L’ultima edizione della ARC (Atlantic Rally for Cruisers, da Las Palmas di Gran Canaria a Rodney Bay, nell’isola caraibica di Saint Lucia, per un totale di 2.700 miglia) è stata più che proficua per le compagini italiane al via, con tre vittorie in altrettante categorie. Arietta 4.2, XP-44 dell’armatore toscano Joe Borghetti, ha trionfato nella divisione Cruising B battendo la gemella australiana Black Butterfly. Analogo risultato per l’Xc-45 Blue Taste di Roberto Tassinari in Cruising D.
I CHARTERISTI CHE FECERO L’IMPRESA
Ma il risultato più clamoroso è quello ottenuto dal marsalese Mario Cudia (skipper della società di charter Navigatio Sailing in Sicily) vincitore nella categoria Cruising C, a bordo di Hiera, un Jeanneau Sun Odyssey 49 del 2009 con un equipaggio di charteristi. Hiera ha concluso il percorso in soli 16 giorni, giungendo al 36mo posto overall. Una bella regata, vinta in una classe con tante barche “corsaiole”, ma che non hanno mai costituito un pericolo per Hiera.
UN’EQUIPAGGIO ETEROGENEO
Oltre a Cudia, classe 1967, a bordo c’erano la sua concittadina Federica Lipari, il palermitano Gaetano Ammoscato, il bresciano Alberto Franchini, il torinese Piercarlo Turano e la neozelandese Christina Penlington. Un’impresa ampiamente seguita dalla stampa locale: a bordo infatti tanto know-how marsalese, dal dissalatore Osmosea alle vele da vento forte sviluppate da Labsail. A supporto dell’equipaggio anche Ewoltech per le eliche e Dry Heat per l’abbigliamento.
2 commenti su “Hiera, i charteristi che fecero l'impresa in Oceano”
…e bravo il Franchini…!!!
Very interesting subject , appreciate it for putting up. “Genius is of no country.” by Charles Churchill.