Ponza avrà finalmente un porto turistico?

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ponzaPonza, una delle mete più ambite del Tirreno, potrebbe avere il suo porticciolo turistico. Finalmente, perché trovare ormeggio nell’isola è da sempre una vera impresa (ricordate, ad esempio, che nel 2009 il procuratore di Latina pose sotto sequestro quasi tutti i pontili galleggianti del porto, 350 posti barca, costringendo chi aveva deciso di far rotta sull’isola ad ancorare in rada?).

IL PROGETTO DIVENUTO CHIMERA
Il porto di Cala dell’Acqua è un progetto da tempo divenuto chimera (fermo dal 2008) ma che forse adesso potrebbe diventare realtà. Il sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, ha coinvolto diversi enti (tra i quali il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Lazio, nella cui sede è stata convocata la Conferenza di Servizi per il 14 aprile 2015) per capire come fare ad andare avanti. Il progetto era stato proposto dalla società Marina di Ponza Srl al Comune per riqualificare l’ex area Samip (Società Azionaria Miniere Isole Pontine), fino al 1975 sfruttata per i suoi giacimenti di bentonite. Nella lettera di convocazione, si legge che la Marina di Ponza dovrà consegnare tutti gli elaborati progettuali entro tre mesi agli enti coinvolti, altrimenti vedrà rifiutata la sua proposta progettuale.

UN’OCCASIONE DA SFRUTTARE
C’è solo da guadagnare. Posti di lavoro creati, soddisfazione di un’offerta da parte dei diportisti sempre molto alta, riqualificazione di un’area dismessa. Si legge sul quotidiano online H24 Notizie: “Nel 2008 la Società Marina di Ponza Srl aveva richiesto al Comune la concessione demaniale marittima cinquantennale per la realizzazione e la gestione di un porto turistico in località Cala dell’Acqua, sotto la località Le Forna. A questa seguirono altre due richieste da parte delle società Marina di Cala dell’Acqua Srl e Cala de’ Medici Srl, sulla base della Legge Burlando. Nel 2009 vennero acquisiti i progetti e le planimetrie delle tre società, fu indetta da parte dell’allora amministrazione la Conferenza dei Servizi ma qualche giorno dopo fu revocata. Poi non si seppe più nulla fino ad oggi”.

LA TEORIA DI VIGORELLI
Secondo il sindaco Vigorelli, il progetto di un porticciolo a Cala dell’Acqua fu contrastato perché potenzialmente in grado di dirottare a Le Forna “una bella fetta di turismo” e “si è preferito nel passato tutelare gli interessi e gli ingenti guadagni di pochi privati, a discapito degli interessi degli altri operatori turistici e della laboriosa gente di Ponza”. Tra le altre cose, di recente sono state rinviate a giudizio 31 persone (tra le quali figura l’ex sindaco di Ponza Pompeo Porzio) sulla base di un inchiesta volta a svelare sistemi messi in piedi per favorire alcune ditte nella gestione di appalti pubblici e servizi nell’isola.

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16 commenti su “Ponza avrà finalmente un porto turistico?”

  1. Vergogna, distruggere una delle rade più belle dell’isola nonché l’unico vero ridosso dai venti dei quadranti orientali, quando basterebbe mettere in sicurezza e riqualificare il porto già esistente!!!

  2. Un altro porto sarebbe la morte di Ponza, delle sue calette con poca corrente per il ricambio di acqua, del rispetto degli equilibri marini. Meglio sistemare quello che già c’è per i residenti aprirlo ad altri cento/duecento posti barca per i residenti e magari chi è iscritto al ruolo e paga Ici, tasi, imu etc… No, grazie

  3. Gianfrancesco Costantini

    Un porto a Ponza. NO GRAZIE! Non creerebbe un solo posto di lavoro in più. Probabilmente solo soldi per una società di costruzione e per i suoi amici. Creerebbe inquinamento ancora peggio di oggi e una realtà ancora più invivibile… e avrebbe persino un impatto economico negativo sui porti di Anzo, Nettuno, Circeo e Terracina, dove chi non è in grado di restare alla fonda si ritira. GIà si può ormeggiare ai pontili a Ponza (e che fine farebbero Ciccionero e compagni?)… E poi un porto non si fa in un giorno… pensate solo all’impatto dell’attività di costruzione.

