Scopriamo le 100 barche mitiche. C'è anche la vostra preferita?
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Perché una barca ci fa innamorare? Non sono solo le linee o il disegno della tuga, non sono le vittorie o la sua velocità. è tutta una questione di cuore. Abbiamo scelto 100 barche di ogni tipo e misura che hanno fatto, la storia della vela e ancora oggi emozionano. Nel numero di marzo del Giornale della Vela vi abbiamo presentato, dal 3 a 109 metri, le 100 barche mitiche che hanno fatto la storia dello yachting, segnalandovi il nome della barca o del modello, la lunghezza fuoritutto, l’anno di costruzione e il progettista, oltre alla motivazione della nostra scelta. Ora qui ve le riproponiamo e vi invitiamo: se pensate che ci siamo dimenticati qualcuno, segnalateci nei commenti la vostra “Barca mitica” preferita. La pubblicheremo nei prossimi numeri del Giornale della Vela!
LE 100 MITICHE DA 3 109 METRI
Moth Mach 2
3,35 m. • 2008
McDougall
Piccola, leggerissima, volante. E divertente. Ha portato una ventata di novità nel mondo delle piccole.
Dinghy
3,66 m. • 1913
George Cockshott
Immortale, ha estimatori in tutto il mondo e ha avuto un ruolo primario nella diffusione della vela.
49er
4,99 m. • 1995
Bethwaite
La più spettacolare delle classi olimpiche, capace di prestazioni incredibili.
Wildcat
5,46 m. • 2007
Il catamarano che ha soppiantato il mitico Hobie 16, acrobatico e potentissimo.
Meteor
6 m. • 1968
Van De Stadt
Appena varato, ebbe un successo mostruoso, con oltre mille esemplari naviganti. è diffusissimo anche in Italia.
FD
6,05 m. • 1951
Van Essen/Gulcher
Per la prima volta si regatò al trapezio. E fu rivoluzione.
Muscadet
6,4 m. • 1963
Harlé
Una barca a spigolo vivo progettata da uno dei padri della vela francese. Ne furono costruiti oltre mille esemplari dal ’63 al ’79.
Té Salt CR
6,5 m. • 1998
Felci
Il Mini all’italiana: in tanti lo hanno scelto persino per girare il mondo con pochi soldi.
Silver
Shamrock III HT
6,61 m. • 1977
Holland
Una delle prime barche della storia a utilizzare i rinforzi in carbonio. Un vero precursore.
Star
6,92 m. • 1910
Sweisguth
La più famosa delle classi olimpiche (purtroppo ex) è immortale. E a noi italiani ricorda il mitico Agostino Straulino e il suo oro del 1952.
45 South (Quarter Ton)
7,26 m. • 1975
Farr
Bruce Farr è diventato un grande proprio con questo velocissimo Quarter Ton, poi copiato in tutto il mondo.
Melges 24
7,3 m. • 1993
Reichel&Pugh
Piano velico potente, scafo leggero, fantastico alle portanti, è uno dei monotipi più veloci e impegnativi mai costruiti.
J24
7,32 m. • 1977
Johnstone
E’ il monotipo più diffuso al mondo con i suoi oltre 7000 scafi prodotti dal lontano 1977.
Archambault Surprise
7,65 m. • 1977
Joubert/Nivelt
Con 35 anni di storia e oltre 1200 esemplari naviganti, è una delle barche da regata più longeve della storia.
Hboat
8,28 m. • 1967
Groop
Monotipo prodotto in oltre 5000 scafi, era velocissimo per l’epoca. I modelli più vecchiotti hanno persino gli interni abitabili.
Galiote
8,3 m. • 1970
Finot
Semplice, essenziale, indistruttibile. Ci sarà stato un motivo se la scuola dei Glénans l’aveva scelta per i corsi.
Eryd Open
8,7 m. • 2009
Rossi
Uno degli emblemi dei daysailer customizzabili italiani, pronto a passare dalla rada alla… regata.
Skiff 18ft
8,9 m. • 1892
Pochi lo sanno, ma il primo 18ft risale all’800, quando si regatava nella baia di Sydney, prima di diventare fenomeno mondiale.
Comar Comet 910
9,1 m. • 1973
Van De Stadt/Finot
Il piccolo Comar è adatto alla crociera, ma ha anche prestazioni brillanti. Forse la barca italiana più venduta.
