BEST OF 2014 Meglio la barra o le ruote su una barca di 10 metri?

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I puristi vogliono la timoneria tradizionale, ma si ingrossano le fila di chi anche su un natante apprezza la doppia ruota. Un dibattito destinato a rimanere molto acceso anche nei prossimi mesi, perché sono ormai molti i cantieri che puntano sulla doppia ruota o sulla ruota singola centrale. Vi presentiamo dieci modelli che ben illustrano la situazione del mercato. Voi che cosa preferite?

Bavaria Cruiser 33
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Timone singolo a ruota per il piccolo di casa Bavaria. Per facilitare il passaggio dal pozzetto allo specchio di poppa abbattibile, il cantiere ha allargato il passaggio ai lati della ruota rispetto al suo predecessore Bavaria 32. Il timoniere si può comunque sedere di fianco alla ruota in navigazione, così da avere la visuale ottimale. Sottocoperta abbiamo un classico layout a due cabine (una a prua e una a poppa), dinette con ampio bagno e zona carteggio, angolo cottura a dritta e due divani, uno lineare e uno a L, con tavolo centrale apribile ai lati. Molto buona la luminosità e l’aerazione. Dati: lung. 9,99 m; larg. 3,42 m; sup.vel. 51 mq.

Sun Odyssey 349
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Il nuovo piccolo non si distingue solo per la doppia ruota; sarà disponibile con un doppio layout interno, a due o tre cabine. A separare quella di prua dal quadrato dovrebbe essere, stando alle prime indiscrezioni, una porta con doppio battente, una soluzione che aumenta la sensazione di spazio quando si scende sottocoperta. Dati: lung. 10,34 m; larg. 3,44 m; sup.vel. 55,3 mq.

Elan Performance 320
Elan 320

Sembra un piccolo “open oceanico” questo recente progetto firmato Rob Humphreys, caratterizzato dal profondo spigolo e dalla poppa aperta e con baglio pronunciato. Ma non fatevi ingannare, si tratta comunque di una barca adatta anche a chi vuole divertirsi in crociera, senza troppi pensieri. Il timoniere ha a portata tutte le regolazione della randa, mentre il resto delle manovre sono rimandate ai due winch ai lati del tambuccio. Per godersi appieno il gennaker alle andature portanti, ecco la presenza di un bompresso estraibile, anch’esso dal pozzetto. Dati: lung. 9,55 m; larg. 3,22 m; sup.vel. 53,62 mq.

Dufour 310 GL
Dufour 310

Umberto Felci ha concepito ancora una volta una barca facile da gestire anche in equipaggio ridotto: va visto in quest’ottica la presenza del fiocco autovirante. La doppia ruota del timone assicura un comodo passaggio tra pozzetto e specchio di poppa abbattibile: una soluzione già adottata sul 335 Grand Large. La presenza di diverse finestrature sulla tuga assicura una notevole luminosità naturale degli interni, dove possono tranquillamente godersi la crociera quattro persone. Il piano velico appare equilibrato, con una randa di 33,5 metri quadri e un fiocco di 16,8. Dati: lung. 9,67 m; larg. 3,20 m; sup.vel. 50,3 mq.

X-Yachts Xp-33
xp-33
La barca che ha segnato il ritorno di X-Yachts nel segmento dei monotipi abitabili punta su alte prestazioni. Il timoniere si gode la presenza di un timone a barra, capace di regalare sensazioni quasi da deriva. La versione standard prevede un bulbo a T con un pescaggio di 1,9 metri, con la possibilità di arrivare a una chiglia di 2,1 metri. Dati: lung. 9,99 m; larg. 3,21 m; sup.vel. 63 mq.

Delphia 31
Delphia 31 Test

La ruota del timone centrale e la tuga pronunciata assicurano al timoniere un ottimo riparo anche in caso di mare formato. Tutto è compatto e a portata di mano in pozzetto, dalla scotta randa a quella del genoa rimandata ai due winch laterali (se ne può occupare anche da solo chi sta al timone). Gli interni, funzionali e ben studiati, possono arrivare a ospitare ben sette posti letto complessivi. Dati: lung. 9,85 m; larg. 3,40 m; pesc. 1,85 m.

