"Mi davano del pazzo, ora si ispirano ai miei progetti"
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L’ingegnere pugliese Benito Misurale è un vulcano di idee. C’è chi in passato gli ha dato del “pazzo” e chi invece, come il cantiere olandese Royal Huisman, si è dimostrato interessato al suo lavoro (e gli ha richiesto la traduzione in inglese dei brevetti). Soprattutto per quanto riguarda un brevetto che l’ingegnere ha ottenuto nel 2004, riguardante un sistema di zavorra mobile in sentina che si tradurrebbe in diversi vantaggi (e che vi spieghiamo qua sotto). Molti progettisti gli hanno riso alle spalle: “Adesso sto cercando di ricordarmi i nomi di tutti i soloni che mi derisero per scrivergli e dare loro un consiglio: comprare una robusta corda di una ventina di metri ed un’ancora Danforth di una trentina di chili. Arrotolare per bene un capo intorno al proprio collo e l’altro all’ancora, quindi, gettarsi dove ci siano almeno 3000 metri di fondale“.
I BREVETTI SPIEGATI DALL’AUTORE
Difficile esplicare nel dettaglio i suoi brevetti, pervenuti in redazione accompagnati da una dettagliatissima e ultratecnica carrellata di disegni: allora gli abbiamo chiesto di spiegarceli uno per uno, indicando i vantaggi potenziali per il mondo della vela.
LA BARCA A VELA CHE DIVENTA A MOTORE (E VICEVERSA)
“Con questo Brevetto, risalente al 24/09/2004, si materializzano su una imbarcazione a vela tre notevoli vantaggi“. Secondo Misurale, è l’idea che sta alla base del Dart 80 del cantiere Royal Huisman, che vedete nella foto qui a lato (presentato lo scorso anno, quindi 10 anni dopo), che prevede uno stesso scafo sia per il modello a vela che quello a motore:
“1 – Una imbarcazione a vela potrà navigare con il piano velico sempre perpendicolare al livello del mare, fino a vento Forza 7 della scala Beaufort, grazie ad una zavorra mobile in sentina a pane intero per imbarcazioni dai 20 mt in su e con zavorra a barre longitudinali di forma trapezoidale per imbarcazioni inferiori ai 20 mt.
2 – La carena sarà simile a quella della imbarcazioni a motore, ovvero, planante e lo specchio di poppa avrà una larghezza uguale o maggiore del baglio massimo, con gli indubbi vantaggi di una maggiore portanza e di una maggiore abitabilità riguardo ad una cabina armatoriale.
3 – Una deriva abbattibile, in due sezioni, consentirà la navigazione a motore anche su bassi fondali e la possibilità, retraendone una parte di avere minore attrito all’avanzamento”.
LA VASCA PER LE PROVE IDRODINAMICHE
“Con questo Brevetto del 2011, che credo sia uno dei fiori all’occhiello delle mie invenzioni, si ha la possibilità di ottenere carene di imbarcazioni perfette poiché il giudice più severo ed infallibile è il suo elemento naturale: “l’acqua”. Il tutto a costi contenutissimi come nessun progettista o pool di progettisti AL MONDO potrà fare di meglio.
Questa vasca consente di poter constatare, contemporaneamente, con un apposito sistema il risultato del profilo idrodinamico dell’intera opera viva del modellino in scala: timoni, eliche, deriva, ecc. di entrambi i lati dell’imbarcazione per mezzo di una telecamera che filmando la parte opposta di quella che si guarda, la trasmette su uno schermo ripetitore rivolto verso lo spettatore, consentendo, poiché il risultato della prova viene registrato, di poterla rivedere infinite volte, stando comodamente seduti.
Uno dei tanti pregi di questa vasca è rappresentato dalla possibilità, qualora la prima prova del modellino, questo avesse manifestato delle turbolenze negative all’avanzamento idrodinamico, se dopo le opportune modifiche, il suo profilo idrodinamico è migliorato o peggiorato e così numerose volte fino a che non si sia ottenuta: la perfezione. La circolazione dell’acqua in questa vasca può raggiungere gli 80 Km/h ed oltre ed il test può avvenire sia con andatura inclinata della imbarcazione da ambo i lati e sia con moto ondoso moderato o elevato e combinato con le due precedenti andature“.
LA DERIVA TELESCOPICA
“Con questo Brevetto del 2007 si materializzano su una imbarcazione a vela due notevoli vantaggi:
1 – Una deriva a più sezioni consentirà di poter navigare con la sporgenza necessaria in relazione alla forza del vento, momento per momento. Nella progettazione dell’imbarcazione essa potrà essere dimensionata più lunga del necessario in previsione di eventi temporaleschi di notevole portata poiché, nella massima estensione, contrasterà in modo maggiore il momento ribaltante. Nelle andature con venti portanti, posizionando un tavolo nel punto in cui è fissata la deriva, questa potrà essere completamente retratta dentro di esso. In tal caso non vi sarebbe alcuna sporgenza della deriva.