Ziggurat
9,16 m. • 1976
Vallicelli
Fu il primo progetto di successo di Andrea Vallicelli: un half tonner difficile da battere in regata, dotato di ben sette cuccette.
Dufour Arpège
9,25 m. • 1967
Dufour
Non poteva mancare il modello che introdusse la costruzione in serie nella nautica. Ne sono stati prodotti ben 1500 esemplari dal ’67 al ’76.
Saffier SC10
10 m. • 2011
Un gioiellino olandese dalle linee classiche che può ospitare fino a tre persone in cuccetta.
Villanella
10 m. • 1971
Carcano
Il mitico progettista Giulio Cesare Carcano con questa barca vinse un Two Ton Cup nel 1971. Leggerissima, era costruita in lamellare incrociato di mogano.
Rustler 33
10,36 m. • 2012
Jones
Linee classiche, un open space con dinette e cuccetta doppia a prua, cucinotto e bagno per questa sinuosa inglesina.
Gambare
10,44 m. • 1973
Peterson
Sgraziato, poco elegante, ma velocissimo. Costruito in strip planking, rivoluzionò il mondo delle regate. E Peterson divenne mito.
Jimini Cricket
10,97 m. • 1975
Farr
Bruce Farr introduce un nuovo stile: la lama di deriva si fa sempre più profonda, abbinata a pale del timone molto potenti. E il mondo della vela si adegua.
Island Packet Estero
11,1 m. • 2010
Johnson
Incarna il concetto dei chiglia lunga americana: un macinamiglia con fiocco bomato…
Italia 10.98
11,29 m. • 2010
Cossutti
La prima barca di un cantiere tutto italiano (già dal nome) che in pochi anni è diventato un punto di riferimento a livello mondiale.
Santa Cruz 37
11,32 m. • 2010
Kernan
Un racer-cruiser a tutti gli effetti: leggero, con armo allungato, velocissimo e vincente.
Spirit 37
11,4 m. • 1993
Una delle barche più eleganti degli utlimi vent’anni: non lasciatevi ingannare dalle linee classiche, l’opera viva è assai moderna.
IMX 38
11,4 m. • 1995
Jeppesen
Un progetto aggressivo, ma allo stesso tempo molto intelligente. L’abbiamo scelto come simbolo della monotipia “d’altura”.
Alpa 11.50
11,5 m. • 1969
S&S
Nei dieci anni durante i quali è rimasto in produzione ha fatto innamorare una (o più) generazioni. Nato da un progetto del mitico studio Sparkman &Stephens, ha grandi slanci e baglio ridotto.
A Scow
11,58 m. • 1900
Johnson
Molto diffuso tra i laghi americani, è un vero e proprio derivone di 38 piedi con due timoni, dotato di prua tronca e fondo piatto. Una chicca? Raggiunge i 30 nodi.
Lagoon 400 S2
11,97 m. • 2009
VPLP/Nauta
Il catamarano che, grazie allo studio Nauta, ha rotto gli schemi dell’abitabilità: interno ed esterno sono un tutt’uno, grazie alla presenza di grandi porte a vetri scorrevoli che “scompaiono”. Ha segnato il mondo dei catamarani in questi ultimi anni.
Grand Soleil 39
11,98 m. • 1983
Jezequel
La barca italiana senza tempo per definizione, con le sue classiche linee filanti e pulite. Prodotto in sette anni e duecento esemplari, ha forme così eleganti che all’estero era nota come “Spaghetti Swan”.
Dehler 39 SQ
11,99 m. • 2005
Linee classiche ma moderne, incarna il carattere dei cruiser racer che hanno reso celebre il cantiere tedesco in tutto il mondo.
Tofinou 12
11,99 m. • 2009
Joubert/Nivelt
L’emblema del daysailer per pochi, dello splendido giocattolo di lusso che ha fatto innamorare persino un archistar come Philippe Starck, che ne ha disegnato una versione speciale.
Beneteau First 40.7
11,99 m. • 2003
Farr
Uno dei progetti più vincenti di Bruce Farr, una barca di serie che ancora oggi si fa rispettare in regata, fino ad aggiudicarsi le grandi classiche. Ne sono stati prodotti 600 esemplari.
Pogo 40
12,19 m. • 2005
Finot-Conq
Se sognate l’oceano, ecco la barca che amate. Veloce, sicuro, divertente, non concede spazio a fronzoli. Nato per regatare con i Class 40, oggi è disponibile anche in una versione più crocieristica.
