BEST OF 2014. A bordo con il tuo tablet tuttofare

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Computer-tablet-on-boatNel 2008, con la commercializzazione dell’iPhone, il mercato della strumentazione elettronica di bordo ha subito una prima piccola rivoluzione: l’accesso rapido alla rete dati Wi-Fi e la presenza del Gps hanno consentito lo sviluppo di alcune app di cartografia già a partire dall 2009. Ma è con il lancio dell’iPad, avvenuto nel 2010, che il patron di Apple Steve Jobs ha decretato il vero cambiamento. Il tablet ha uno schermo relativamente grande e l’interfaccia touch è molto più user-friendly rispetto a un piccolo smartphone: le applicazioni cartografiche presentano una migliore risoluzione e quindi un’ottima leggibilità. In pochissimo tempo si sono moltiplicati i tablet di altre marche e le app utilizzabili in barca. Ci troviamo davanti a un panorama ricco e articolato, tanto che il tablet è diventato un vero e proprio strumento ausiliario a bordo: pur presentando dei limiti (la scarsa visibilità dello schermo alla luce del sole – o se si indossano occhiali con lenti polarizzate – nonostante il display retina degli ultimi modelli, la non impermeabilità), si sta rapidamente diffondendo tra i diportisti. Non solo per la ricchezza di app dedicate (cartografia, gestione della barca, allarmi di brandeggio e molto altro), ma anche per la possibilità di interfacciarsi con l’elettronica di bordo, trasformandosi in ripetitore o addirittura in comando remoto della strumentazione. Grazie alla connessione internet (nei modelli di tablet dotati di 3G e 4G, non avrete bisogno di un hotspot Wi-Fi per entrare in rete) avrete accesso alle carte meteo e a molte altre informazioni non disponibili con gli strumenti tradizionali. Nelle pagine che seguono vedremo le operazioni da compiere, sia in termini di installazione che di accessori ausiliari, per poter usare al meglio il tablet a bordo. Vi consiglieremo anche le app ideali per la vostra navigazione.

san francisco-bay

COME POSSO USARLO IN BARCA?
Esistono due principali utilizzi del tablet in barca, oltre a quello di “contenitore” di app: il primo consiste nell’usarlo come schermo ripetitore di un PC o di un Mac, l’altro come ripetitore o comando remoto della strumentazione elettronica di bordo.

SCHERMO RIPETITORE DEL PC…
Sfruttando la connessione Wi-Fi o Bluetooth (molto più lenta), potrete trasformare il vostro tablet in schermo ripetitore del PC di bordo: scaricando da App Store, Google Play e Amazon le app giuste, visualizzerete in tempo reale sul tablet lo schermo del vostro computer e potrete anche gestirne le funzioni in remoto utilizzando il vostro dito come fosse la freccetta del mouse. Se ad esempio possedete un iPad, il vantaggio di questo sistema consiste nel poter utilizzare dal vostro dispositivo programmi come Max Sea, Adrena o ScanNav, che si basano sul sistema operativo Windows e sarebbero altrimenti incompatibili con i software iOS. Anche se siete più “smanettoni” e avete deciso di affidarvi al software di navigazione gratuito e open source OpenCPN, che non supporta sistemi iOS, potrete cavarvela in questo modo. Fate un giro sugli store digitali e scoprirete tante applicazioni in grado di creare un “ponte” tra il vostro pc e il tablet: la più conosciuta è Splashtop, ma ce ne sono molte altre, come Teamviewer e Logmeln. Nella visualizzazione della cartografia avrete soltanto un problema: molti tablet (tra cui l’iPad) sono nati per la consultazione dei siti web e per la lettura di e-book, quindi con schermo a 4:3, più congeniale a questo scopo. La maggior parte dei computer ha però un display a 5:3, perciò non potrete vedere la totalità dello schermo.