Catalina 315
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Poco spazio per i fronzoli e tanta attenzione alla solidità per questo dieci metri con timone singolo a ruota. Per la costruzione si è optato per un monoblocco in laminato a mano in resina isoftalica con madieri e ordinate fazzolettate a scafo. Si tratta, ormai una tradizione per il cantiere americano, di un altro modello con garanzia di cinque anni sia per quanto riguarda l’osmosi sia per la struttura dello scafo. Il layout interno prevede due cabine doppie, di cui l’armatoriale posizionata a prua. Il quadrato sfrutta il baglio massimo di 3,35 metri e accoglie una dinette con divano a C a sinistra e un ulteriore divano lineare a dritta. Dati: lung. 9,49 m; larg. 3,35 m; sup.vel. 54,72 mq.

Dehler 32
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Linea moderna, caratterizzata dalla tuga stondata, che ripara correttamente il pozzetto. È una delle barche del cantiere tedesco che negli ultimi anni ha riscosso il maggiore successo, soprattutto per l’equilibrio che è stato trovato tra prestazioni e comfort a bordo. Internamente troviamo una disposizione classica delle cabine, una a prua e l’altra a poppa, sulla sinistra. Appena entrati sottocoperta a dritta ecco la zona carteggio, di fronte alla quale è stata ricavata la cucina a L. Il corpo centrale è occupato dalla dinette, che conta due divani a murata e il tavolo centrale con due ali abbattibili, che consentono un comodo passaggio verso la cabina di prua. Sono previsti legni in mogano come standard. Dati: lung. 9,80 m; larg. 3,25 m; sup.vel. 60 mq.

Salona 33
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Ha fatto il suo esordio all’ultimo Festival de la Plaisance di Cannes questo progetto firmato J&J, un cruiser racer dalla linea sportiva. Notevole il tasso di trasformabilità, con ben quattr pescaggi previsti da 1,50 metri a un massimo di 2,15. L’armatore ha anche la possibilità di scegliere tra timoneria a doppia ruota o a barra. Il layout di coperta appare molto pulito, con una parte delle manovre incassate nella tuga e rimandate in pozzetto. Sottocoperta sono state ricavate due cabine doppie e un bagno, una disposizione tradizionale sulle barche di questa misura, che ha consentito di ricavare a poppa anche uno spazio di stivaggio tecnico. Due divani lineari servono poi il tavolo abbattibile. Dati: lung. 9,99 m; larg. 3,35 m; sup. vel. 67 mq.

Beneteau First 30
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A progettare questo bolide ispirato all’oceano è stato quel geniaccio di Juan Kouyoumdjian, l’uomo dalla cui matita sono uscite le barche che hanno vinto gli ultimi giri del mondo. Proprio alcune di quelle caratteristiche sono state riportate su questo dieci metri: dallo spigolo decisamente pronunciato alla doppia pala del timone, che assicura un perfetto controllo anche a barca sbandata. Il piano velico è molto arretrato, compensato dall’avanzamento del bulbo, che permette di avere un genoa potente che vira con facilità passando davanti all’albero. Dati: lung. 9,81 m; larg. 3,20 m; sup.vel. 61,7 mq.

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61 commenti su “BEST OF 2014 Meglio la barra o le ruote su una barca di 10 metri?”

  1. Datemi pure del purista, ma io preferisco la classica barra. Ritengo che con questa si abbia molta più sensibilità nel timonare

    1. Assolutamente d’accordo con Mauro
      La barra da maggiore sensibilità alla barca e non ingombra e poi senti il mare scorrere sotto la chiglia

  2. Non esiste, la barra. Ho avuto un Cookson 12 con timoneria a barra; sembrava di timonare una deriva. Niente frenelli né altre complesse trasmissioni: quello che non c’è non si rompe e non pesa !