Brava
12,2 m. • 1983
Vallicelli
La prima barca della fortunata serie di Brava, armata da Pasquale Landolfi, si portò a casa l’oro al Fastnet del 1983. Nessun equipaggio italiano ce l’aveva fatta. Soprattutto, vinse sia in tempo reale sia in tempo compensato.
Sly 42
12,4 m. • 2007
Lostuzzi
Un modello che ha segnato un nuovo concetto di barche italiane, con quello spirito minimal e l’attenzione tutta volta alle prestazioni. E che leggerezza!
Brenta B42
12,4 m. • 2008
Brenta
Easy sailing ed eleganza sono i tratti distintivi della linea di questo daysailer disegnato da Luca Brenta. Tutte le manovre si gestiscono direttamente dalla colonnina del timone. E che potenza: 100 mq di vela per divertirsi senza bisogno di equipaggio.
Farr 40
12,42 m. • 1996
Farr
Uno dei monotipi di maggior successo disegnato da Bruce Farr, che ancora oggi ha un enorme mercato dell’usato, a prezzi anche molto variabili. Ma se avete pazienza e volete una barca con cui divertirvi, eccola qui.
Amel Super Maramu
12,6 m. • 1988
Carteau/Amel
Innegabilmente, la barca che incarna il sogno di ogni giramondo. Facile da manovrare nonostante i suoi due alberi, è stata prodotta in oltre quattrocento esemplari. C’è chi la ama e chi la odia per qual suo profilo un po’ così… Noi la amiamo.
Police Car
12,8 m. • 1979
Dubois
All’Admiral’s Cup 1979, durante una poppa con oltre 30 nodi d’aria, mentre gli altri straorzano, questo progetto procede indomito. Il progettista inglese allungò il galleggiamento, ridusse il piano velico, potenziò le sezioni di poppa. Influenzando generazioni di progettisti.
X-362 Sport
12,97 m. • 1993
Jeppesen
Quando Niels Jeppesen varò l’X-362 classic, pensava a una barca adatta alla crociera in famiglia. I successi in regata lo spinserò a osare e a varare la versione Sport, con chiglia e timone modificati e albero maggiorato. Il miracolo? Rimase una barca facile da timonare.
Hinckley DS 42
12,99 m. • 2007
Niente da dire: gli americani con le barche dalle linee classiche sanno cosa fare. L’eleganza di questo tredici metri è l’eleganza del cantiere stesso, un omaggio a chi ha fatto delle linee rétro uno stile di vita.
Marisa
13,4 m. • 1987
Brenta
Fu una delle sorprese della stagione 1987, diventando trampolino di lancio per il giovane designer Luca Brenta. Marisa è stata una delle prime barche realizzate in tessuti ibridi kevlar-carbonio preimpregnati e anima in Nomex.
Contest 45 CS
13,7 m. • 2007
Nissen
Pozzetto centrale, grande solidità costruttiva, interni con armatoriale a poppa. Un modello emblematico che spiega come il cantiere olandese sia riuscito a inserirsi alla grande nella sfida dei bluewater di stampo nordico.
Swan 45
13,83 m. • 2001
Frers
Capolavoro assoluto di German Frers. questo scafo sfornato da Nautor nel 2011 è un concentrato di prestazioni ed eleganza.
Solaris One
14 m. • 1983
Peterson
Grazie a questo progetto dell’americano Doug Peterson, il cantiere italiano Se.Ri.Gi salì ai vertici della cantieristica mondiale. Quattordici metri di solidità e spazi interni così ben distribuiti da fare scuola anche negli anni successivi.
Decision 35
14,09 m. • 2004
Schmidt
I catamarani sportivi firmati “Suisse”. Un progetto interessante, nato anche grazie alla vittoria di Alinghi in Coppa America e che ha nel carbonio la sua caratteristica.
Bavaria 46
14,48 m. • 1994
J&J
Nella seconda metà degli Anni ’90, cercando una barca in charter di quattordici metri, molto probabilmente avreste trovato questa. Quattro cabine, fiocco e randa avvolgibili, pozzetto ampio e dotato di tavolo fisso centrale, prendisole da “megayacht”.
Hallberg-Rassy 46
14,71 m. • 1995
Frers
Se una barca viene mantenuta in produzione per dieci anni, qualcosa vorrà pur dire. Questo modello con pozzetto centrale è ancora oggi considerato uno degli esemplari più riusciti del mitico cantiere svedese.