  4. Pur non avendo ancora fatto scalo a Ponza, vista la cartografia,ritengo questo progetto utile a scaricare la “pressione” sull’ approdo attuale, che certamente dovrebbe essere messo a regime e migliorato in termini di ricettività più trasparente e al livello degli approdi francesi.
    Inoltre offrirebbe una alternativa essenziale come ridosso dai quadranti orientali rispetto al porto di Ponza che è invece esposto, e viceversa.
    Si potrebbe cominciare con la creazione di un campo boe per 5 anni e raccogliere i dati necessari (inquinamento, giorni utili di tempo favorevole, n° di passaggi, comportamento di aziende e locali per l’ accoglienza etc.) alle decisioni per un un vero e proprio porto. Boe con corpi morti sotterrati nel fondale naturalmente e un servizio efficiente e distribuito di manutenzione e accoglienza a terra.

  5. Luciano Vagaggini

    Fermiamo lo scempio! Avrà un’impatto ambientale peggiore delle vecchie miniere, accanto al sito romano delle “piscine” con la necessità, vista l’esposizione a nordovest, di frangiflutti imponenti, come si vede dal progetto.
    Il Sindaco Vigorelli, se ama veramente Ponza e la sua gente, farebbe bene a bloccare simili speculazioni.

  6. Ragazzi non siate così negativi. Con questo porto il coatto romano a bordo del suo yacht (con propulsione a cocaina e prostitute), invece di trovarcelo in rada ad una distante di almeno due lunghezze dalla nostra barchetta a vela, ce lo ritroveremo di fianco con i suoi parabordi conficcati nelle nostre murate. Non trovate sia una fortuna? Ti svegli con lui, mangi con lui e vai a nanna con lui.
    Addioooo Ponza!!! Vado alla ricerca di altri paradisi

  7. Concordo pienamente con coloro che ritengono utile la realizzazione di un porto turistico a Ponza.
    Frequentavo l’isola con la mia imbarcazione sin dagli inizi degli anni ’60. Successivamente, a causa delle note vicende che si sono susseguite nella gestione degli ormeggi a Ponza e nella fornitura del carburante per le imbarcazioni da diporto (il distributore misteriosamente prese fuoco e il carburante si acquistava al mercato mero, decisi di nom frequentare piu’ Ponza optando per le rade della vicina e stupenda Palmarola o per la magnifica Ventotene.
    La realizzazione di un porto turistico a Ponza non puo’ che avere delle ricadute positive per la popolazione dell’isola e rappresentare una grossa attrattiva per molti diportisti che per una ragione o l’altra evitano l’isola.
    Se venisse realizzato il porticciolo turistico, io per primo rivedrei le mie opzioni e ritornerei a Ponza.
    SvNarese

  8. No alla certificazione di una delle rade più belle di Ponza!!!

    No all’ampiamente del porto borbonico do Ponza!

    Si, affinché Ponza possa diventare Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO

  9. No alla cementificazione di una delle rade più belle di Ponza!!!

    No all’ampliamento del porto borbonico do Ponza!

    Si, affinché Ponza possa diventare Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO

  10. A volte non capisco la razionalità di certe idee.
    Chi vuole scendere a terra è perchè vuole vivere la vita del paese: i suoi ristoranti, i locali. Che senso ha andare a distruggere una baia dall’altro capo dell’isola per poi mettere in piedi un servizio navette in continuo andirivieni ? L’attuale porto potrebbe essere razionalizzato e ampliato modificandone assai poco l’impatto visivo ed emotivo. Di progetti ne esistono diversi. E poi perchè ci si ostina a non volere anche un campo boe ?

  11. La baia ove verrebbe creato il nuovo porto e’ la piu’ depressa di Ponza , in parte irraggiungibile da terra ed in parte con divieto di accesso causa rischio geologico per frane . Il nuovo porto la farebbe rivivere e darebbe lavoro a gente nuova .

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