Salone Nautico 2015: il governo se ne infischia e chiude i rubinetti
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Qualche mese fa Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo Economico, si era proposto come “salvatore della nautica italiana”, annunciando che il governo aveva pronti sul piatto cinque milioni di euro (certamente non una cifra altissima, ma meglio che un pugno in un occhio) per il rilancio del settore. Ma, aveva avvertito nel corso di una conferenza al Salone di genova 2014, i fondi non sarebbero stati erogati in mancanza di un progetto valido “fatto per l’industria”.
NIENTE SOLDI PER IL SALONE NAUTICO
Evidentemente il signor Calenda non ha ritenuto interessante il progetto del nuovo Salone (confermato il format dello scorso anno, con l’aggiunta di nuove aree espositive quali diving, pesca e “sport acquatici”): ha infatti dichiarato le intenzioni del Governo di non supportare economicamente la kermesse nautica genovese.
IL GOVERNO FA LA FRITTATA E… SE NE LAVA LE MANI?
Rimbocchiamoci le maniche, caro viceministro Calenda: proprio il 2015 è un anno di estrema importanza, quello in cui Genova potrebbe di fatto divenire la “costola” nautica dell’Expo di Milano. Un’occasione più che ghiotta per dare nuova linfa a un settore martoriato (oltre che dalla crisi strutturale) dalle manovre suicide del governo Monti. Oppure dobbiamo leggere le sue dichiarazioni come un “la frittata l’ha fatta il governo, ora però sono cavoli vostri”?.
LA REPLICA DEL COMUNE DI GENOVA
Intanto, la replica del Comune di Genova non è tardata ad arrivare: “Le difficoltà del settore”, si legge in un comunicato stampa, “e quelle che si sono manifestate nell’organizzazione di categoria non devono costituire motivo né pretesto per negare un appoggio, anche finanziario, al Salone di Genova. Il Salone riveste un ruolo importante per la nautica e l’economia nazionale, ed è sempre stato la vetrina di un comparto fondamentale del made in Italy. In questo momento di grave crisi del settore è ancor più necessario che il governo nazionale riconosca questa realtà e la sostenga”.
CHI E’ CARLO CALENDA
Carlo Calenda, 41 anni, divenne famoso a 10 anni come piccolo attore nello sceneggiato televisivo Cuore, tratto dall’omonimo romanzo di Edmondo De Amicis e diretto dal nonno Luigi Comencini. Sua mamma è la regista e scrittrice Cristina Comencini.
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