Una lettera emozionante: perché andare a vela non ha davvero età
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Ci sono occasioni nelle quali ti rendi di essere fortunato, quando il tuo lavoro è occuparti di barche, di vele, di mare. A me è successo quando ho ricevuto in redazione la lettera di Pietro Cesare Gamalero, nella quale, prendendo spunto da un articolo che abbiamo pubblicato pochi mesi fa, racconta la sua vita di “vecchio velista”, a 94 anni ancora innamorato dell’andar per mare. Ve la riporto qui di seguito, sperando che emozioni anche voi, come è successo a me. (A.d.A.)
LA LETTERA DI PIETRO CESARE
Ho letto su “VELA” di Settembre l’articolo che descrive l’emozione provata da due ragazzini durante una crociera in barca a vela. Ritengo che l’espressione usata come titolo: ” L’emozione del mare non ha età” si addica anche a chi,come me, al lato opposto del percorso della vita, riesca ancora a provare quella emozione.
Provo a descrivere la mia piccola, ma lunga storia di velista. .
Nato ad Alessandria, città nella quale vivo, nel Novembre del 1920; sono medico specialista e docente in Pediatria ed esercito tutt’ora questa magnifica professione. La mia esperienza velica è nel 1930, all’età di 10 anni, a Portofino, dove lo zio materno possedeva, tra l’altro, una 6,50 S.I. (un esemplare ancora navigante è stato descritto qualche anno fa su VELA). Allora erano ormeggiate ai gavitelli, al lato sud del porto altre quattro barche: due 8 mt. S.I., un 6 mt. S.1. e un 18 piedi.
Per anni, da Giugno a Settembre, la nostra giornata era così scandita: al mattino in spiaggia a Paraggi; al pomeriggio in barca a bordeggiare nel golfo. Nel 1938 lo zio morì e tutto fu messo in vendita.
L’Università, la guerra e un lungo impegno militare.
Conseguita la laurea, mi è possibile riprendere l’attività velica, prima con la STAR noleggiata durante l’estate, poi con l’acquisto del BECCACCINO e con uscite giornaliere e crociere su barche di amici. Nel 1964 l’acquisto del primo piccolo cabinato, la BALLERINA II di m. 6,40 e nel 1966 del “QUASI“, sloop in legno, III Classe RORC, di mt. 8,46, progettata da L. Giles e costruita da Sangermani nel 1957: prime crociere estive all’arcipelago toscano e Corsica con la mia adorata moglie Lella, generosa ed instancabile compagna di navigazioni talora difficili e disagevoli, capace di stare per ore al timone.
Nel 1972 l’acquisto del “MANIA”, sloop di mt 10,60: la Sardegna, l’Argentario, Ponza, Ventotene; poi la Costa Azzurra, i Calanchi, Marsiglia, Port Camargue.
Nel 1978 sul MIKADO del nipote, per 15 giorni, il golfo di Suez da Port Said a Hurghaba (unica barca da diporto ormeggiata).
Nel 1979 ho acquistato l’ALPA 42, KETCH di mt. 12,40, progetto di S&S e tenuta per 24 anni.
Nel 1992 la costa meridionale della Turchia da Bodrum a Finike, Cipro, Port Said, Suez.
Nel 2005, l’Oceanis 47/3, dopo quattro anni con il proposito (e le pressioni familiari) di “attaccare il timone al chiodo”.
Un anno di nostalgia, in parte mitigata da uscite con amici, poi la crisi d’astinenza e l’acquisto del Golden Lion, vecchia ma in ordine, sanissima, robusta, con la quale posso ancora, a 94 anni, appagare il desiderio di vivere il mare e la vela.
Per i miei piccoli pazienti, dopo le opportune prescrizioni mediche, vi è sempre una esortazione: imparate ad andare a vela.
Questa la mia piccola, lunga storia di vecchio velista, vecchio ma ancora al timone.
Pietro Cesare Gamalero
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9 commenti su “Una lettera emozionante: perché andare a vela non ha davvero età”
e la storia di tanti velisti si ripete continuamente. Spero anch’io di riuscire a viverla nella stessa maniera anche se, purtroppo, in questa passione non sono seguito dalla mia metà! Buon vento
Jean Jacques Cousteau un giorno disse “La Mer, une fois qu’elle vous a envoûté, vous retient dans son filet merveilleux pour toujours.” – Il Mare, una volta che vi ha ammaliato, vi trattiene nella sua rete meravigliosa per sempre”. Buon vento, marinaio!
Una bella lettera, capace di ridare energia al mio proposito di cambiare vita e trasferirmi finalmente a lavorare CON e SUL mare. Auguri dottore, buon vento!
Profondo amore per il mare oltre la fatica a cui si fermano in tanti compresa quella dell’eta’, proprio un andare oltre alle sponde dei cassetti in cui ci mettiamo. Un’emozione leggerti
Buon vento, meraviglioso vento
È grazie al Prof.Gamalero che da più di 30 anni la vela è diventata la mia passione. Ho imparato da Lui l’arte marinaresca.
Grazie ancora
Caro zio Ce,
E’ ancora viva l’emozione che ho provato quella notte di luglio del 1975, diretti a Ponza sulla “Lippa” , issate le vele, hai spento il motore, ci siamo trovati a volare avvolti dal buio della notte senza luna e senza suoni se non il fruscio del vento e lo sciacquio del mare. Che bello! Anzi ….. Siii bei!
Ciao Zio, a giugno abbiamo in programma di lasciare la Malaysia alla volta del Borneo.
Piu’ o meno una settimana di navigazione.
Dovremmo avere mare e vento a favore, siamo solo io e Sally e cerchiamo equipaggio…………… Sono sicuro che Nino per una settimana puo’ prendersi cura dei Tuoi piccoli pazienti.
Asta a pronto ?!
Un nipote.
il mio amore per il mare è nato con me, ma se ho potuto “navigare” , godendolo e rispettandolo in modo totale, è grazie ai preziosi insegnamenti dello zio Ce
Caro Cesare, leggendo il tuo articolo ci è tornata in mente l’espressione di gioia che hai ogni volta che esci in mare e quella di soddisfazione al rientro di una buona veleggiata. Sarai anche un Comandante con molte miglia sotto la chiglia ma hai ancora l’entusiasmo e lo spirito di un cadetto…un esempio per tanti.
Buon vento da Mauro,Leonora e Giorgio