Dottor Miceli & mr. Hyde: l'Oceano dà alla testa?
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Troppa navigazione in solitario dà alla testa? Sembrerebbe di si, a giudicare dal selfie di Matteo Miceli “rasato/non rasato”. Il navigatore romano, partito lo scorso ottobre per il giro del mondo senza scalo e in autosufficienza energetica e alimentare con il suo Class 40 autocostruito (partenza da Riva di Traiano, traversata del Mediterraneo, Gibilterra, poi a sud verso Capo di Buona Speranza, Capo Leewin e Capo Horn, per poi tornare in Mediterraneo per un totale di 27 mila miglia), dopo aver doppiato Capo Horn (sesto navigatore italiano a farlo in solitario) ha superato anche le Falkland/Malvinas e si accinge a risalire le coste prima dell’Argentina e poi del Brasile, per passare per la seconda volta l’Equatore e tornare nell’emisfero nord.
UNA NAVIGAZIONE TUTT’ALTRO CHE TRANQUILLA
La navigazione procede tra tante difficoltà. Fa sapere Matteo: “E’ ancora lunga. E poi i guai a bordo non finiscono mai. Ieri è stata una giornata faticosissima. Alle 10 UTC il pilota ha smesso di funzionare. C’erano 30 nodi e senza barre dei timoni non è stato semplicissimo fermarsi alla cappa. Sono state ore e ore di lavoro senza che riuscissi a trovare la soluzione. Alla fine, cambiando il motore del pistone idraulico e inizializzando di nuovo il pilota, è ripartito tutto. Non è stato semplice. Mi sono imbrattato completamente di olio per cercare di fare spurghi. Come sempre devo dire grazie al team di terra e questa volta in particolare a Valerio Brinati. A volte sembra quasi un angelo che mi assiste e mi da le soluzioni. Comunque ci sono volute 9 ore per rimettere a posto tutto e ripartire”.
AD APRILE VOGLIO FARE LA ROMA PER DUE…ANZI, PER TRE
“Dovrei arrivare ad inizio aprile, nei primi giorni del mese, in tempo per fare la Roma per 2”, dice Miceli. “So che sembra assurdo dopo un giro del mondo di 5 mesi, ma devo assolutamente farla con Paolo De Girolamo. E’ una promessa ed intendo mantenerla. E poi oramai ho altri parametri per misurare il tempo. Cosa volete che siano altri tre giorni di mare? Non me ne accorgerò nemmeno”. Qualcuno gli fa notare che con questo look potrebbe spaventare De Girolamo: “Comunque potrà scegliere se guardarmi da destra, la parte civilizzata, o da sinistra, il lato selvaggio. Per lui sarà come fare una Roma per 3, con due compagni diversi”.
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2 commenti su “Dottor Miceli & mr. Hyde: l'Oceano dà alla testa?”
É la testa già fusa che ti fa navigare in solitario e non il contrario! A parte gli scherzi, Miceli é grande. Un vero sportivo a 360 gradi. Ha cominciato da solo e lo ha fatto per passione. Senza sponsor e senza troppe arie. Noi velisti tifiamo per lui perché è uno di noi. Un velista semplice con ideali semplici. Forza Matteo!
l’ho sempre detto che parlare troppo con le galline fa male…..
d’altra parte non è il primo a fotografarsi “dual face”.
l’importante è che non arrivi a fotografarsi….threeface!!!!!!