…E DEI DISPLAY MULTIFUNZIONE
Sulla scia del successo di iPad e affini, le grandi case di strumentazione nautica elettronica hanno cominciato a sviluppare applicazioni che potessero trasformare il tablet in ripetitore dei loro display multifunzione. Ha iniziato Raymarine con la sua app gratuita RayView, che consente di visualizzare sul proprio device la schermata del multifunzione, seguita a ruota da RayControl e RayRemote, con cui si possono gestire tutte le funzionalità dei display c ed e-Series (a patto di avere aggiornato il software del multifunzione alla versione 4.27, disponibile gratuitamente). Rimane esclusa, per motivi di sicurezza, quella relativa al comando del pilota automatico. Ma per il resto con un touch, da qualsiasi punto della barca, si fa tutto: Raycontrol riproduce su tablet Apple iOS, Google Android e Kindle Fire la schermata del display in modalità “tastiera virtuale ” e consente di mettere mano a cartografia, ecoscandaglio, posizione, rotta, radar, termocamere e fishfinder. Poco dopo Raymarine è arrivato il turno di Simrad, B&G e Lowrance (riunite sotto la company Navico), che hanno lanciato la loro app GoFree, che permette anche in questo caso il controllo quasi totale (niente autopilota) delle funzioni delle gamme NSS7, 8 e 12 (Simrad) e Zeus (B&G). L’app è gratuita ma per permettere al vostro iPad di comunicare con la strumentazione, dovrete necessariamente dotarvi del modulo WiFi-1, che funziona da “passerella” tra gli MFD e qualsiasi tipo di comando remoto. Funziona solo per iPad e iPhone. Garmin ha invece sviluppato BlueChart Mobile, con cui è possibile pianificare e visualizzare le proprie rotte (anche in questo caso su iPad e iPhone, previa installazione di un modulo Wi-Fi) usufruendo della cartografia BlueChart G2. Le ultime applicazioni in ordine di tempo per il controllo a distanza dei multifunzione, realizzate da Furuno, sono NavNet Viewer e Navnet Remote, grazie alle quali trasformerete il vostro iPad in ripetitore e comando remoto dei multifunzione della gamma NavNet.

schema connessione

COME CREO UNA RETE
Purtroppo, come abbiamo visto, non esistono display multifunzione che consentano una rapida visualizzazione dello schermo sul tablet tramite app dedicate senza un modulo Wi-Fi. Cerchiamo di capire il perché.

BLUETOOTH E WI-FI
I tablet sono dotati di un unico ingresso che supporta la connessione fisica a un ridotto numero di apparecchi, principalmente fotografici e video. Perché il vostro device comunichi con gli strumenti, deve farlo in Wi-Fi o in Bluetooth. Quest’ultima tipologia di connessione è lenta e di portata più debole: è destinata soprattutto a collegare accessori come i ripetitori esterni. Il Wi-Fi, al contrario, garantisce una portata ben maggiore. Da parte loro, gli strumenti marini sono dotati da oltre 20 anni di un protocollo di comunicazione standardizzato che permette loro di interfacciarsi, l’NMEA. Per collegare il tablet alla strumentazione elettronica, quindi, è necessario ricorrere a un trasduttore che sia in grado di ricevere dati NMEA e di trasmetterli in Wi-Fi. Questi apparati sono comparsi di recente sul mercato, dotati tutti di un sistema di trasmissione Wi-Fi standardizzato. Creando una vera e proria rete a bordo, è grazie a questi adattatori Wi-Fi che avviene la piena integrazione tra tablet e strumentazione.

