Route du Rhum, Gabart è il più forte di tutti
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E sono tre, con la sua Macif. François Gabart venerdì 14 novembre alle 18:38:55 il traguardo di Point-à-Pitre, in Guadalupa, primo tra gli Imoca 60. Dopo la BtoB e il Vendée Globe, il biondo velista francese conquista anche la Route du Rhum tra gli Imoca 60 con il tempo record di 12 giorni, 4 ore e 38 minuti, migliorando di oltre 7 ore il precedente primato di Roland Jourdain, stabilito nel 2006. Gabart ha percorso le 3.542 miglia di percorso (partenza da Saint Malo) a una velocità media di 12,1 nodi.
UNA ROUTE DU RHUM SEMPRE AL COMANDO
Sempre in testa fin dall’inizio, ha tenuto sotto controllo il suo avversario Jeremie Beyou che con il suo Maitre Coq ha tentato di tutto pur di battere il giovane skipper (31 anni), giungendo in seconda posizione. Gabart, ingegnere laureatosi all’Istituto Nazionale di Scienze Applicate di Lione, ha cominciato a raccogliere successi fin dalla tenera età: campione francese di Optimist nel 1997 e di Moth nel 1999, campione del mondo giovanile di Tornado, trionfatore al Tour de France à la Voile 2005, primo classificato alla Solitaire du Figaro 2008 tra gli esordienti. Poi le Transat, il rapporto/sodalizio con un grandissimo, il “professore” Michel Desjoyeaux.
ORA INIZIA L’AVVENTURA DEL TRIMARANO DA 100 PIEDI
Adesso Gabart lascerà gli Imoca: ha vinto tutto quello che c’era da vincere. “E’ la conclusione del mio percorso su questa barca -ha detto – Tra quattro anni tornerò di nuovo qui, ma in multiscafo”. Una nuova sfida attende lo skipper di Macif, un trimarano da 100 piedi.
UNA DEGNA CONCLUSIONE DELLA MIA CARRIERA TRA GLI IMOCA
Racconta Gabart (tratto da Agenparl): “E’ una soddisfazione enorme. Questa è la Route du Rhum e io mi sono speso come non mai per vincerla. Sono felice del risultato e di come ci sono arrivato. Il progetto è stato lanciato quattro anni fa. Ho fatto un giro del mondo e oggi non avrei potuto finire meglio con la mia Macif. Sapevo che era la fine di una parte della mia vita. Con questa barca ho vissuto cose belle e volevo vivere una Route du Rhum con le stesse emozioni del Vendée Globe. Mi sono divertito molto perché è una bellissima corsa da fare in solitario. Ho imparato ancora”.
UMILTA’: I TEMPI CAMBIANO, IL RECORD VALE QUELLO CHE VALE
Poi sul record: “I tempi cambiano, passa il tempo e non so se ha un senso confrontare i tempi di traversata. Ma è vero che se qualcuno mi avesse detto questa cosa quattro anni fa non gli avrei creduto. Non è perché sei in testa che è facile, al contrario. Ho combattuto per stare davanti a guidare la gara dall’inizio alla fine. E’ una cosa molto personale, non è per confrontarmi con dei rivali, ma ho impostato la mia asticella personale molto in alto ed ho chiesto molto a me stesso. Quando Vincent (Riou) ha rotto, avrei dovuto essere felice, ma invece sono rimasto deluso, perché sapevo che avremmo fatto una bella lotta per poter tirare il gruppo. Mi sono fermato per dieci secondi e già Jérémie era dietro di me. L’ho staccato solo tre giorni fa. E’ stato un bel finale, anche se è triste lasciare questa barca. Ma tra quattro anni tornerò tra i Multi”.
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