Tre italiani al Vendée Globe 2016? Non è utopia!

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mura-pedote-dibenedettoSi tratterà di un Vendée Globe a tinte azzurre, quello del 2016. Il giro del mondo in solitario senza scalo, partendo da Les Sables d’Olonne, nel dipartimento francese della Vandea, potrebbe vedere ben tre italiani al via: ci sarà di sicuro Andrea Mura, il nostro Velista dell’Anno 2014, che ha annunciato, a meno di 40 giorni dalla partenza della Route du Rhum (alla quale parteciperà con la sua vecchia e fidata barca, l’Open 50 Vento di Sardegna), di aver iniziato la costruzione di un nuovo IMOCA 60 (IMOCA sta per International Monohull Open Classes Association): il progetto è francese (Verdier/VPLP), la realizzazione italiana, affidata al cantiere Persico di Nembro (Bergamo), da cui sono uscite le varie Luna Rossa e gli scafi per l’intera flotta dei nuovi VO65. Ci sarà quasi sicuramente Alessandro Di Benedetto, alla sua seconda esperienza al Vendée su Team Plastique e, se tutto andrà bene, potrebbe aggiungersi anche Giancarlo Pedote, supportato da Prysmian e da altri sponsor. Magari su un IMOCA 60 usato (visto che i tempi per la costruzione sono serrati, visto che dall’anno prossimo inizieranno le regate di qualificazione al Vendée). Tutti e tre, tra l’altro, sono in partenza per la Route du Rhum, storica regata transatlantica in solitario in partenza il 2 novembre da St-Malò.

bianchettiLA STORIA DEGLI ITALIANI AL VENDEE
Un Vendée con tre italiani fino a qualche anno ci sarebbe sembrato un’utopia, ma adesso possiamo davvero sperare: gli italiani hanno imparato a navigare “au large”, lo hanno dimostrato i recenti risultati su Mini 650 (Pedote, Zambelli, Bona) e Open 50 (Mura stesso). Alla seconda edizione del 1992-93 prese parte Vittorio Malingri a bordo di Everlast/Neil Pryde Sails, ma non riuscì a concluderla per un’avaria al timone. L’edizione più “affollata” dai nostri fu quella del 2000-01, che vide al via Simone Bianchetti su Aquarelle.com e Pasquale Di Gregorio a bordo di Wind. Bianchetti chiuse dodicesimo (impiegando 121 giorni, 1 ora e 28 minuti), Di Gregorio quindicesimo (158 giorni, 2 ore e 37 minuti).

LA BARCA DI MURA
Nel caso di Mura, sarà la prima volta per un’imbarcazione italiana “nuova” in gara al Vendée-Globe, un primato e uno stimolo per tutta il movimento velico del Bel Paese. “Stiamo costruendo la barca più veloce possibile – spiega Mura – abbiamo le risorse e vogliamo correre al meglio delle nostre possibilità. L’imbarcazione verrà costruita in Italia, presso il cantiere Persico, e mi permetterà di gareggiare per fare il migliore risultato possibile, nella sfida più difficile per un velista e un velaio, come me”.
Il Team di Andrea Mura, che manterrà lo zoccolo duro già visto con Vento di Sardegna, verrà integrato da alcune professionalità nuove e qualificate, espressamente dedicate alla nuova imbarcazione. “Ma il progetto – conclude Mura – non sarà commerciale, ma sportivo e umano, come quello attuale…nel mio gruppo non c’è spazio per arroganza e isteria, noi corriamo per i nostri valori, che sono la passione, l’identità e la tecnologia. Si tratta della sfida più difficile che abbia mai affrontato. Ed è anche il coronamento di un percorso lungo una vita”.

percorsoLA PIU’ DURA DELLE REGATE
La gara comincia e si conclude a Les Sables-d’Olonne, nel dipartimento francese di Vendée. Il tragitto è fondamentalmente una circumnavigazione sul percorso della clipper route: da Les Sables-d’Olonne, giù per l’Oceano Atlantico fino al Capo di Buona Speranza, quindi si procede in senso orario attorno all’Antartide, lasciando a sinistra Cape Leeuwin e Capo Horn, infine di nuovo verso Les Sables d’Olonne. La gara partirà il 12 Novembre 2016 e si concluderà a Febbraio 2017: è studiata in modo che i partecipanti possano affrontare i Mari Antartici durante l’estate australe. Il Vendée-Globe è una grande avventura umana, prima che sportiva e tecnologica: denominata l’Everest dei velisti, porta allo stremo le capacità psico-fisiche e tecniche dei partecipanti.

 

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1 commento su “Tre italiani al Vendée Globe 2016? Non è utopia!”

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