miniplex shipmodul

ADATTATORI WI-FI NMEA 0183
Esistono diverse tipologie di adattatori Wi-Fi in commercio. Partiamo con i “moltiplicatori”, ovvero apparecchi in grado di combinare le info provenienti da più apparecchi NMEA 0183, che convertono i tradizionali dati NMEA rendendoli intelligibili tramite collegamento TCP/IP (tenete a mente questa sigla, ci ritorneremo in seguito). Sulla base del modello di moltiplicatore, il flusso dati può essere trasmesso in parallelo a un computer tramite una connessione USB, agli altri strumenti tramite le porte di uscita NMEA e a uno o più tablet in Wi-Fi. Il più famoso di questi apparati è il WLN10 di Digital Yacht: possiede una singola entrata NMEA che può essere settata, a scelta, su due velocità differenti. A 4800 bps per gli strumenti standard (centrali di navigazione, Gps) o a 38400 bps per un ricevitore o un trasduttore AIS. La trasmissione avviene unicamente in Wi-Fi mediante protocollo TCP/IP. Un altro modello noto è costituito dall’NMEA-2-WIFI della Comar Systems, che propone due ingressi NMEA (anche qui regolabili a 4800 e 38400 bps), due uscite di cui una NMEA a 38400 bps e una Wi-Fi bidirezionale. Uno dei moltiplicatori più completi (ma il prezzo sale), che vedete nella foto qua a sinistra, è il Miniplex 2Wi della ShipModul. Munito di 4 ingressi NMEA regolabili, può ricevere dati da qualsiasi tipologia di strumenti: una delle sue entrate consente anche la connessione alla rete SeaTalk degli strumenti Raymarine (che si basa su un protocollo di comunicazione privato), traducendo i dati in NMEA 0183. Possiede 4 uscite (due NMEA, una USB e una Wi-Fi bidirezionale) che possono ricevere di volta in volta i dati provenienti dagli strumenti connessi, ma anche dalle app di navigazione che girano sui dispositivi collegati via USB (computer) e Wi-Fi (tablet). Una configurazione, inoltre, consente di regolare le velocità di trasferimento e le priorità dei dati. Può accettare fino a cinque connessioni simultaneamente, di cui una in TCP/IP. Come fare a visualizzare i dati NMEA 0183 trasmessi dal moltiplicare sul tablet? Niente di più semplice: scaricatevi l’applicazione NMEA Remote (sviluppata da Zapfware, costa 16,99 euro sull’App Store). Vi consentirà di visualizzare la maggior parte delle coordinate NMEA su pagine interamente configurabili in una modalità multifunzione e dispone anche di vari allarmi regolabili.

TRASMETTITORI WI-FI NMEA 2000
Con il più recente protocollo di interfaccia NMEA 2000, i moltiplicatori non sono più necessari: tutti i dati degli strumenti connessi circolano in una rete e sono dunque automaticamente condivisi. Sarà sufficiente connettere alla rete un apparecchio in grado di “leggere” queste informazioni e trasmetterle in Wi-Fi. Il più conosciuto di questi apparati è il SeaSmart Wi-Fi della Chetco Digital Instruments. Si tratta di un trasmettitore omologato NMEA 2000 in grado di ordinare i dati ricevuti in un flusso ordinato e continuo. La trasmissione è bidirezionale e, in più, il modello SeaSmart 0183 è equipaggiato con un ingresso NMEA 0183 e può “tradurre” i dati 0183 in 2000, permettendo di visualizzare sullo stesso tablet informazioni provenienti da strumenti molto diversi tra loro. Per poter visualizzare tutti questi dati sul tablet dovrete scaricare la app SeaGauge, dedicata alla visualizzazione dei dati provenienti dal SeaSmart sotto forma di uno schermo analogico o digitale. Fino a 60 strumenti possono essere visualizzati su pagine multiple personalizzabili.

iPadnetGauge

IL PROTOCOLLO TCP/IP
Abbiamo parlato poco fa di protocollo TCP/IP: la sigla è un acronimo di Transmission Control Protocol / Internet Protocol. Si tratta di un protocollo di comunicazione costituito da un insieme di regole standardizzate di comunicazione su internet. Il sistema fornisce un indirizzo IP unico a ogni computer della rete, per poter mandare a tutti gli stessi pacchetti di coordinate. Questo protocollo, nei trasmettitori Wi-Fi, è implementato in modo da consentire lo scambio di dati NMEA provenienti dagli strumenti di navigazione connessi.

RICEVITORI E TRANSPONDER AIS
Sul tablet potete anche visualizzare i dati AIS, funzionalità alquanto utile se state navigando in un’area soggetta al traffico commerciale e non volete stare continuamente attaccati allo schermo dell’AIS o del chartplotter alla ricerca di barche in rotte di collisione. iAIS della Digital Yacht è stato il primo a dotarsi di trasduttore Wi-Fi: comunica con tablet e smartphone della Apple tramite il succitato protocollo TCP/IP. Necessita di una semplice connessione a un’antenna Vhf dedicata (o a quella del Vhf di bordo tramite uno splitter). Oltre a poter visualizzare sul tablet con l’app dedicata omonima, iAis, o con altre applicazioni compatibili, i dati AIS (posizione, nome, numero MMSI, rotta e velocità di navigazione delle navi individuate), il dispositivo può condividere altri dati disponibili a bordo della barca grazie a un ingresso NMEA a 4800 bps e li trasmette combinati a quelli dell’AIS. Oltre al Wi-Fi, due uscite NMEA 0183 e USB permettono una connessione diretta a un Mac o a un PC.

