Match race ante litteram tra due scafi costruiti da Fife nel 1936
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Latifa lancia il guanto della sfida, Eilean risponde. Un match race d’epoca tra due scafi gemelli costruiti su un progetto di William Fife del 1936 e svoltosi nelle acque dell’Isola d’Elba. Un uno contro uno combattuto secondo regole quasi cavalleresche: entrambi gli scafi sono stati timonati dal proprietario e a bordo di ogni imbarcazione era presente una cassa di chamapagne. Gli scafi protagonisti di questa appassionante sfida sono Latifa e Eilean, imbarcazioni già ben note tra gli appassionati di vele d’epoca. La prima, con il suo attuale armatore Mario Pirri, ha compiuto un giro del mondo nel 1994-’95 e numerose traversate oceaniche. Eilean è invece lo scafo ritrovato ai Caraibi nel 2006 proprio da Officine Panerai, che l’ha acquistato e trasferito a Viareggio per sottoporlo a un lungo restauro.
DUE CREATURE DEL CANTIERE SCOZZESE FIFE&SON
Sia Latifa sia Eilean sono state costruite nel 1936 dal cantiere scozzese William Fife & Son di Fairlie, che le ha anche progettate. Gli scafi sono molto simili, Eilean è lunga 22,20 metri mentre Latifa 21,33 metri, anche se l’armo velico è leggermente differente: la prima è infatti armata a ketch bermudiano, mentre la seconda è uno yawl bermudiano. Simile anche la costruzione cosiddetta “in composito”, che consiste nel serrare saldamente il fasciame in legno di teak su un’ossatura composta da ordinate, madieri e bagli in acciaio. Rispetto a Eilean, Latifa ha invece una poppa cosiddetta “a canoa”, ovvero rastremata come la prua.
UNA REGATA AGGUERITTISIMA CHE HA VISTO LA VITTORIA FINALE DI LATIFA
La regata si è svolta lungo questo percorso: partenza da Marciana Marina e circumnavigazione dell’Isola di Capraia per tagliare il traguardo ancora all’isola d’Elba: dopo una regata combattuta e appassionante, è stata Latifa ad aggiudicarsi la vittoria finale. Trentasei le miglia nautiche totali da percorrere. I due timonieri hanno affidato al lancio di una monetina la decisione di chi avrebbe avuto il privilegio di partire sopravvento rispetto al proprio avversario e la sorte ha favorito Eilean. Dopo la stretta di mano, barche ed equipaggi hanno lasciato la banchina con condizioni metereologiche ideali: temperature oltre i 20 gradi, ottima visibilità, assenza di perturbazioni e una leggera brezza da nord est. Una volta uscite dal porto e issate le vele principali, Latifa e Eilean hanno dato vita al caratteristico circling, l’ingaggio con virate e strambate che precede la partenza di un classico match-race. Alle 10.25, con un vento a circa 8 nodi di intensità, le due barche si sono affiancate e, dopo un segnale convenuto, hanno dato il via alla sfida. Ad una manciata di secondi dalla partenza, l’equipaggio di Eilean ha subito impresso maggiore potenza all’imbarcazione issando vele come la carbonera e il gennaker asimmetrico, che le hanno permesso di raggiungere 6 nodi di velocità e di distanziare Latifa.
IL SORPASSO ALL’ISOLA DI CAPRAIA
Tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio Latifa ha accorciato le distanze, mantenendo la propria posizione sottovento rispetto a Eilean, ma avvicinandosi sempre più all’isola di Capraia. Verso le ore 14 proprio Latifa ha approfittato di una brezza sottocosta che le ha permesso di girare in vantaggio la boa concordata, un punto GPS collocato nei pressi di Punta del Ferraione. Da quel momento è iniziato il suo ritorno verso Marciana Marina. Solo dopo circa mezz’ora anche Eilean ha potuto strambare in boa per poi dare il via all’inseguimento della barca di Pirri. Metro dopo metro il ketch di Panerai ha guadagnato acqua, arrivando a poca distanza dalla poppa dell’avversario ma dopo cinque ore di regata, Latifa ha ritrovato il giusto assetto delle vele ed è ripartita. Con arie leggere tutto ha giocato a suo favore, dal dislocamento di 40 tonnellate rispetto alle 50 tonnellate di peso di Eilean, dal profilo della tuga di coperta, più aerodinamica e di dimensioni più contenute rispetto a quella dell’avversaria, alla maggiore pulizia della carena rispetto ad Eilean, giunta alla sfida dopo una stagione durante la quale ha percorso non meno di 2500 miglia di mare. Alle 15.50, dopo circa 22 miglia percorse e considerate le 16,5 miglia di distanza dal porto di Marciana Marina, verificata l’impossibilità di potere proseguire a vela in quasi totale assenza di vento, Eilean comunicava ufficialmente a Latifa l’abbandono della competizione e l’ammissione della sconfitta.
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1 commento su “Match race ante litteram tra due scafi costruiti da Fife nel 1936”
Semplicemente fantastico!