La forza di un immagine spiega la violenza naturale di uno dei capi del nostro pianeta dove navigare a vela risulta sempre un’impresa epica: Capo Horn. Le mani di questo marinaio del team Alvimedica (l’equipaggio “giovane” ha concluso in terza posizione la quinta tappa della Volvo) sono dei veri documenti di cosa vuol dire navigare in mari infidi, freddi, implacabili. Quelle mani che vedete proprio qui sopra ne sono la testimonianza. Non importa se questi marinai della Volvo Ocean Race sono dei privilegiati, vestiti come se fossero degli astronauti della Nasa, a bordo di barche ipertecnologiche. Non importa se gli sponsor hanno dotato i team di sostanziosi supporti economici e se, quando finisce la regata, l’equipaggio alloggia in un hotel cinque stelle lusso. Quando il gioco si fa duro, e a quelle latitudini il mare spietato lo è veramente. E tutti diventano uguali. Quelle mani segnate dal freddo, dall’usura, dalla fatica, ne sono la testimonianza.
Quando Capo Horn lascia il segno…. fa male
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