Beneteau Sense 50
14,98 m. • 2010
Berret Racoupeau
Realizzare una barca dove non esistono le cabine di poppa? Sembrava una follia, quando Beneteau presentò il primo Sense, chiedendo a Nauta di “inventarsi” un nuovo modo di concepire gli interni. In tanti hanno storto il naso, ma il successo della gamma ha zittito tutti i detrattori.
Baltic 50
15,24 m. • 1998
Tripp
Ci sono pochi dubbi: è uno dei cinquanta piedi più eleganti di tutti i tempi e ha avuto un ruolo di primo piano nell’indicare la via della customizzazione che oggi il cantiere finlandese segue totalmente.
Vismara 47 RC
15,3 m. • 2012
Vismara
La barca che rappresenta ancora oggi la nuova generazione di cuiser-racer firmati dal cantiere italiano: sopra aggressiva, sottocoperta comoda. E il minimalismo la fa da padrone.
Jeanneau Sun Odyssey 51
15,35 m. • 1989
Farr
Una vera e propria casa al mare, prodotta fino al 1996 in un centinaio di esemplari. E che interni: lo specialista Andrew Winch ha sfruttato ogni centimetro di spazio, creando uno stile che ha fatto scuola.
Sagittario
15,5 m. • 1972
Sciarrelli
Un progetto per la Marina Militare, che il mitico progettista e costruttore triestino portò a termine in meno di ottanta giorni. Elegante e veloce, vinse ben dieci anni dopo il varo due edizioni di fila della Middle Sea Race (1980 e 1981).
Catana 47 Carbon
15,54 m. • 2009
Barreau
Il cantiere transalpino è stato il primo a portare la fibra di carbonio nella produzione di serie di catamarani. Un quindici metri e mezzo velocissimo e robusto.
Nautor’s Swan 51
15,62 m. • 1981
Frers
Un progetto che si è sempre distinto per eleganza e prestazioni, tanto da vincere dieci anni dopo la sua nascita il Campionato italiano IOR. Vederlo navigare sotto vela è ancora un piacere per gli occhi.
Paul Ricard
16,5 m. • 1978
De Bergh
Dieci anni dopo il Pen Duick IV, nel 1978, Eric Tabarly si fa progettare un altro trimarano avveniristico dotato di foils. Una barca che gli diede tanti problemi, ma con la quale stabilì il record di traversata atlantica nel 1980 in soli dieci giorni.
Fila
18,28 m. • 1997
Finot
Fu a bordo di questo Open 60 dotato di un’innovativa chiglia basculante che il mondo intero conobbe Giovanni Soldini: non solo per il successo all’Atlantic Alone e all’Around Alone del 1999, ma anche per il salvataggio, in quest’ultima regata, di Isabelle Autissier, rovesciata nel Pacifico.
Solaris One 60
18,95 m. • 2010
Tripp
Un cruiser-racer leggerissimo e resistente, sul quale le paratie principali sono in composito, mentre scafo, coperta e struttura sono realizzati in infusione con la tecnica del sacco a vuoto. Una barca firmata Bill Tripp che ha reso inconfondibile il profilo dei modelli Solaris in tutto il mondo.
Australia II
19,21 m. • 1983
Lexcen
Un nome che suona ancora come un incubo per tutti gli americani: è la barca che dopo 132 anni strappò l’America’s Cup dalle mani degli USA. Indimenticabile la sua chiglia con le alette, che venne tenuta nascosta da una gonna. Facendo impazzire di rabbia Dennis Conner.
Oyster 625
19,37 m. • 2011
Humphreys
Il blue water inglese per definizione, ricco di dotazioni, di comfort, con un pozzetto centrale a prova di tempesta. è il simbolo del giramondo chic. Molto chic.
WOR 60
19,5 m. • 1993
Nell’edizione della Withbread del 1993-94, i WOR 60 si affiancarono ai maxi. Non vinsero, ma ne decretarono la scomparsa. Perché erano molto più esasperati ed economici. Infatti nell’edizione ’97-’98 le 32.000 miglia della regata furono percorse solo da WOR 60.
Swan 65 Peak
19,80 m. • 1973
S&S
Per molti, è la barca più elegante di tutti i tempi. Linee classiche, armo a ketch, capace di grandi prestazioni. Sayula, il primo esemplare mai costruito, vinse addirittura la prima edizione della Whitbread. Correva l’anno 1973.
