Se guardi fuori dalle finestre del loro studio, in un grande appartamento del centro di Milano, lo scorcio è quello dell’Arco della Pace, guarda caso uno degli interventi urbanisti più discussi della città, che meglio rappresenta l’Italia del design. A pochi passi da qui ci sono studi importanti, come quello dove Achille Castiglioni accumulava oggetti per il suo lavoro fino a diventare uno dei maestri del design. Stiamo parlando di Nauta Yachts, una delle certezze di questo “made in Italy” nautico che ci colloca nei gradini alti della considerazione mondiale. Leggerete nell’intervista che segue come il loro successo sia il frutto di una grande passione e di un inizio voluto ma anche un po’ casuale e avventuroso. Una di quelle storie che somiglia al costruire e inventare computer in un garage, dove il motore del successo è la propria grande passione. Il portavoce dello studio è Mario Pedol, del terzetto fondatore nell’85 dello studio che nasce come cantiere costruttore resta con lui Massimo Gino. Nello studio una quindicina di ingegneri, architetti, yacht designer. La firma Nauta è ormai su decine di barche, dalla più grande del mondo, il megayacht Azzam lungo 180 metri, alle più piccole e per certi aspetti più difficili imbarcazioni della produzione Beneteau.
Trovate l’articolo completo sul numero di settembre de Il Giornale della Vela
La storia di Nauta Yachts, maestri del design italiano
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