Rivoluzione IMOCA 60, arriva il DSS
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La classe IMOCA 60 si è riunita in assemblea per valutare eventuali innovazioni tecnologiche da apportare agli scafi a bordo dei quali si corre il mitico Vendée Globe (il giro del mondo in solitario senza scalo con partenza e arrivo a Les Sables d’Olonne, in Bretagna). Dall’incontro è venuta fuori una vera e propria rivoluzione: l’introduzione del sistema DSS (Dynamic Stabilty System), che sfrutta due appendici retrattili poste lateralmente a centro scafo (la barca più famosa che attualmente monta il sistema è Wild Oats XI, il maxi di Bob Oatley). Due veri e propri foil (che sostituiranno, o meglio incorporeranno i tradizionali daggerboard) che lavoreranno in un senso doppio: in teoria si avrà un aumento del momento raddrizzante e un effetto di sollevamento verticale (lift) per ridurre l’attrito sull’acqua. Non si farà full-foiling, ma la resistenza all’avanzamento risulterà sensibilmente ridotta. E non solo: presto si potrebbe dire addio alla chiglia basculante (canting keel).
Chissà se Andrea Mura, il cui IMOCA 60 progettato da Verdier-VPLP è in fase di costruzione nei cantieri Persico di Nembro (Bergamo), deciderà di dotarsi del sistema (parrebbe auspicabile).
CHE COS’È IL DSS?
Il Dynamic Stability System è un sistema inventato dai progettisti inglesi Hugh Welbourn e Gordon Kay, ed è il risultato di cinque anni di ricerca (di cui gli ultimi due con Wally Research&Development) e rappresenta un’alternativa alla canting keel. Come la chiglia a pendolo ha la funzione di aumentare la stabilità della barca e quindi la sua velocità. Invece di avere una chiglia da dover sbandare sopravento, una barca dotata di DSS utilizza un’ala (foil) retrattile che genera stabilità e portanza dinamica sul lato sottovento dello scafo. Il Dynamic Stability System funziona su barche sia da regata (l’ORC International lo prevede nelle misurazioni di stazza) sia da crociera, di qualsiasi dimensione. Prima di essere testato in Europa, il DSS ha avuto modo di essere perfezionato in anni di test mettendo sempre in luce tutto il suo potenziale, come aveva detto a suo tempo Gordon Kay: “Durante la sperimentazione lo abbiamo installato su un Open 40 e poi lo abbiamo provato su una deriva di 27 piedi, che rappresenta un modello in scala di un maxi yacht” .
COME FUNZIONA IL DSS?
Come per i canard (le derive di prua), maggiormente utilizzati sui 60 piedi oceanici dei solitari e i Volvo Open 70, l’ala del DSS è contenuta in una scassa, posizionata orizzontalmente e trasversalmente sul fondo della barca. In condizione di vento molto leggero viene lasciata ovviamente all’interno, ma all’aumentare della velocità della barca viene estratta sottovento. Lo slittamento del foil avviene manualmente, con efficienti sistemi di cime e carrelli, anche sulle barche di grandi dimensioni. Gli elementi strutturali dello scafo si trovano tutti intorno all’alloggiamento stagno dell’ala. In caso di impatto con oggetti in acqua, il foil si piega verso poppa; se il carico risulta eccessivo è calcolato per spezzarsi, prima ancora di procurare danni allo scafo. Per il dimensionamento della scassa sono tornati utili gli studi effettuati sulla reazione all’urto dei foil dei multiscafi.
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1 commento su “Rivoluzione IMOCA 60, arriva il DSS”
Ma secondo voi se la regata si chiama VENDEE globe, Les Sables d’Olonne si trova in BRETAGNA?
Les Sables d’Olonne è in VANDEA.