Azzurra
19,98 m. • 1983
Vallicelli-Mariani-Sironi-Ferri
La più amata dagli italiani, segnò l’ingresso dei nostri colori nel gotha della vela. Alla Louis Vuitton Cup del 1983 raggiunse le semifinali, permettendosi di battere anche, nei gironi, quell’Australia II che poi vinse la Coppa.
MD65
20,01 m. • 2008
Brenta
Venti metri di pura eleganza italiana, che deve molto ai grandi fast cruiser che lo studio milanese di Luca Brenta aveva già gettato. Una “chicca” costruita in una miniserie di sei esemplari.
Advanced A66
20,46 m. • 2010
Reichel&Pugh
La barca che ha segnato l’ingresso di un cantiere italiano tutto nuovo nel mondo della vela. La carena offre grandi prestazioni, ma a conquistare sono soprattuto gli interni, firmati Nauta.
Endeavour
20,98 m. • 1934
Nicholson
Costruito come challenger della Coppa America, ha segnato un’epoca per l’utilizzo di materiali innovativi come l’alluminio. Un J-Class unico. Che però non riuscì a vincere la Coppa delle Cento Ghinee.
Vor 70 ABN Amro
21,5 m. • 2005
Kouyoumdjian
Dopo questo 70 piedi, le regate oceaniche non sono più state le stesse. Vinse la Volvo Ocean Race e decretò l’egemonia del progettista argentino, durata altre due edizioni.
Stormvogel
22 m. • 1961
Van de Stadt
Una macchina da guerra, per crociera e per regata, questo ketch in legno è ancora oggi ai primi posti in tutte le regate di barche d’epoca.
Pen Duick VI
22,25 m. • 1973
Mauric
Dopo due disalberamenti alla Whitbread del 1973-74, Tabarly forse si arrabbiò. E vinse la Ostar nel 1976, timonando da solo questo mostro pensato per un equipaggio di oltre quindici persone.
Hydroptère
22,78 m. • 2010
Thébault
Il sogno del volo, a contatto con l’acqua. Il simbolo della velocità in mare (per anni il record è stato suo con oltre 50 nodi raggiunti) è questo trimarano che oggi vuole battere i record in oceano.
Il Moro di Venezia
22,9 m. • 1992
Frers
Le notti italiane, in quell’ormai lontano 1992, furono piene di strambate e sfide all’ultima boa. Tutto merito della vittoria della Louis Vuitton Cup a San Diego da parte di questo gioiello voluto da Raul Gardini, che fu sconfitto solamente in finale contro il defender americano.
Karenita
22,94 m. • 1929
Alden
Correva l’anno 1929 quando scendeva in acqua questo gioiello che col nome di Scirocco fu la “casa” del grande divo Errol Flynn. è ancora oggi considerata una delle barche classiche più eleganti di ogni tempo.
Luna Rossa
23,8 m. • 2000
Peterson/Frers
La barca di Patrizio Bertelli che ci ha fatto sognare sfiorando la Coppa America contro i neozelandesi in casa loro, ma Russel Coutts non era d’accordo e ci rifilò un sonoro 5 a 0. Poco importa, Silver Bullet rimane inarrivabile.
Virtuelle
24 m. • 1999
Vallicelli/Starck
Un maxi che sconvolse i canoni estetici dell’epoca con il suo pozzetto circolare, opera di Philippe Starck.
Longobarda
24,32 m. • 1988
Farr
è la barca che segnò la fine del monopolio degli scafi firmati Frers nell’ambito dei maxi da triangolo. Uno dei suoi segreti? La zavorra in piombo che costituisce il fondo dello scafo.
Merit
24,57 m. • 1989
Farr
Ha emozionato tutto il mondo, diventando protagonista di un documentario. Ma Merit, alla Whitbread del 1989-90, si piazzò terza. Non importa, entrò nelle case degli italiani, anche grazie a un celebre spot.
My Song
25,5 m. • 1999
Reichel&Pugh
Un gioiello dalla doppia personalità: fuori è una macchina da corsa, dentro una raffinata barca da crociera. Una pietra miliare del compromesso tra prestazioni e comodità.
Steinlager 2
25,5 m. • 1988
Farr
Al comando di Peter Blake vinse la Whitbread del 89-90, dominando ogni tappa. Immortale.
