Il passaggio a Nord Ovest? Sempre più affollato!
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Il primo che ci è riuscito è stato nel 1906 Roald Admunsen. Quasi 110 anni dopo il passaggio a Nord Ovest (una rotta che unisce l’Oceano Atlantico al Pacifico attraverso l’arcipelago artico del Canada), da est a ovest o viceversa, nel 2014 sembra diventata una moda tra i velisti.
15 BARCHE IN ATTESA
In questo momento sono quindici le barche in attesa del via libera per avventurarsi tra i ghiacci del nord America per cercare di passare dall’Atlantico al Pacifico dal Polo Nord. La maggior parte della flotta che ci sta provando è composta da scafi “normali”: un Island Packet 43, un vecchio Swan 53, un Oyster 47, un Garcia 45. La maggior parte delle barche che vuole passare nel senso est/ovest si trova in Groenlandia a Nuuk, con l’occhio alle foto satellitari che aggiornano sulla situazione della banchisa.
LA STORIA DEL PASSAGGIO A NORD OVEST
Tra la fine del XV e il XX secolo, gli europei hanno cercato di stabilire una rotta commerciale marina che passasse a nord e ad ovest del continente americano. Gli inglesi chiamarono la rotta passaggio a nord-ovest, mentre gli spagnoli la battezzarono stretto di Anián. Il desiderio di trovare questa rotta motivò gran parte dell’esplorazione europea di entrambe le coste del Nord America. Nel 1539 Hernán Cortés incaricò Francisco de Ulloa di navigare lungo l’odierna Baja California alla ricerca dello Stretto di Anián. L’8 agosto 1585, l’esploratore inglese John Davis entrò nello Stretto (golfo) di Cumberland presso la costa dell’isola di Baffin. Nel 1609, Henry Hudson navigò lungo il fiume che oggi porta il suo nome (fiume Hudson) alla ricerca del passaggio. Hudson in seguito esplorò l’artico canadese e scoprì la baia che da lui prese il nome.
L’INSUCCESSO DELLA SPEDIZIONE MALASPINA
Il 30 luglio 1789 partì da Cadice la spedizione Malaspina il cui compito era quello di esplorare le regioni più lontane e non ancora cartografate del continente americano e dell’oceano Pacifico, svolgere un programma di determinazioni magnetiche, raccogliere informazioni politiche ed economiche e individuare il presunto passaggio a Nord-Ovest. Tale spedizione composta da due corvette passò da Capo Horn costeggiando Nord Africa e Sud-america. Risalì facendo rotta a Panama fino all’Alaska ma fu costretta ad abbandonare la ricerca ritornardo ad Acapulco.
LA SPEDIZIONE PERDUTA DI FRANKLIN
Nel 1845 una ben equipaggiata spedizione di due navi, guidata da Sir John Franklin (la spedizione perduta di Franklin), tentò di forzare il passaggio attraverso i ghiacci artici dalla Baia di Baffin al Mare di Beaufort. Quando la spedizione non riuscì a rientrare, diverse spedizioni di soccorso e squadre di ricerca esplorarono l’artico canadese tra i due corpi d’acqua aperta, producendo alla fine la carta nautica di un possibile passaggio. Della spedizione sono state ritrovate poche tracce, comprese registrazioni che indicano che le navi vennero bloccate dalla morsa di ghiaccio nel 1845 vicino all’Isola di Re William, a circa metà strada del passaggio, e non furono in grado di disincagliarsi nell’estate successiva. Lo stesso Franklin, apparentemente, morì nel 1847. Non è chiaro il motivo per cui tutti i 134 membri della spedizione, pur ben equipaggiata e ben rifornita, perirono. L’ipotesi più recente ritiene che la morte sia stata causata dal piombo rilasciato dai contenitori metallici contenenti le scorte alimentari della spedizione; per la fornitura di cibo era stata indetta una gara d’appalto al ribasso. Questa ipotesi è confortata dalle prime autopsie sui corpi, che il ghiaccio ha conservato in buone condizioni, eseguite alla fine del XX secolo. Così, mentre percorrevano le vie di terra per raggiungere un forte o un villaggio, gli uomini della spedizione si nutrivano con cibo intossicato dal piombo.
AMUNDSEN FU IL PRIMO
Il passaggio a nord-ovest venne infine conquistato nel 1906, quando l’esploratore norvegese Roald Amundsen, che era salpato giusto in tempo per sfuggire ai creditori che cercavano di fermare la spedizione, completò un viaggio di tre anni su di un peschereccio per la pesca delle aringhe convertito, di 47 tonnellate di stazza. Alla fine di questo viaggio, entrò nella città di Circle, in Alaska, ed inviò un telegramma che annunciava il suo successo. La sua rotta tuttavia non era pratica dal punto di vista commerciale: in aggiunta al tempo che occorreva, alcune delle sue acque erano estremamente poco profonde. Il primo passaggio in una sola stagione venne effettuato solo nel 1944, quando la St. Roch, uno schooner della Reale Polizia a cavallo canadese, riuscì nell’impresa. (fonte www.wikipedia.org)
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2 commenti su “Il passaggio a Nord Ovest? Sempre più affollato!”
mi sembra opportuno ricordare anche il passaggio compiuto in solitario nel 1977 dal belga willy de roos a bordo del ketch williwaw
Sarebbe opportuno che indicaste almeno con una didascalia che l’immagine di apertura ritrae la “Best Explorer” tra i ghiacci e sottolineare che è stata la prima (e finora l’unica) barca italiana a transitare per il Passaggio a Nord Ovest nel 2012- Grazie per l’attenzione.
Nanni Acquarone skipper di Best Explorer ed Expedition Leader della spedizione.