  3. Senz’altro la barra;ideale per quella misura.Risposta immediata,maggior divertimento a timonare,migliore e più immediata risposta in retromarcia.E poi maggiore spazio in pozzetto!

    1. Caro Franco, sarebbe perfetta per le uscite domenicali o regatine di club. Prova a fare navigazione d’altura di durata più giorni!
      Per queste ,nell’Atlantico del nord,se avessi avuto la barra sarebbe stato meglio spararsi nei ” paesi bassi “. ciao

      1. se per questo i mini girano il mondo con la barra. io ho usato la navigazione a barra senza autopilota per lunghe navigazioni in doppio: un pelo seccante, ma sicuramente molto piu’ sensubile a velocita’ elevate. ho provato a navigare a ruota con 20 nodi di velocita’ della barca. ingestibile nonostante i frenelli perfetti e il timone leggerissimo in carbonio(su un 41 piedi), per contro ho timonato un 38 piedi con barra e a velocita’ simili (18), quest’ultima sembrava un giocattolino

  4. Paolo Wullschleger

    Molte mode nella nautica non hanno senso. In una barca che ha come obiettivo una vera navigazione é indispensabile trovare soluzioni solide e semplici. Il timone a barra dovrebbe essere adottato fintanto che le dimensioni e le forze in gioco lo permettono.
    Per le roulottes del mare le scelte possono essere diverse…

  5. Sono un marinaio della domenica, ma nel mio piccolo posso dire che la ruota è comoda, ma la barra mi fa “sentire” il mare e l’andatura.
    L’estate scorsa sono salito su un 14 metri con la barra, per stringere la bolina dovevamo tenere la barra in due…. ma che divertimento!!!
    Sicuramente molto più divertente la barra!!

  6. tre quesiti :
    1)differenza di peso tra barra e biruota
    2)differenza di prezzo
    3)l’autopilota funziona ugualmente bene e con lo stesso consumo?

    1. Ciao Giulio, io la vedo così:
      1) a parità di materiali impiegati, ovvio il sensibile maggior peso delle ruote, che hanno colonnina di sostegno, lande di fissaggio, rimandi, boccole e frenelli etc. La barra, oltre allo stick e alla losca, è finita lì.
      2) sempre a parità di materiali utilizzati, evidente il vantaggio della barra che richiedendo meno materiale e lavorazione di messa in opera, risulta più conveniente.
      3) l’autopilota, se ben dimensionato, funziona bene su entrambe le soluzioni ma con due grossi vantaggi per la barra: essendo la barra direttamente collegata al timone senza rimandi, ogni minimo impulso dell’auto fa sì che la barca corregga. Ergo, meno impulsi, meno movimenti, meno consumi.
      Ti sarà capitato a bordo con la ruota di sentire che l’auto inizia a lavorare e non smette mai, specie con mare formato da dietro. Vero che va visto come viene tarato e regolato, ma con la barra questo problema si riduce tanto.
      Buon Vento!

  7. la barra è senz’altro più divertente e reattiva…ma più faticosa con vento sostenuto…e siccome in crocera ci vado con la fidanzata ho dovuto guardare più avanti del mio naso…ed optare per una ruota…

  8. Avendo avuto la possibilità di provare sia barche pesanti che leggere, in ogni condizione di mare, sicuramente la mia scelta cade sulla barra. Molto più comoda in navigazione, ti puoi permettere di stare seduto anche con mare formato e a forti angoli di sbandamento, il tutto puoi con minimi movimenti di correzione rispetto alla ruota. Massima sensibilità e semplicità di costruzione . Inoltre, in rada o in porto, alzando la barra ci si trova un pozzetto completamente sgombro. Certamente in marcia indietro la barra tende a “puntare” non essendo demoltiplicata, ma ricordo che le barche sarebbere fatte per andare in avanti… e il tavolino, in navigazione non serve a nulla, un mojito si può anche tenere in mano…

    1. Mauro sono daccordo con te sugli aspetti nautici, ma per il resto tu ti stai confondendo, quella volta del mojito eri al “Bar Ra” (intitolato forse alla città dei mosaici, o forse perché gestito da un egiziano adoratore del sole) e comunque il tavolino ti serviva per appoggiare i gomiti, perché di bicchieri in mano te ne erano passati più di uno.