2 – Una zavorra ad acqua, in apposite tasche od altri tipi di contenitori, lungo le due murate dell’imbarcazione, consentirebbe di navigare con la zavorra sopravvento, dosata con un programma da opportune elettropompe, nella sola quantità necessaria per contrastare la forza del vento in quel momento e non con l’intera zavorra. A conclusione, nelle andature con venti portanti l’imbarcazione potrebbe navigare: con la deriva completamente retratta e senza zavorra. Ciò premesso, non si può non condividere che questa condizione, a tutt’oggi, non è presente in alcuna imbarcazione e, pertanto, rappresenta “IL MASSIMO VANTAGGIO IN FATTO DI PRESTAZIONI, PER UNA IMBARCAZIONE MONOSCAFO, NON OTTENIBILE CON ALCUN ALTRO SISTEMA”.
“A brevissimo”, conclude Misurale, “depositerò altro brevetto riguardante un nuovo sistema velico che sconvolgerà gli attuali sistemi velici“.
Se vi hanno incuriosito i progetti di Benito Misurale, potete contattarlo a questa mail: misurale@live.it
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10 commenti su “"Mi davano del pazzo, ora si ispirano ai miei progetti"”
“dimensionata più lunga del necessario in previsione di eventi temporaleschi di notevole portata poiché, nella massima estensione, contrasterà in modo maggiore il momento ribaltante”
E’ sicuro di quello che dice l’Ingegnere?
Signor Marco Pellanda: quanto più lontano starà il bulbo, posto alla base della deriva, dal baricentro dell’imbarcazione, tanto meno essa subirà coricamenti laterali in misura proporzionata alla forza del vento. E’ un principio di statica, branca della fisica meccanica. OK?
La vasca ad acqua circolante non è proprio un invenzione recente… all’Università di Genova, facoltà di Ingegneria Navale, se ne può ammirare una realizzata circa 50 anni fa dal Professor di Bella.
Signor Giancarlo Potenza: ogni tanto mi ricordo di una favola di Fedro: “de vulpe et uva”. Signor Potenza, è sicuro che nella vasca del Prof. Di Bella l’acqua possa circolare ad 80 km/h ed oltre. Che possa evidenziare, se la prima prova del modellino avesse dato risultati scadenti, dopo le eventuali modifiche la percentuale di miglioramento o peggioramento alla penetrazione idrodinamica? Se l’imbarcazione può essere provata con qualsiasi tipo di moto ondoso? Se può essere provata oltre che con il piano velico perpendicolare, anche sbandata, alternativamente, da entrambi i lati? Se è anche possibile verificare la penetrazione idrodinamica di tutta l’opera viva, completa delle appendici, contemporaneamente di entrambi i lati, anche decine di volte, comodamente seduti? Aspetto Sue notizie, concrete però.
Formidabile !
In un colpo solo ha inventato la vasca navale, la deriva mobile, la cassa di deriva, il “cuneo”, la carena planante, la zavorra mobile, e certamente qualcosa d’ altro che al momento mi sfugge !
Menomale che Stephens e Sciarrelli se ne sono già andati, altrimenti sai che rabbia a non averci pensato loro !!!
3. Signor Adolfo Mellone, per cortesia si rifreschi il cervello non siamo più nel medio evo. Le imbarcazioni di Sparkman & Stephens e quelle di Sciarrelli appartengono, ormai, al passato. Lasciamo da parte i sogni e viviamo i giorni nostri, una realtà che ci propone imbarcazioni che riescono a superare i 30 noti di velocità.
il vulcano di idee ora inventerà anche il remo e la vela quadra…ragazzi che caduta di stile ospitare queste “notizie”!!
Signor Andrea.- Niccolò Copernico, Galileo Galilei, Pasteur, quest’ultimi furono pure arrestati per le loro lungimiranti idee. E’ vero, tra le altre cose, sto anche elaborando un sistema velico veramente sconvolgente e, quindi, le rimando le sue insulse considerazioni degne di chi non ha alcun argomento valido a sminuire delle invenzioni di un tale portata che uno dei più grandi cantieri al mondo il cantiere olandese Royal Huismann ha adottato su due imbarcazioni da 80 mt cadauna, si sig. Andrea, ha capito bene, sig. Andrea? Da 80 mt cadauna, dal valore di qualche centinaia di milioni di euro ognuna, sig. Andrea, a 10 anni di distanza dal deposito del mio brevetto. Questi sono i fatti non le sue risibili ciance. Prenda e metta da parte sig. Andrea e, guardandosi in uno specchio, probabilmente dovrà, con parole pesanti, biasimarsi.
Ing. Benito Misurale.
Beh, dopo altri tre annetti che novità ci sono?
Sig. Mellone, rispondo con ritardo alla Sua domanda per problemi di famiglia tra cui il decesso della mia adorata moglie: e La informo che sto lavorando per un sistema per produrre energia elettrica alternativo alle pale eoliche ed ai pannelli solari che non si vedrà e durerà sino alla fine del mondo se rinnovato; un sistema affinché tutti i cargo del mondo possano navigare per l’80% con l’ausilio del vento evitando che nella stessa proporzione i fumi della combustione di circa 2 miliardi di barili di petrolio finiscano in atmosfera; un sistema per trasformare la spazzatura con un basso costo in un prodotto molto utile per l’edilizia; un sistema per avere la visione di 360° intorno alla propria auto con ingombro Zero relegando ai cassonetti della spazzatura lo specchio retrovisore ed i laterali; Inoltre, ho già brevettato un sistema con il quale una imbarcazione possa trasformarsi in 5 minuti da motoscafo a catamarano o viveversa. La terrò informata per altre invenzioni. Cordialità, ing.Misurale. 27/04/2019.