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COME MARINIZZO IL MIO TABLET?
Non essendo stati ideati per l’utilizzo marino, i tablet soffrono non poco il salino e soprattutto l’acqua. Per usarli in totale sicurezza a bordo, è fondamentale proteggerli con una custodia stagna concepita in modo tale da non comprometterne l’utilizzo.

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OCCHIO ALLA CUSTODIA
Se decidete di acquistare una custodia impermeabile, dovrete verificare con attenzione alcune caratteristiche per evitare di ritrovarvi poi a non poter utilizzare determinate funzioni. Controllate che le funzioni tattili dello schermo vengano preservate una volta inserito il tablet all’interno dell’involucro protettivo e che i pulsanti siano tutti accessibili. A seconda del prezzo del modello di custodia variano alcune sue caratteristiche, prima fra tutte l’impermeabilità: noterete tra le proprietà del prodotto un codice che inizia con le lettere I e P e un numero di due cifre. Le due lettere altro non sono che l’acronimo di International Protection. La prima delle due cifre, che va da 1 a 6, indica la protezione contro l’accesso di corpi solidi e il contatto con le parti pericolose: verificate che la custodia abbia sempre il valore 6, ovvero sia totalmente protetta contro la polvere. Più importante per chi naviga è la seconda cifra (da 1 a 8) che indica la protezione contro l’accesso di liquidi. Il numero 7 indica la protezione da immersione temporanea, l’8 da quella continua. Quindi, una custodia IP68 dovrebbe garantirvi, in teoria, totale protezione dalla polvere e dall’acqua. I tablet (incluso l’ultimo modello di iPad, con il display retina) hanno un altro limite: alla luce del sole il loro schermo perde moltissima visibilità e il problema si presenta anche quando si indossano degli occhiali con lenti polarizzate. Una debolezza che viene amplificata qualora il rivestimento della custodia nella sua parte a contatto con lo schermo non sia antiriflesso. Verificate anche che il materiale sia idrofobo, in modo tale che l’acqua defluisca in fretta facilitando la lettura del display. Se avete intenzione di usare il tablet tenendolo sempre addosso, optate per una custodia che abbia una cinghia con cui fissarlo al vostro polso o al palmo della mano, impedendo che possa cadervi in acqua (a proposito: un modello di “case” galleggiante farà al caso vostro).

IL FISSAGGIO TRAMITE SUPPORTI
Se invece volete adoperarlo come chartplotter, montandolo in prossimità del timone, dovrete dotarvi di un supporto a staffa o a ventosa (nella pagina accanto, passiamo in rassegna tre modelli diversi) per evitare che i movimenti bruschi della barca possano farlo cadere. Molte custodie impermeabili vengono già vendute con gli accessori per il fissaggio: perché non prendere due piccioni con una fava? Sono preferibili i modelli che preservino la mobilità del tablet (a seconda di dove arriva il sole, dovrete regolare la posizione per ottenere la massima visibilità). Il fissaggio comporta un problema: mediamente l’autonomia dei tablet si aggira intorno alle 10 ore, quindi dovrete prevedere una ricarica tramite le batterie di bordo (generalmente hanno una tensione a 12V, che permette di mantenere la carica della batteria del tablet). Molto importante, in questo caso, verificare che la custodia vi permetta di caricare il device mantenendo l’effetto stagno.

INSTALLARE IL TRASMETTITORE
Abbiamo scritto nelle pagine precedenti come un adattatore Wi-Fi sia fondamentale per interfacciare il vostro tablet alla strumentazione di bordo, quindi anch’esso merita particolare attenzione in fase di installazione. Di solito gli adattatori sono dispositivi resistenti all’acqua (con le dovute eccezioni: ad esempio l’NMEA-2-WiFi di Comar non è impermeabile), ma è consigliabile montarli in luogo asciutto. Nella scelta della posizione, dovrete considerare di lasciare spazio a sufficienza dietro l’unità per il collegamento dei cavi e dell’antenna Wi-Fi; inoltre, cercate di mantenere una distanza di almeno mezzo metro dalla bussola per non creare conflitti magnetici ed evitate di fissarlo all’interno di involucri di metallo che possano compromettere la corretta ricezione del segnale.

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