuto constatare che il giorno 8 maggio, con 20 minuti già avevo finito il giro e per ben due volte. La cosa più eccitante è stata la caccia da parte di alcuni addetti, ad un verde serpente di un metro e mezzo che si aggirava tra gli stands il quale dopo essere stato catturato fu messo in un sacco con molta cura e portato in un luogo lontano. Ora capisco che sembra facile organizzare un’evento del genere (qualcosina sono in grado di valutarla avendo contribuito tecnicamente per molti anni, tra le varie, alla realizzazione tecnica delle riprese del primo maggio per la TV di stato), nella consapevolezza dunque che per organizzare una cosa veramente in grande ci vogliono molte risorse economiche, con la penuria attuale degli sponsor che ormai sono ridotti all’osso, però si potrebbe fare di più sicuramente, anche facendo sicuramente pagare un biglietto di ingresso….. Per fortuna stavolta avevo pianificato delle mete alternative messe in atto da subito dopo il giro al porto, per cui siamo andati a Portofino, “strusciato” in buona parte delle cinque terre concludendo in ottimi ristorantini serali estrapolati da TripAdvisor… Nella speranza che questa mia sia interpretata sì come una critica, ma come una critica costruttiva derivata dall’utente fruitore dell’evento stesso cioè quello per cui viene organizzato il tutto, auspico per il prossimo anno meno colpi di grancassa ma più fatti concreti che si manifestino in un vassoio di proposte con numeri almeno al quadrato rispetto quelli che sono stati fino ad oggi prefissati. Buon lavoro.
The Real Person!
Caro Roberto,
grazie prima di tutto per le sue considerazioni e per l’attenzione con la quale ci segue.
Mi permetta però una considerazione: il paragone con il Salone di Genova non calza, perché quello che stiamo cercando di creare con il VELAFestival è una cosa diversa. Una festa della vela, della quale fanno parte senza dubbio le barche, comprese tutte quelle Cult che siamo riusciti a portare anche quest’anno sulle banchine di Santa Margherita (di più proprio fisicamente non ce ne stavano lungo la calata del porto). Ma di una festa dedicata alla nostra passione (che è anche sua, si capisce dall’approfondito commento che ci ha scritto) sono parte integrante gli incontri con i velisti, la VELA Cup (ci lasci essere un po’ orgogliosi di avere fatto arrivare quasi 150 barche sulla linea di partenza il sabato), gli eventi che raccontano la storia della vela italiana (come quello dedicato ad Ambrogio Fogar), la mostra dedicata ai 40 anni del Giornale della Vela, i grandi pannelli che raccontano la vita di Agostino Straulino e forse, più di tutto, le derive a disposizione dei visitatori nel Beach Village per godersi vere uscite in mare.
Mi dispiace che non sia riuscito a goderselo appieno nei suoi 20 minuti di visita, ma mi fa piacere che le bellezze della zona le siano piaciute.
La aspetto il prossimo anno, mi venga a trovare in sala stampa, mi farà piacere mostrarle tutte le particolarità del VELAFestival.
Cordiali saluti
Alessandro de Angelis
Responsabile di Redazione del Giornale della Vela
Apprezzo molto la cortese e ben argomentata risposta, che in parte umanamente condivido. Spero comunque di non essere stato frainteso poiché, come detto, sono comunque tornato al Velafestival poiché quell’amore per il piacevole rumore provocato dal soffio di Eolo affettato dalle sartie, è in me da oltre trent’anni innato, vista la mia non più tenera età per cui, una manifestazione del genere, per come prefattivamente promozionata, è stata ovviamente vista da me come la nutella sui pavesini. Quello che volevo evidenziare, ma soprattutto far capire è che, una cosa è farsi una passeggiata in quel contesto abitando ad una manciata di chilometri vedendo con curiosità quello che comunque viene offerto, altro è impegnarci tre giorni (necessari volendo avere una giornata piena per la visita, presupponendo un adeguato “materiale” da visionare) e ottocento chilometri complessivi di viaggio. La morale è che, elogiando in primis il vostro profuso impegno per quello che siete riusciti a realizzare, il visitatore “professionista”, mi si perdoni il termine per definire questo come un buon conoscitore della materia e amorevolmente appassionato, dietro l’impegno di una cavalcata simile vorrebbe avere il piacere, soprattutto in forza della “monotematicità” dell’argomento, di visionare un bel numero di barche da crociera e da regata, spaziare tra numerosi stand di accessoristica e ricambi che abbraccino le numerose realtà che compongono una barca a vela, scoprire novità tecniche sulla continua evoluzione dei materiali, ecc. ecc. impegnandoci la canonica giornata e non una visione che si bruci nello spazio di mezz’ora (tolte le premiazioni e l’incontro con i noti velisti, eventi che non è detto possano interessare a tutti). Ma tutto questo diventerebbe lo specchio del salone nautico di Genova e capisco che non è il vostro obbiettivo. Peccato, visto che come ho precedentemente scritto, il salone di Genova non è più quello di una volta e molti affezionati ormai rinunciano ad andare. Dunque secondo me, la vostra originale proposta monotematica di natura velica e non “motoscafara”, su scala più ampia e con le modalità sopra descritte, rivestirebbe caratteristiche uniche e vincenti richiamando numerosi appassionati i cui tornelli di ingresso potrebbero registrare in un week-end numeri da stadio. Dimenticavo di dire che sono vostro abbonato alla vostra rivista da molti anni. Un caro saluto con firma al di là del nick. Rolando