BEST OF 2014 – Speciale Refit – Non cambi la barca? Allora falla nuova! #3

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VDS-2013-9537Terza puntata del nostro speciale refit. Oggi tutti gli impianti che sono presenti a bordo di una barca a vela, dalle pompe di sentina al frigorifero, sono più efficienti e consumano meno rispetto a quelli installati solo dieci anni fa. Anche in questo caso, la sostituzione o meno di impianti vecchi dipende dall’uso che si intende fare della barca. Se vi siete accorti che la corrente non vi basta mai, perché passate tanto tempo in rada, è bene rendere tutti gli impianti più efficienti e pensare all’installazione di pannelli solari che vi garantiscano una maggiore autosufficienza. Basta comprare uno o più pannelli fotovoltaici per la nautica, un regolatore di carica e il gioco è fatto. In questo modo le batterie di bordo non rischieranno di scaricarsi e, con l’impianto adeguato, sarete in grado di utilizzare l’elettricità in mezzo al mare. Da un paio d’anni sono disponibili In commercio pannelli solari veramente sottili e affidabili: fate attenzione alle differenze di costo e al prodotto che vi viene proposto. Se dovete scegliere un modello, il nostro esperto consiglia i Solbian, gli stessi usati da Giovanni Soldini a bordo di Maserati. Per non rovinare la batteria, è indispensabile, utilizzando i pannelli, avvalersi di un regolatore di carica adeguato.

IMPIANTO ELETTRICO: IL PUNTO PIU’ DELICATO SONO I CABLAGGI
Per quanto riguarda più nello specifico l’impianto elettrico, è bene controllare con frequenza, come minimo ogni quattro anni, lo stato di cavi e connettori che sono sempre a rischio di ossidazione. Come manutenzione generale è fondamentale pulire e rimuovere la salsedine e applicare prodotti conservanti come la vaselina spray. Un intervento utile è la periodica sostituzione dei cablaggi, ovvero i collegamenti e le giunzioni dei cavi. Bisognerebbe evitare assolutamente di utilizzare, come avviene in molte barche, cavi flessibili standard domestici o automobilistici, e piuttosto utilizzare cavi marini adeguatamente stagnati. Se il cavo non è stagnato, il rame si ossida rapidamente in ambiente marino, aumentando la dispersione di energia dovuta alla resistenza e aumentando il rischio di guasti. Anche se molte barche vecchie non sono dotate di tubi corrifilo, conviene, dovendo cambiare l’impianto elettrico, installarne alcuni per facilitare future modifiche e riparazioni. Se nella vostra barca non sono presenti tubi corrifilo, per accedere ai cavi bisognerà probabilmente smontare i pannelli del celino. Se gran parte dell’impianto elettrico deve essere rinnovato, di solito conviene intervenire su tutto l’impianto. In particolare è utile sostituire i cavi che vanno dalla batteria alle basette di distribuzione positiva e negativa con cavi di diametro maggiore. Sarebbe bene anche rinnovare il quadro elettrico, per dare spazio ad altri interruttori automatici per strumenti che potrebbero essere messi in futuro. Lo stesso vale per le basette di distribuzione, se non bastano per i collegamenti.
saildrive 1MOTORE: I VANTAGGI DEL SAIL DRIVE
I motori marini devono funzionare in un ambiente ostile e di solito la corrosione dell’acqua salata li rovina al punto che non è più economicamente conveniente ripararli. Se è necessario andare a sostituire il motore, per mancanza di pezzi di ricambio, per una forte corrosione o per una rottura irre­parabile, il consiglio è quello di passare dalla linea d’asse a un motore sail drive, ovvero con piede di trasmissione ed elica integrata al motore. L’installazione non ha ovviamente un basso costo, perché è necessario intervenire sullo scafo effettuando nuove laminazioni, tuttavia si otterrà un significativo risparmio sulle componenti oltre a un miglioramento delle prestazioni e dell’efficienza.  Un motore di seconda mano spesso è un rischio, a meno che non ne conosciate la provenienza. Un motore nuovo conviene sicuramente in termini di affidabilità, di costi di funzionamento e di inquinamento acustico. Il cambio del motore è poi un’occasione per accedere al vano motore e rinnovare tutti gli impianti. Spesso si rimuovono le casse del combustibile per pulirle con l’idropulitrice dopo aver preventivamente sgrassato la morchia con prodotti dedicati o benzina. L’accesso al vano motore è quindi una buona opportunità per migliorare tutti gli impianti collegati al nuovo motore e un buon investimento di futura affidabilità. Una nuova valvola antisifone impedirà all’acqua di tornare indietro nel motore e di gripparlo. Bisognerebbe anche verificare la  posizione di tubi di scarico, tubolature, filtri e altri impianti precedentemente inaccessibili o sottodimensionati. 

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