Italia Yachts 9.98, è nata una stella

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DSC_0529-EditLo abbiamo visto in azione a Chiavari in occasione del Trofeo Marina Yachting, dove ha vinto in classe ORC 2: possiamo assicurarvi che il nuovo Low Noise, l’Italia Yachts 9.98 che il cantiere di Chioggia (Venezia) ha realizzato per l’armatore Giuseppe Giuffré, farà parlare di sé.

DSC_0698-EditSUPERCARENA, ECCOLA QUA
Trattandosi di uno scafo fuoriserie, è stato costruito tenendo conto delle esigenze di Giuffré, che aveva bisogno di una barca in grado di esprimersi al meglio nelle regate a compenso (ORC e IRC), senza precluderne l’utilizzo per brevi crociere. La progettazione è stata affidata a Matteo Polli (Chief Designer di Italia Yachts), già ideatore dell’M37 con cui Giuffré ha vinto gli ultimi Campionati Mondiali ORC: Polli ha coinvolto Matteo Ledri per la parte di analisi fluido dinamica e Kristian Macchiut per il design di interni ed esterni. Gli studi CFD (Computational Fluid Dynamics) effettuati sulla carena hanno determinato una geometria caratterizzata da linee d’acqua molto sottili e uscite tese quando la barca è dritta, in modo tale da massimizzare le prestazioni durante le andature portanti. Ma a barca sbandata le linee sono studiate per mantenere la stabilità di forma e resistenza allo sbandamento. Lo scafo (escluse le appendici) è lungo 9,98 metri e largo 3,54, per un peso totale di 4.500 chili: un dislocamento “leggero ma non troppo” studiato per ottenere il miglior rapporto tra rating e performance. Scafo e coperta sono realizzati in sandwich con anima in PVC a densità variabile e rifiniti in gelcoat. Lo scheletro strutturale incorpora i rinforzi di fondo scafo e alcune parti dell’arredamento sottocoperta, andando a creare un “ragno” che convoglia i carichi derivanti da chiglia, albero e sartie. Le linee di coperta sono improntate alla ricerca del miglior compromesso tra aerodinamica e volumi sottocoperta, senza venir meno al fattore estetico: una soluzione ottenuta grazie alle forme smussate che si traducono in flussi d’aria puliti attorno alla tuga.

PIANO VELICO “ALLROUND”
Il piano velico è stato realizzato in collaborazione con North Sails: la randa di 38 metri quadri, molto allunata, è caratterizzata da una testa quadra di dimensioni modeste, mentre il fiocco, pur presentando un’area estesa (32 mq) resta a bassa sovrapposizione. Per quanto riguarda le andature portanti, è previsto sia l’armo di uno spinnaker con tangone (più indicato per le regate a bastone) che quello di un asimmetrico sulla delfiniera, più adatto per la sua facilità di utilizzo alle navigazioni costiere.

QUELLO CHE IN MARE NON SI VEDE
Se la carena del nuovo IY 9.98 è frutto di accurate analisi CFD, incrociate tra loro basandosi su sofisticati programmi di previsione delle velocità (i cosiddetti VPP, acronimo di Velocity Prediction Program), non sono da meno le appendici.

CHIGLIA E TIMONE
A cominciare dalla chiglia (che pesca 1,90 m), per la modellazione della quale è stato fatto ampio utilizzo di simulazioni idrodinamiche unite all’esperienze maturate dai progettisti direttamente sui campi di regata. La pinna è molto allungata, il siluro sottile e affilato: la combinazione dei due elementi, realizzati in piombo, costituisce oltre il 40% del dislocamento della barca. L’efficienza idrodinamica è garantita da un attento studio dei profili alari, poiché i parametri da seguire in fase di progettazione erano tassativi: minima resistenza all’avanzamento e stabilità dei flussi. La pala del timone a barra ha una superficie estesa e un allungamento importante a vantaggio della manovrabilità e della sensibilità.

SCHEDA TECNICA
Lunghezza fuori tutto: 10,30 m
Lunghezza scafo: 9,98 m
Baglio massimo: 3,54 m
Pescaggio: 1,90 m
Dislocamento (ORC): 4.500 kg
Sup. velica randa: 38 mq
Sup. velica fiocco: 32 mq
Sup. velica spinnaker: 90 mq
Progetto: Matteo Polli/Italia Yachts
Interni: Kristian Macchiut (KMD)

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4 commenti su “Italia Yachts 9.98, è nata una stella”

  1. non capisco perchè, visto che è già la seconda volta che nominate le imbarcazioni di Italia Yachts, non nominiate anche il cantiere che le costruisce. Vi è antipatico Baruffaldi?

  2. La barca è stata fatta a Fiumicino alla Tecnomar con tanto di etichetta CE . Lo so molto bene . Baruffaldi forse farà le altre , anzi di sicuro, non saprei …ahah grazie Giovanni

  3. Pingback: Giornale della vela | Italia 9.98 Club: ovvero come “ammaestrare” un cavallo da corsa - Italia Yachts

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