LETTERA "La Croazia è la vera mecca del charter!"

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Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il racconto di una disavventura capitata a un nostro lettore, Federico Rampini, che si è ritrovato coinvolto, dopo aver preso a noleggio un’imbarcazione in Croazia, in un’odissea senza fine assieme al comandante di un’altra barca a vela che aveva involontariamente danneggiato, a causa di una compagnia assicurativa “evanescente”. La vicenda non è passata inosservata e ci ha scritto una lettera Gianni Costetti, della società di mediazione marittima Navalia, che in Croazia lavora e ha lavorato tanto, difendendo quella che a oggi è in assoluto la Mecca dei charteristi mediterranei, capace di superare in numeri anche la Grecia. A voi lettori sempre la parola, fateci sapere cosa ne pensate! 

LA LETTERA DI GIANNI COSTETTI
“Egregi,
noi siamo agenzia di viaggi, tour operator e mediatori marittimi. Lavoriamo dal 1996 in questo settore, abbiamo fornito ed assistito i nostri clienti in tutti questi anni per più di 10.000 settimane di locazioni in Croazia. Vi informo  che nessuno dei nostri clienti ha avuto questi problemi.

Anzi, alle volte (poche per fortuna) sono stati i comportamenti scorretti dei clienti Italiani a creare problemi. In Croazia ci sono più di 3.500 imbarcazioni che lavorano nel charter per una media di circa 20 settimane all’anno per barca ed è probabilmente la nazione più corretta nel business del charter nautico in Mediterraneo!

Recatevi un sabato a Sukosan (forse il marina per il charter più grande del Mediterraneo) e vi renderete conto della quantità di persone che ogni settimana navigano in Croazia locando imbarcazioni da diporto, credeteci sono migliaia ogni settimana! Non creiamo allarmismi e diamo ai lettori una diversa testimonianza, esempio la nostra.

Cordiali saluti
Gianni”

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5 commenti su “LETTERA "La Croazia è la vera mecca del charter!"”

  1. Ho fatto anni di veleggiate mozzafiato in Jugoslavia con bura, maestralun e jugo (scirocco) e poi in Croazia e ho trovato grande professionalità e serietà non solo tra i charter, ma anche nelle marine. Mi permetterei di raccomandare che in caso di incidenti è importante denunciare il fatto alla Capitaneria di Porto più vicina.

  2. Certamente non ha senso fare di ogni erba un fascio. Ho noleggiato per anni barche a vela in Croazia ed ho trovato charter estremamente professionali con barche impeccabili ed altri, sempre meno per la verità, più improvvisati con barche non sempre in ottimo stato. Indubbiamente il livello di affidabilità e la qualità dei servizi è in grande miglioramento e all’altezza di mari con tradizione charteristica di più lunga durata. Detto questo, ciò che però rappresenta una caduta di stile che la dice lunga sul percorso di de-provincializzazione che assicuratore deve ancora compiere è la citazione “…che alle volte sono stati i comportamenti scorretti dei clienti “italiani” a creare problemi…” Essa infatti appare una affermazione gratuita che conferma una mentalità scioccamente campanilistica. Dubito infatti che statisticamente la scorrettezza sia maggiormente di casa tra gli italiani bensì sono certo che sia equamente ripartita tra le genti senza distinzione di sponda dell’Adriatico e senza risparmiare gli assicuratori di alcun paese… Forse se avessero omesso la sciocca affermazione si sarebbero resi più simpatici alla seconda nazionalità che affitta le barche in Croazia e che, tra gli altri, li ha accolti nell’Unione Europea in virtù di un superamento di antichi rancori…