Stealth
26 m. • 1996
Frers
Il genio di German Frers a disposizione dell’avvocato Agnelli: voilà un 26 metri tutto in carbonio, capace anche di vincere il Fastnet.
Oracle Team USA
26,2 m. • 2013
Il catamarano protagonista della più grande rimonta della storia: sotto 8 a 1 contro New Zealand, si aggiudica la Coppa America vincendo otto regate consecutive.
BMW Oracle
27,4 m. • 2010
Drummond
L’ala rigida fa il suo ingresso in America’s Cup. Ed è trionfo.
Southern Wind 100
30,2 m. • 2006
Farr
Uno dei modelli di maggior successo del cantiere sudafricano che ha cambiato il mondo dei maxi, realizzando piccole serie di scafi uguali, contenendo (si fa per dire) i costi.
Alfa Romeo 2
30,4 m. • 2005
Reichel&Pugh
Canting keel, ballast, winch idraulici. Nella sua doppia vita (oggi la conosciamo infatti come Esimit Europa) c’è una cosa che non cambia: vince sempre.
Rambler
31 m. • 2010
Kouyoumdjian
Il monoscafo di 100 piedi concepito per battere i record di velocità, c’è riuscito solo dopo una messa a punto drastica, prima di rovesciarsi al Fastnet nel 2011.
Mariquita
31,22 m. • 1911
Fife & Son
Elegantissimo, merita di essere il lista anche solo perché è l’unico 19 metri S.I. ancora navigante.
Wallygator
32,04 m. • 1994
Brenta
Oggi si chiama Nariida, ma per tutti gli appassionati rimane il Wally che ha cambiato il modo di concepire la vela, con soluzioni progettuali uniche.
Club Med
33,5 m. • 2000
Ollier
Il mostro che conquistò nel 2000 The Race, la regata intornò al mondo più pazza della storia. E diede inizio all’era dei “giganti”.
Tara
36 m. • 2000
Ollier
La goletta capace di trascorrere oltre 500 giorni bloccata nel mare artico, sfiornado il Polo. Tutto per studiare i cambiamenti del clima e salvare gli oceani.
New Zealand KZ1
36,57 m. • 1993
Farr
Quaranta persone erano appena sufficienti per condurre questa “portaaerei” alla Coppa America del 1988, quando fu ridicolizzata da quella vecchia volpe di Dennis Conner con un catamarano di 18 metri.
Ghost
37 m. • 2005
Brenta
Un gioiello la cui tuga in vetro ha segnato un’epoca, insieme al fatto che pozzetto e quadrato creavano un unico grande spazio.
Mari-Cha IV
42,32 m. • 2003
Briand
Due alberi gemelli, scafo in fibra di carbonio, capace di raggiungere i 40 nodi di velocità. Bastano i suoi numeri per renderlo immortale.
Wally Esense
43,7 m. • 2006
Tripp
A nostro parere il più bel wally mai realizzato. Completamente automatizzato, per costruirlo ci sono volute ben diciassette tonnellate di carbonio.
Maltese Falcon
88 m. • 2006
Dykstra/Perini
Il clipper sfornato da Perini può non piacere, ma i suoi tre alberi rotanti e i 2400 mq di tela sono caratteristiche impressionanti, che lo hanno fatto entrare di diritto nella storia della progettazione.
Sea Cloud
109,5 m. • 1931
Gibbs
Prima al servizio della US Navy, poi Yacht presidenziale della Repubblica Dominicana, questo gigante ancora in perfetto stato ha vissuto molte vite. E si può noleggiare!
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31 commenti su “Scopriamo le 100 barche mitiche. C'è anche la vostra preferita?”
Su due piedi mi sembra che chi abbia compilato questa lista abbia grossolanamente dimenticato:
– Laser (per numeri di barche prodotte penso non abbia rivali nella storia della vela mondiale)
– Mumm 30 (uno dei monotipi più diffusi e divertenti per oltre un ventennio!)
– 470 (non c’è nulla da dire, una delle derive più riuscite della storia, oltre 45 anni di presenza tra le olimpiche, resiste a tutto e a tutti)
– Grand Soleil 34 – Più che il 39, questa è la vera barca che ha segnato un epoca!
Direi che potrei continuare, ma già quelle bastano
Nessuno accenno al 470? Potrei prenderla sul personale 😛
Grand soleil 34 ( perché è la mia )
Beneteau 411 clipper!!!
