Provata per voi. Dufour 350 Grand Large: il natante… senza paterazzo
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La Spezia – 310, 350, 382. In meno di due metri lunghezza, il Dufour 350 Grand Large è il terzo modello della gamma GL lanciato dal cantiere francese nella interessante e combattuta fascia dei 10 metri, in meno di anno. Un altro natante (come il 310 GL), ideale per chi non ha voglia di prendere la patente nautica ma vuole navigare: un’evoluzione del 335 Gran Large rispetto al quale si sono aumentate larghezza e lunghezza. Appena salgo a bordo mi colpisce l’assenza del paterazzo: soluzione resa possibile da due crocette acquartierate molto appoppate e dall’attacco delle lande posizionato il più esternamente possibile, in murata. L’assenza del paterazzo rende il pozzetto ancora più pulito e permette di sfruttare senza ingombri la plancetta abbattibile di poppa. Colpisce anche l’altezza dell’albero, per una barca che ha una vocazione crocieristica: segno dello zampino di Umberto Felci, che di natura disegna carene (in questo caso con lo spigolo) performanti che necessitano di piani velici adeguati. Fatte queste osservazioni, cresce la voglia di provare la barca in acqua.
IN NAVIGAZIONE
Usciamo da Porto Lotti accompagnati da un leggero vento da nord (8-10 nodi con raffiche fino ai 12-14) che ci permette di issare subito la randa fullbatten e srotolare il fiocco (previsto autovirante nella versione standard, con la possibilità, fra le opzioni, di armare una rotaia di fianco alla tuga per armare genoa di dimensioni superiori). Ci mettiamo subito di bolina e navighiamo verso la costa per andarci a prendere qualche raffichetta, Queste le velocità rilvate: 5,4 nodi di media che uscendo con accelerazione dalla raffica diventavano 6.5. Lo spigolo in carena ha fatto il suo dovere: appena aumentava la pressione sotto raffica, lo scafo sbandava fino ad appoggiarsi sullo spigolo: la giornata di vento da nord un po’ rafficato si è rilevata perfetta per testare questa caratteristica del disegno di Felci. Poggiamo e laschiamo le vele, navigando al traverso a una velocità media di 6.4 nodi, tocchiamo i 7.3 quando entriamo in raffica. Non abbiamo a bordo il gennaker, anche se a prua c’è una delfiniera con attacco per la mura della vela di prua, ma decidiamo ugualmente di provare la barca al gran lasco a vele bianche registrando una velocità di 6.1. Riportiamo anche le velocità a motore, un Volvo Penta 30 cv. A 1000 giri, velocità 3,4 kn; a 1.500 5 kn; a 2000 6 kn; a 2400 (velocità consigliata per la crociera) 6,6 kn.
COPERTA
Sono tante in coperta, le soluzioni riprese dalle “sorelle di gamma” come la finestratura panoramica sulla tuga, la pulizia generale con tutte le manovre che scorrono sulla tuga squadrata e che, per semplificare la vita a bordo, sono rimandate in zona timoneria (con doppia ruota molto sottile da impugnare). A completare l’ergonomia degli spazi, le lande sono a murata e le rotaie del fiocco (opzionali) sono a filo della tuga per avere un passaggio agevole verso prua. All’insegna della sicurezza a bordo invece, noto battagliola e falchetta piuttosto pronunciate: una barca che non guarda solo al Mediterraneo, ma che è pensata anche per le onde dell’Oceano. Questa visione è alla base anche del circuito alla tedesca scelto per la scotta della randa, che è sdoppiata su entrambe le mura. Idealmente il timoniere, seduto sopravvento per vedere meglio le onde, ha la scotta della randa (provvista anche di stopper) a portata su winch dedicato (comoda da lascare sotto raffica) e la scotta del genoa rimandata sul winch sottovento. Altri due winch sono posizionati sulla tuga, in prossimità del tambuccio, per le altre manovre. Per la seduta del timoniere è stato pensato un “seggiolino” che può essere abbassato di fronte alla ruota del timone o tenuto alzato e fermato a una draglia. Una soluzione un po’ scomoda, perché quando è alzato chi è al timone non ha lo spazio per sedersi lateralmente. A prua invece c’è un’ampia superficie calpestabile e libera da manvore.
INTERNI
I layout degli interni prevedono due o tre cabine (la versione che abbiamo provato era a tre cabine con armatoriale a prua in versione open space). Nel primo caso (due cabine) è prevista un’ampia cabina a poppa e una matrimoniale a prua, un bagno spazioso e un tavolo da carteggio tradizionale. Nella versione a tre cabine invece troviamo due cabine a poppa e il tavolo da carteggio a scomparsa sulla murata di dritta: quando non viene utilizzato può essere può essere abbassato e diventare parte del divano a formare un’ulteriore cuccetta. In entrambe le versioni la cucina è a L, sono presenti due divani su entrambe le murate e il tavolo da pranzo centrale.
DATI TECNICI
Lung. fuori tutto 10,28 m
Larg. 3,54 m
Disloc. 5.674 kg
Pesc. 1,90 m
Sup. vel. 55 mq
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2 commenti su “Provata per voi. Dufour 350 Grand Large: il natante… senza paterazzo”
Vorrei sapere da altri possessori di questa barca se anche loro hanno riscontrato un errore alla bussola di dritta di circa 30 gradi all’accensione del pilota automatico.
Attenzione a certe inesattezze tipo: “Un altro natante, ideale per chi non ha voglia di prendere la patente nautica ma vuole navigare” che possono essere fuorvianti poichè non c’entra niente la lunghezza della barca con l’obbligo delle patente. Ricordiamo che la patente è obbligatoria in relazione solo alla potenza o cilindrata del motore oppure per distanze > 6 mn dalla costa.