FOTO Il galateo in barca? Non è solo questione di etichetta
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Come si deve comportare un “buon marinaio”? Cosa significa avere il piede marino? E ancora, siete sicuri di sapere disporre correttamente i turni di guardia e di essere pronti ad affrontare al meglio il mal di mare? A spiegare cosa fare in ogni occasione sono Paolo Ruffo Bernardini (editore, attore, giornalista e scrittore, definito “il poeta del mare” e Leonardo Zuccaro (storico collaboratore del Giornale della Vela e oggi direttore del porto turistico Marina Dorica di Ancona), in un piacevole libro, “Il galateo del mare”, edito da Biglia Blu nella sua collana Acqua. Un’originale panoramica dove trovare le risposte a gran parte dei fenomeni che coinvolgono l’individuo e l’equipaggio di una barca. In redazione, quando abbiamo deciso di realizzare questo articolo, ci siamo interrogati su come illustrarlo in modo originale. è scartabellando nei nostri archivi che abbiamo trovato le immagini che trovate in queste pagine, tutte scattate a bordo dei mitici J Class negli Anni ’30: negli anni della Grande Depressione del 1900, per la prima volta nacque un vero e proprio abbigliamento nautico. Di un’eleganza mai più raggiunta…
AMBIENTE E ANCORAGGIO
Una piccola baia dal fondo tappezzato di posidonia è un paradiso marino la cui conservazione è affidata agli uomini. L’azione erosiva delle ancore sul fondo crea solchi profondi che finiscono per distruggere la prateria. Il galateo dell’ancoraggio prevede dunque norme anche nei confronti dell’ambiente e non soltanto nell’arrivo in porto.
IL PIEDE MARINO
E’ come prendere il ritmo del tapis roulant, solo che in questo caso i movimenti non rispettano un’unica direzione. Anche il marinaio più disinvolto può provare un iniziale momento di incertezza quando, dopo qualche mese di inattività, rimette piede a bordo. Poi, analogamente a quanto succede nel risalire dopo anni in bicicletta, il corpo riprende confidenza con l’instabilità e il passo si fa più deciso.
IL RUMORE
Se viene decisa una partenza all’alba, è meglio preparare la sera prima le manovre di disormeggio. Senza sgassate al motore, si recuperi lentamente l’ancora, congedandosi galantemente da quel dormitorio pubblico che è una baia. Non ci sentiamo di dare nessuna ulteriore indicazione che di meditare sull’evangelica frase “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.
LA GUARDIA
Bisogna rispettare con scrupolosità tutte le indicazioni del comandante. Quando sveglierete il vostro successore di guardia, dovete passare le consegne, aspettando pazientemente che il turno montante abbia il tempo per orientarsi sulla situazione del momeno. Prima di tornare in cuccetta, offrite in regalo a chi monta un caffé o un té caldo.
ETICHETTA NAVALE
Nella tradizione marinara, per etichetta navale si intende quell’insieme di regole che riguardano il modo corretto di comunicare, in termini palesi e inequivocabili con bandiere e insegne un messaggio o una situazione in atto. Un esempio è quello del saluto tra navi. L’usanza del saluto in mare è antichissima e risale ai greci e ai romani.
IL MAL DI MARE
La componente psicologica del mal di mare è così rilevante da poter influenzare anche i sani. è dunque buona norma evitare di trasferire la sensazione di disagio agli altri. Qualunque scena isterica andrà risparmiata ai compagni di viaggio. Se si decide di rimanere in coperta, ricordate che il lato giusto dove stare è quello sottovento a poppa.
IL COMANDANTE
La competenza in mare non si acquisisce con una abilitazione. Vi sono paesi con maggiori tradizioni marinare del nostro dove è necessaria alcuna patente per condurre uno scafo. Per mare le conoscenze teoriche, se non convalidate da una notevole pratica, non possono certo legittimare il comando.
IL GIA’ CHE SEI LI’
”Vivetelo come un motivo di simpatici sfottò che possono sciogliere qualche spigolo caratteriale di chi ancora non sia integrato nella vita a bordo. A questo qualcuno allora, appena è lì, si potrà chiedere di tutto: quattro panini, due birre fresche, un capretto, gli occhiali, le sigarette, una spigola al forno e “già che sei lì, per cortesia, riattacca quel bottone sul blazer del comandante!”.
EQUIPAGGIO
A bordo tutte le sensazioni sono amplificate e convivere per molti giorni inuno spazio esiguo può favorire l’insorgere di tensioni negative e comportamenti inaspettati. Su una barca, in vacanza, si vive una particolare rilassatezza, molto diversa da quella che raggiungiamo a terra, tutt’altro che inoperosa. Al contrario occorrono un forte spirito di partecipazione e la predisposizione al sostegno.
Si intitola proprio “Il galateo del mare” (Ed. Biglia Blu, pagine 146, 12 euro) il libro scritto da Paolo Ruffo Bernardini e Leonardo Zuccaro, dal quale abbiamo tratto questi “consigli di eleganza”. Lo potete trovare anche nel nostro negozio online Nauticplace.com nella sezione Libreria.
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