  9. La barra, sempre, per una serie di validi motivi già detti più o meno da tutti. Per le dimensioni? Non esiste un limite effettivo. ad Auckland in Nuova Zelanda (patria della vela) ci sono barche da 18-20 metri a barra. E in ogni caso, di ruote là ne vedi davvero poche, pochissime. Ci sarà un motivo, no? Buon Vento a tutti.

  10. Una ruota tutta la vita!!! Permette di timonare anche in piedi rispetto alla barra che però dona maggiore agilità. I due timoni hanno un ottimo impatto estetico e lasciano molto spazio in pozzetto, ma quelli che ho potuto vedere di persona avevano tutti diametro troppo piccolo.

  11. barra, senza ombra di dubbio. Maggior sensibilità anche se con mare formato e vento forte è un po’ più faticoso. La fatica dipende però dal progetto della barca e dalla tela che si tiene a riva.

  12. ….ma non ho il minimo dubbio. La ruota ti separa dalla barca mentre la barra ti fa vivere in simbiosi con la barca e ti fa avvertire il mare.

  13. Se c’è spazio preferisco la ruota, singola però, la doppia ruota trovò che sia dispersiva e poco pratica, é vero che la demoltiplicazione può ridurre sensibilità e precisione ma già su una navigazione media la maggiore rilassatezza e il minor carico fisico compensano

  14. BARRA e non ditemi che la ruota sia più comoda……………
    Non c’è questione, la ruota serve solo per guidare i camion.

  15. senza alcun dubbio LA BARRA con meno complicazioni è più marina, inoltre è possibile facilmente raggiungere i winch senza lasciare il timone, sollevandolo si libera tutto il pozzetto, infine l’autopilota è molto meno costoso

  16. pur condividendo la maggior parte dei commenti pro-barra non si possono negare i vantaggi della doppia ruota su una barca di 10 metri da crocera pura:
    – maggior spazio in pozzetto e passaggio più agevole prua-poppa
    – netta divisione tra zona di manovra e relax (vedi Dufour)
    – possibilità di timonare anche seduti sopravento oltre che in piedi
    – maggiore visibilità a prua anche con sprayhood armato
    inoltre vorrei capire per quale motivo il grande pubblico parla tanto bene della barra e poi, soprattutto nell’usato, la barca con la barra, a parità di modello, ha un valore commerciale nettamente inferiore.
    I casi sono 2, o tutti quelli che hanno commentato sono velisti puri e duri, o si parla bene e si razzola male….

  17. Andrò controcorrente, ma io preferisco la ruota. E’ vero che la sensibilità è leggermente minore, ma quando anche solo devi fare un trasferimento di un po’ di ore e magari con vento, è molto più riposante!

  18. Mi sembra una diatriba stupida. Tutti così arrabbiati… ma se uno vuole stare comodo e avere una ruota, che male c’è? Non è un velista comunque? Magari pure più appasionato di chi ha la barra e al massimo esce a fare il bagnetto fuori dal porto….

  19. giovanni masini

    Io mi sono comprato quest’anno un Bavaria 33 a ruota, perfetto per il mio budget. Ho sempre avuto barche con la barra prima. E’ vero che ho meno sensibilità, ma per quello che devo fare io va più che bene!!! E non mi sento un camperista!!!

  20. Quanto tempo che avete da perdere… tanto se i cantieri decidono che gli conviene fare le barche con la ruota, quelle dovrete comprare…

  21. barra divertimento assicurato…e navigazione facile con equipaggio ridotto (strambata….). per il resto state sereni e godetevi quello che vi siete scelti

  22. Ma secondo voi mi chiedo, ci sarà pure un motivo se un imoka 60 ha i timoni a barra, vale a dire macchina da guerra concepita per il giro del mondo in solitario senza stupidi fronzoli. e parlo di un 60 piedi.

