VIDEO Quei temerari sulle macchine volanti

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classe-aPunta Ala, fine agosto 2014, Campionato Italiano Classe A. Nello splendido golfo che va da Punta Ala a Piombino, in faccia all’isola d’Elba, ospitati dal bellissimo Camping Resort Punta Ala, anche quest’anno i migliori timonieri italiani di classe A oltre a numerosi stranieri (tedeschi svizzeri francesi spagnoli austriaci e perfino uno svedese) sono venuti a misurarsi e a tentare di capirci qualcosa di questi benedetti foils e winglets che fanno sollevare la barca dalla superficie dell’acqua nelle andature portanti. Perché tanti stranieri in un Campionato Italiano? Semplice… perché l’anno prossimo, proprio in questo specchio di mare, si svolgerà il Campionato Mondiale di Classe A.

VIDEO – QUEI TEMERARI SULLE MACCHINE VOLANTI

MICA FACILE VOLARE
Il fenomeno dei natanti volanti lo abbiamo visto l’anno scorso a San Francisco, durante la Coppa America. In televisione sembra facile e naturale, volare sull’acqua. Ebbene, non lo è affatto e quasi tutti qui sono alle prese con una bella gatta da pelare. Se c’è vento debole, sotto i dieci nodi, la barca non si solleva e, anzi, viene in qualche modo rallentata dalle modifiche alle appendici. Sopra i dieci/dodici nodi di vento reale anche lo scafo sottovento si solleva, ma col vento si alzano anche le onde che disturbano notevolmente l’andatura. Siamo ancora ai primi passi, ci sono cinquantasei barche e non ce n’è una uguale all’altra.

316-1474OGNUNO A MODO SUO
Derive a C, derive a J, derive inclinate, alcuni tradizionalisti ancora con le derive dritte. Dopo le prime tre prove, la prima con vento debole, la seconda con vento un po’ più forte e la terza con vento deciso e onda formata, il campo di regata ha premiato i progressisti/conservatori. Concentrato più sulla tattica e sulla velocità della barca che non sul volo, il tedesco Bob Baier precede l’italiano Luca Maffessoli, peraltro a pari punti..Al terzo posto lo svizzero Sascha Wallmer e al quarto il francese Jean Louis Le Coq. La netta sensazione che ho è che tutti pensano più a far volare la barca che a vincere le regate.

COS’E’ UN CLASSE A?
Ma voi lo sapete cos’è un Classe A? In parole povere e stringate è un piccolo mostro tecnologicamente avanzatissimo, tutto in carbonio, lungo 5 metri e 50, largo 2 metri e 30, con un albero alto circa 9 metri, con una superficie velica di 13 metri e 94 (albero compreso) e un peso minimo di 75 chilogrammi. In pratica il Classe A è una barca che nella maggior parte dei casi pesa sensibilmente meno del suo  timoniere. Più che di Formula 1 direi che si tratta di MotoGP. In condizioni ideali, queste libellule da combattimento possono sviluppare  velocità superiori ai  venti nodi e hanno talvolta registrato punte massime oltre i 27. Roba seria. Il timoniere è sempre fuori, appeso al trapezio, sia di bolina che di poppa. Nonostante ciò le teste dei regatanti sono spesso ornate di chiome bianche, prova del fatto che qui è più questione di equilibrio e agilità che di forza. Bene… tra poco si va in acqua e mi sono trovato un bel posto sul gommone dei fotografi. Ecco fatto, le regate sono finite. Sono state disputate ben nove prove e la situazione si è modificata. Lo svizzero Sacha Wallmer, grazie soprattutto alle ultime tre prove (tre primi posti) ha sorpassato Bob Baier e si è aggiudicato la regata. Al terzo posto nella classifica finale e quindi nuovo Campione Italiano il bresciano Luca Maffessoli, costantemente presente nei primissimi posti della classifica. Non ha ancora 25 anni, è bravo, simpatico e cordiale. Complimenti. Seguendo le regate dal gommone dei fotografi ho potuto ammirare la tecnica splendida di Wallmer che vola con estrema facilità. Nella penultima prova ha dato un chilometro al secondo. Io ho regatato sui Classe A per più di vent’anni, ho smesso a metà anni novanta per sopraggiunti problemi ai menischi, ma non mi ricordo di aver mai visto distacchi così notevoli. Il sentimento diffuso è che bisogna insistere sulla poppa volante perché se si imbroccano i materiali giusti e le giuste regolazioni si ha un vantaggio incredibile nei confronti di quelli che ancora non ci sono arrivati. Ma è un inferno. Non riuscire a volare è abbastanza demotivante.

CLASSE A, VIVAIO DI GRANDI VELISTI
Comunque la strada sembra tracciata e l’anno prossimo, ai Mondiali ci sarà da divertirsi. Arriveranno tutti quelli bravissimi, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, dall’Olanda. E c’è da scommettere che saranno davanti. Non è un caso che i sindacati di Coppa America peschino a piene mani tra i migliori timonieri del Classe A per sviluppare i loro mostri e per fare le regate. Uno per tutti? Tale Glenn Ashby, dieci volte campione del mondo, che abbiamo visto a San Francisco governare l’ala di New Zealand.

TUTTI AI MONDIALI!
Bene, adesso permettetemi qualche personalissima coloritura. Appello: Vittorio Richelmy, Giulio Pennisi, Nicodemo Fedeli, Gastone Gherardini, Egidio Babbi, Alberto Babbi, Saverio Monina, Massimo Corbara, Antonio Lambertini, Claudio Gaiaschi, Aldo Pugnetti e poi Tamburini, Pirrini, Urbinati, Valerio, Michele Petrucci, Taddei, fratelli Spigoli, Michelangeli, e molti altri ancora… dove diavolo siete finiti? L’anno prossimo ci sono i Mondiali! I Mondiali… avete capito? Cos’avete di meglio da fare dal 5 al 12 settembre 2015? Io ho deciso di ricomprarmi una barca, magari un vecchio catorcio, tanto per riprenderci la mano… ma vorrei che ci foste anche voi. Non abbiate paura, l’ambiente è bello e sano, non ci sono più le polemiche di una volta, qui son tutti amici, almeno sembra. Ci facciamo una classifica avulsa per noi zombies, mettiamo in palio le solite bottiglie di vino, rifacciamo il Bollettone del Peone, il nostro giornale… lo facciamo addirittura quotidiano… Sarà vietato volare ma sarà permesso dire e fare le meravigliose cazzate che dicevamo e facevamo…Perfino i Genesis si sono riuniti. La felicità è fare le regate sui Classe A. Poco ma sicuro. Non c’è altro. Baci e abbracci.

Lele Panzeri

(foto di Serena Scaringella)

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