Volvo Ocean Race, adesso la sfida inizia davvero. Ecco la sua storia

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Dopo la inport Race della scorsa settimana, adesso ci siamo. Le barche stanno “scaldando i motori” e gli equipaggi si preparano a salpare da Alicante, per una prima tappa che li vedrà arrivare fino a Città del Capo. Cliccando qui trovate tutto quello che dovete sapere sulla nuova edizione della Volvo Ocean Race.

Una regata che, con tutta la sua evoluzione tecnologica, rimane ancora oggi una delle più grandi sfide che un velista possa affrontare. Ripercorriamo quarant’anni di grandi sfide negli oceani di tutto il mondo!

QUARANT’ANNI DI GRANDI SFIDE

Sayula
Sayula

1973-74 Alla prima edizione della Whitbread partecipano 17 imbarcazioni: c’è anche il mitico Eric Tabarly con il suo Pen Duick VI. Tre le barche italiane al via: Guia di Giorgio Falck, CS&RB di Doi Malingri e Tauranga di Eric Pascoli. Vince il messicano Ramon Carlin a bordo dello Swan 65 Sayula, con un equipaggio composto da parenti e famigliari.

1977-78 La Whitbread del 1977/78 consacra l’industriale olandese Cornelis Van Rietschoten che vince a bordo del ketch Flyer. Il suo segreto? Un approccio che potremmo definire già professionistico, con lunghi periodi dedicati a testare le prestazioni della barca e sessioni di allenamento per l’equipaggio. L’unica barca italiana a prendere parte a questo giro del mondo è B&B Italia, capitanata da Corrado Di Majo: a 24 anni è lo skipper più giovane nella storia della regata. B&B chiude al nono posto.

Flyer I
Flyer I

1981-82 Nell’81/82 E’ ancora Van Rietschoten a imporsi su Flyer II: è tuttora l’unico ad aver vinto due giri del mondo. Ben cinque gli equipaggi italiani: Rolly Go di Giorgio Falck, Ilgagomma di Roberto Vianello, Save Venice di Doi Malingri, Viva Napoli di Beppe Panada e Laboratorio di Claudio Stampi.

1985-86 La Whitbread inizia a cambiare: chi vuole vincere si presenta con barche ultratirate. L’epoca dei navigatori leggendari sta finendo per lasciare spazio a quella dei regatanti. Vince Lionel Pean su L’Esprit L’Equipe. In questa edizione non partecipa nessun equipaggio italiano.

1989-90 Ventitre barche al via, di cui 15 maxi. Ormai non c’è più spazio per gli scafi più vecchi. Torna Giorgio Falck con Gatorade (che si piazza ottava). Ma gli occhi sono puntati su un tale Peter Blake, che a bordo del ketch Steinlager II vince tutte e sei le tappe della regata trionfando davanti a un altro neozelandese che farà carriera, Grant Dalton.

1993-94 Il sesto appuntamento con la Whitbread arriva con una novità: accanto ai maxi viene introdotta una nuova classe regolata dalla box rule, quella dei Wor 60. C’è una barca italiana, Brooksfield, capitanata da Guido Maisto, che chiuderà sesta tra i Wor 60 nonostante una grave avaria al timone. A bordo anche Mauro Pelaschier, che lascerà il team a Fremantle per dissapori con l’equipaggio. Si tratta dell’ultima esperienza italiana al giro del mondo. Vince Yamaha, tra i maxi trionfa New Zealand Endeavour.

WHITBREAD 97-98-SOUTHAMPTON-UK
EF Language

1997-98 L’ultima edizione a marchio Whitbread vede al via dieci imbarcazioni: si tratta per la prima volta di un confronto tra barche molto simili, essendo tutte Wor 60. La classifica si stila in virtù dei piazzamenti in ognuna delle nove tappe e non più sulla base del tempo compensato. A trionfare è l’equipaggio svedese di EF Language capitanato dal “baffo” Paul Cayard.

2001-02 Nel 2001/02 la regata diventa Volvo Ocean Race, con l’ingresso della casa automobilistica svedese come sponsor. Al via ci sono otto team, vengono introdotte nuove tappe inedite (come quella di Goteborg e di Kiel) per assecondare le strategie di mercato di Volvo. Si registrano molti danni, e alla fine riesce a spuntarla l’equipaggio tedesco di Illbruck Challenge, con skipper John Kostecki. La folla di persone che accoglie gli equipaggi a Goteborg e in Germania non la si vedeva neanche in Coppa America.

abn-amro
ABN Amro

2005-06 Sette barche, 10 tappe: e la comparsa dei nuovi Volvo Open 70, due metri più lunghi e una tonnellata più leggeri. Domina l’Olanda che vince con Abn Amro I di Mike Sanderson (la gemella ABN Amro II di Sebastien Josse chiude al quarto posto), frutto della matita di Juan Kouyoumdjian.

2008-09 L’edizione 2008/09 vede al via otto Volvo 70: le differenze tra le barche sono minime. Dopo 10 tappe, con scali in India, Singapore e Cina, gli svedesi di Ericsson 4, con skipper Torben Grael, vincono davanti agli americani di Puma Ocean Racing capitanati da Ken Read e agli spagnoli di Telefonica.

2011-12 L’ultima edizione fin qui corsa è teatro di tante, troppe rotture e disalberamenti che hanno coinvolto i sei team partecipanti (un minimo storico) fin dalla prima tappa, da Alicante verso Città del Capo. In più, per scongiurare il pericolo pirati, durante la seconda tappa le barche vengono scortate in un porto segreto (che si scoprirà poi essere Malé, alle Maldive) e di lì trasportate in nave fino a poche miglia da Abu Dhabi, giusto per lo sprint finale. Alla fine la spuntano i francesi di Groupama 4 con Franck Cammas.

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1 commento su “Volvo Ocean Race, adesso la sfida inizia davvero. Ecco la sua storia”

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