  3. FEDERICO RAMPINI

    Egr. Sig. Costetti
    Con Lei ho avuto già modo di confrontarmi riguardo ad una vicenda avvenuta ormai tre anni fa proprio in Croazia. Mi amareggia molto la Sua risposta che ritengo assolutamente generica e povera di contenuti significativi in replica a quanto ho scritto io (in buona sostanza, non mi ha risposto), mentre il mio articolo voleva essere un monito anche per Suoi clienti che in Croazia potrebbero vivere la stessa situazione del Comandante che è stato danneggiato da un mio errore di valutazione E CHE NON E’ STATO RISARCITO DALL’ASSICURAZIONE RESPONSABILITA’ CIVILE DANNI A TERZI STIPULATA OBBLIGATORIAMENTE DALL’ARMATORE PER L’IMBARCAZIONE CHE CONDUCEVO. Non stiamo parlando di assicurazione Corpi (alias Kasko) ma di una normalissima assicurazione responsabilità civile, pensi se un Suo cliente ritornasse dalla Croazia riportando di essere stato danneggiato da un’altra imbarcazione mentre si trovava tranquillo all’ancora ed è stato costretto a pagare i danni al Charter di tasca propria perchè l’assicurazione DELL’IMBARCAZIONE RESPONSABILE pur essendo obbligata a farsi carico del danno non paga usando pretesti assolutamente privi di fondamento e truffaldini come ha appunto fatto Yacht Pool. Mi sembra una cosa banalissima, se causo in incidente vistosamente in torto , ammetto le mie responsabilità, pago i danni alla imbarcazione a me affidata ENTRO IL LIMITE DELLA FRANCHIGIA KASKO mentre l’assicurazione paga i danni che causo all’altra imbarcazione, in questo caso senza franchigie essendo chiamata in causa l’assicurazione responsabilità civile e non la Corpi. Sempre per rientrare nel focus del problema io non ho criticato i Charter o il popolo Croato (Adriatic Challenge con me è stato impeccabile, mi ha solo fatto pagare una onestissima cifra per ispezionare l’albero, crocette e Sartiame e null’altro non rilevando danni, Pitter un pò meno trasparente in quanto non avrebbe dovuto trattenere la cauzione del comandante danneggiato ma chiedere i danni all’assicurazione di Adriatic Challenge, ma sono dettagli).
    Preciso inoltre che ho scritto anche ad un’altra testata specializzata nel campo della Nautica, la quale ha contattato Yacht Pool per la replica. La replica che hanno dato è ulteriore prova del loro comportamento truffaldino, infatti hanno negato l’evidenza dimostrata dal sottoscritto tramite DOCUMENTI SCRITTI E FIRMATI ED E-MAIL CON TANTO DI RISPOSTA DI YACHT POOL in quanto:
    1-hanno scritto che l’incidente non è avvenuto come lo descrivevamo noi comandanti in quanto abbiamo riferito al Charter che il danno è avvenuto poichè eravamo ormeggiati fianco-fianco (a pacchetto), MA IO HO PRODOTTO LA MAIL NELLA QUALE MEZZ’ORA DOPO L’INCIDENTE SCRIVEVO AD ADRIATIC CHALLENGE DENUNCIANDO IL FATTO DESCRIVENDO L’ACCADUTO E ASSUMENDOMI L’INTERA RESPONSABILITA’ IN QUANTO IO ERO IN NAVIGAZIONE E LA BARCA DANNEGGIATA ALL’ANCORA. Adriatich Challenge mi ha subito risposto e quindi evidentemente hanno ricevuto e letto la mia missiva. Oltre a ciò sarebbe da chiedersi come possa un’assicurazione stabilire una dinamica non essendo in loco al momento del sinistro…hanno forse telecamere piazzate nei mari della Croazia?
    2-hanno scritto che le mie dichiarazioni sono discordanti rispetto a quelle dell’altro comandante MA COME NEL CASO PRECEDENTE IO HO PRODOTTO LA MAIL DALLA QUALE SI EVINCE CHE E’ STATA INVIATA DA PARTE MIA E DEL DANNEGGIATO DENUNCIA A YACHT POOL PERFETTAMENTE CONCORDANTE NELLA DINAMICA ED ADDIRITTURA CONGIUNTAMENTE FIRMATA DA NOI DUE COMANDANTI (RESPONSABILE E DANNEGGIATO).
    3-hanno scritto che manca la dichiarazione evento straordinario sottoscritta dalla guardia costiera TUTTAVIA E’ L’ENNESIMA ASSURDITA’ IN QUANTO E’ VERO CHE ABBIAMO DENUNCIATO IN RITARDO (DOPO 5 GIORNI E NON DOPO 3) E PER QUESTO IL CAPITANO CI HA MULTATI E NON HA FIRMATO LA NOSTRA DICHIARAZIONE MA ABBIAMO COMUNQUE SUBITO L’ISPEZIONE DELLA CAPITANERIA E FORNITO PROVA DI AVER DENUNCIATO L’ACCADUTO OLTRE AL FATTO CHE COMUNQUE AI FINI ASSICURATIVI NON VI E’ ALCUN OBBLIGO DI DENUNCIA TEMPESTIVA AI FINI DEL RISARCIMENTO DI UN DANNO SUBITO.

    Sono stato anche minacciato di azioni legali da parte di Yacht Pool per diffamazione, cosa che ovviamente non mi spaventa avendo conservato tutte le prove documentali a sostegno di quanto dico io e che dimostrano la loro estrema disonestà e credo che i Charteristi abbiano diritto ad essere informati.

    Forse Lei, Sig. Costetti, potrebbe sfruttare la sua professionalità e la Sua esperienza non nel maldestro tentativo di smontare quanto dico e che posso dimostrare in ogni momento,magari in nome di un Suo personale interesse commerciale, ma eventualmente consigliando il malcapitato danneggiato(o futuri clienti che possono sempre trovarsi in simili situazioni) circa eventuali metodi per rientrare in possesso del denaro trattenuto da Pitter per danni avvenuti non per Sua responsabilità. Personalmente se fossi stato io il danneggiato a costo di girare per anni tra tribunali e studi legali Croati avrei trascinato Yacht Pool in giudizio, ma purtroppo lo può fare il danneggiato (evidentemente non combattivo come il sottoscritto) e non il responsabile di un sinistro.

    Spero di essere stato costruttivo ed esaustivo nel mio intervento.
    Ella o Chiunque voglia prendere visione dei documenti che ho menzionato come prova mi contatti in privato Rampax78@yahoo.it.

    Cordialmente.
    Rampini Federico

  4. berenigi massimo

    Io semplice lettore non posso sapere come sono andati i fatti, ma sembra tuttavia che il Sig. Rampini sia disponibile a dimostrare quello che dice e molto in grado di sostenere le proprie idee.
    Il Sig. Costetti molto poco professionalmente pretende di smontare un racconto sulla base del fatto che “a lui ed ai suoi clienti non è mai accaduto”, e questo è estremamente sbagliato specialmente se il motivo è il fatto che la stessa persona ha un occhio interessato vendendo pacchetti turistici in Croazia.
    Io credo che la testimonianza da ascoltare, oltre a quella del Sig. Rampini, sia quella di altri turisti/charteristi in Croazia, e non di chi lavora con gli armatori locali Croati ed ha interesse a far passare tutto in sordina.

    1. FEDERICO RAMPINI

      Sig. Berenigi grazie per il commento ed il sostegno.

      Del resto io penso che il Sig. Costetti con le sue affermazioni si sia fatto un clamoroso autogol.
      Infatti io non comprerei mai un pacchetto da un tour operator che in caso di vicissitudini difende d’ufficio i charter Croati -dicendo che le scorrettezze sono per lo più degli Italiani e suoi potenziali clienti- e non chi si è trovato nei guai come turista in terra straniera.

      Questo credo che sia ben visibile a ciascun velista.

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