Tante sono di troppo e tante mancano, per esempio il Finn ed il Lightning.
Il Platu 25 di Farr dove vogliamo metterlo. Non se ne può più di Melges
Aggiungerei il dufour t7. 7 metri, deriva mobile, pozzetto centrale e cabina a poppa(!) un mito per il campeggio nautico, prodotto in qualche centinaio di esemplari. Carrellabile e spiaggiabile…
Navigare con vento teso in poppa con un dinghy in legno è quanto ci sia di più affascinante nella vela.
…. L’ FJ Galetti manca, la mia preferita il GS39
manca l’Oceanis 411 , il modello Beneteau piu venduto di tutti i tempi . 1500 esemplari.
Sicuramente grandi barche ! Ma manca il Piviere che ha rappresentato la possibilita’ di entrare nel mondo della nautica per tanti.
Bellissime!
Direi che non si può dimenticare la serie dei vecchi centurion wauquiez, il pretorien e il bel franchini 45 atlantide, capostipite del sailmotor con deck saloon!
Preciso tuttavia che il supermaramu, meraviglia della nautica francese non é 12,60m ma 16!
E la goletta America? Sapete quella della famosa coppa…….
Il progetto capostipite di tutti i Finot, la sua tesi di laurea: ECUME DE MER da cui derivò la famiglia dei COMET.
che dire del Caipirinha, d cui ancora un sacco desemplari continuano felicemente a navigare?
Pingback: Quali sono le vostre barche mitiche? A voi la parola!
Il V-Cat 38 di Vallicelli e Tuberi. Barca fantastica che ha vinto praticamente tutto…
Credo manchi il Kudu di Plastivela di 7,65.
Mancano le 2 barche più famose in Nord Europa: Folkeboot e la sua evoluzione IF Boot (Internationales Folkeboot), progetti finlandesi, produzione svedese. La prima costruita in circa 5000 unità ed ancora in costruzione, la seconda in circa 4000 esemplari. Con associazioni in tutto il mondo: Germania, Svezia,Finlandia,Olanda, Gran Bretagna, USA e perfino Australia.
Importanti regate a Kiel-Germania,Svezia,Inghilterra,Usa a San Francisco.Sono barche a chiglia lunga classiche ,sicure e marine, veloci.
Incredibile il livello di questa rivista. Si cita la pessima alpa 11.50,. progetto del cantiere, come realizzato dal grande Olin Stephens.
una volta vi leggevo volentieri ma adesso i vostri strafalcioni e la vostra approssimazione fanno un po’ pena. Nelle 100 barche ci sono dimenticanze imperdonabili e inserimenti discutibili, il commento sul Tè Salt è una perla…
SHOW 34 BARBERIS
Il 420 e il 470 dove sono?! Il pogo2 poteva anche starci(parlo da minista, però).
Manca Ydra, degna avversaria do Ganbare.
Alpa 11.50 NON è un progetto di S&S.
E Santander of Wight?
molte barche che avevo in mente sono nella lista, come le “mie” adorate star e merit; molte altre sono state elencate dai commenti; però mi permetto di aggiungegre: l’ optimist, per ovvi motivi, e il baltic 58 dp, per me una delle più belle baeche di sempre, con un’ eleganza assoluta, interni davvero innovativi, una cura progettuale e costruttiva esemplare e, non ultime, prestazioni davvero esaltanti; cito il 58 come rappresentante di una intera meravigliosa famiglia di barche baltic degli anni 80, con tutte le implicazioni progettuali dellas tazza usata all’ epoca ( IOR )….
in realtà più che una classifica è un minestrone ! il senso di inserire barche di logiche totalmente diverse, per mondi diversi, a mio avviso non ha senso. Strafalcioni e dimenticanze abbondano : soprattutto direi che chi ha fatto questa “classifica” o non ha memoria o non ha la conoscenza della vela dal 1975 … ad oggi …. se volete posso prestare la mia collezione di Giornale della Vela per poterla rifare …..Ma non era meglio farla votare dai lettori un numero di 3 o 5 barche a testa divise fra crociera e regata pura e chi fa più punti ….vince …nulla 🙂
NON AVER MESSO:
LASER
MUMM 30
TP52
IMOCA 60
..RENDE INCOMPLETA QUESTA LISTA.
Le barche di Sciomachen : domino , pierrot , ballanzone … adriatica
Possedevo ed amavo molto il mitico Storm della Callegari & Ghigi