      1. natalini giovanni

        caro amico soldini ha barche che costano una tombola all’avanguardia con il meglio del meglio segue la moda dei cantieri soldini quando naviga non usa ne la barra che il timone usa il computer

  23. le sensazioni che ti trasmette la barra ti fanno sentire in simbiosi con la barca , la ruota è meno faticosa ed indispensabile per le barche più grandi, la doppia ruota è solo una costosa moda

  24. la barra ti fa sentire in simbiosi con la barca, la ruota è meno faticosa ed necessaria per le barche più grandi , la doppia ruota è solo una moda costosa

  25. …questi della barra sono tutti dei regatanti??..la barra è molto utile per imparare la vela. Dopo i dieci metri se ti serve la barra vuol dire che non sei “ancora” sufficente. La barca la si può sentire: con i piedi, con il sedere quando sei seduto e quantaltro…senza necesarriamente essere al timone, fate delle ore di navigazione ragazzi e poi meditate!..ciao..ciao..fiore.

    1. strano però che un navigatore come tabarly ( lei ha forse navigato di più ? )aveva anche la barra sul penduick VI° ( 80′ di barca ), e che ne dice del nuovissimo pogo 50 ? anche i bretoni sono dei principianti inesparti ?

  26. nostalgico della deriva

    Non sono originale votando barra; il mio personale motivo è che con barra e stick anche il peso del timoniere può essere sfruttato.

  27. orlando albisetti

    quanti commenti! Io avevo un granada 31 con barra e ora, da 5 anni un Bavaria 31 con una ruota. mai, ma mai piu la cambierei per una barra, uso la mia barca per crociere comode ma anche per diverse regate.

  28. natalini giovanni

    Penso che la barra possa risolvere tutti i problemi fino a 12 m i vantaggi sono
    Pilota elettrico molto più economico e diretto
    pilota a vento per lunghe navigazioni idem
    manovre più dirette e immediate
    minore peso e tutto più robusto
    pozzetto libero nelle soste in baia o in porto
    ho una imbarcazione con timone idraulico perfetto per i lunghi bordi ma sotto pilota con vento in poppa è inaffidabile consuma come una bestia
    per un pilota a vento necessita di un pacific plus o ydrovane che costano una tombola la prossima barca sarà del nord europa con barra sicuro

  29. Purtroppo nessuno (o quasi) ha provato l’Etap Vertical Steering System “EVS” del defunto cantiere Etap -Belgio- .
    E’ una favola!
    Cordiali saluti.
    Franco Frasson

  30. Pingback: Evoluzione multiscafi: facciamo il punto in tre mosse

  31. LUIGI PANSECCHI

    AL DI LA DEL FATTO COMMERCIALE, CHE GUIDA I CANTIERI NELLA PROGETTAZIONE DEI PRODOTTI, NON HO DUBBI CHE PER LA BARCA SINO A 10 M LA BARRA SIA LA SCELTA PIU’ MARINA. SI HA ANCHE MAGGIOR SPAZIO E COMODITA’ IN POZZETTO QUANDO SI E’ IN CROCIERA.

  32. Pingback: FOTO Anteprima 2015: dove vanno le barche in cinque mosse

  33. Io ho un hanse 315 con timone a barra e` un piacere timonare e sentire la barca rispondere al minimo tocco della barra,cosa impossibile da avvertire con una timoneria a ruota,in poche parole con la barra e` tutto piu` “barca”

  34. Bello vedere quanto sia acceso il dibattito. Per me, dipende da quello che si vuol fare. Piccoli tragitti con meteo gradevole? Barra! Lunghe traversate anche con meteo impegnativo ed equipaggio ridotto? Ruota (singola e bella grande)!

  35. barra se la barca nasce per essere “nervosa” ,ruota se invece e’ piu’ riposante: ma puntare i piedi nel pozzetto sottovento e dirarla fino alla pancia te le fa fare solo la BARRA!!!!

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