Sono giorni caldi per la nautica. Dopo le dichiarazioni del Viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che ha negato il finanziamento di cinque milioni di euro per il Salone Nautico di Genova, a rispondere durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Milano è il Presidente pro-tempore di Ucina Lamberto Tacoli (Presidente di CRN): “Prendo atto senza polemica della decisione del Viceministro Calenda. Anzi, queste parole le trasformo in uno stimolo per ritrovare unità all’interno di Ucina. Certo, il momento non è facile: da una parte le dimissioni di Perotti (dimessosi lo scorso 15 gennaio a soli otto mesi dalla nomina) e dall’altra la decisione di Calenda. Ma oggi più che mai dobbiamo remare tutti dalla stessa parte. Grande e piccola nautica, cercando di superare le divisioni che finora hanno tanto danneggiato il settore. A cominciare dal progetto che proporremo il 1o febbraio per un evento dedicato alla nautica all’interno dell’Expo di Milano (quest’ultimo prevede una serie di iniziative con protagonista la nautica, della durata di circa due mesi, tra cui una mostra, che si svolgeranno a Milano a partire dal prossimo maggio) e accogliendo il milione che sarà stanziato come agevolazione per l’export: un fondo che andrà ad agevolare il trasporto delle imbarcazioni all’estero per sette manifestazione a partire dal Dubai International Boat Show 2015″.
DUE SALONI NAUTICI: PAZZA IDEA?
Ricominciare da questi due punti per guardare avanti, consapevoli del fatto che il 75% degli associati Ucina non partecipa né a Cannes né a Montecarlo e che per questo il Salone di Genova di ottobre rimane un appuntamento fisso per la nautica italiana, durante il quale, dichiara Tacoli “verranno tenute sicuramente in conto le difficoltà e le esigenze della ‘piccola nautica”. Inoltre, il finanziamento dedicato all’export deriva dal fatto che la cantieristica italiana si conferma ancora leader per le esportazioni, e rappresenta quindi un punto di riferimento solido. Forse cha la nautica italiana abbia bisogno di guardare fuori per riuscire a rinascere anche dentro? Tacoli continua “Era stata una mia idea quella di fare un Salone Nautico anche a maggio, con l’intenzione di anticipare gli altri nella presentazione della anteprime e dare più risalto a Genova (con Cannes e Montecarlo in autunno arriviamo terzi), spostando temporalmente l’appuntamento anche per sfruttare la stagione più favorevole. Non mi dispiace l’idea di avere due saloni, uno per la nautica grande e uno per quella piccola. Inoltre credo che Genova non sia l’unico luogo in cui sia possibile fare un salone. Certo è il solo in Italia ad avere certe caratteristiche ma il nostro paese è pieno di altri bei posti come Santa Margherita, a due passi da Genova, se parliamo di imbarcazioni al di sotto di una certa metratura. In fondo la nautica stessa si è divisa, quasi istintivamente in due, sopra e sotto i 24 metri. Ma anche gli intenti possono essere due ben distinti, uno più commerciale e un più istituzionale. Per questo tra le cose importanti a mio avviso c’è quella di recuperare per il prossimo salone tutti i grandi assenti italiani dell’ultima edizione. Poi i cantieri esteri sono sicuro che torneranno a ruota. L’importante è agire uniti, fare squadra, cosa che noi italiani fatichiamo a fare”.
L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE ENTRO TRE MESI
E sull’elezione del nuovo presidente? “Credo che in due o tre mesi avremo il nuovo nome. Intanto sono contento di essere riuscito a coinvolgere all’interno del consiglio di Ucina anche il rappresentante di un cantiere di barche a vela come Fabio Planamente del Cantiere del Pardo. Un pezzo storico e prestigioso della nautica italiana. Se mi candideranno? Valuterò con attenzione”. Siamo convinti anche noi che ora più che mai la vela debba fare sentire la propria voce e che il caso “Planamente” non rimanga un episodio isolato.