Baciottinho: come si trasforma una barca di serie in uno scafo campione italiano ORC
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Prendi una barca di serie del 2009, sistemala, ottimizzala e metti a bordo un equipaggio “navigato” di amici. Ecco come Baciottinho ha vinto l’ultimo Campionato Italiano Assoluto di Vela d’Altura in classe 4 di Loano (SV), di cui vi parliamo a pag. 124. Baciottinho è un Dufour 34 Performance dell’armatore milanese Giuseppe Tadini. Una barca di serie del 2009 che, ottimizzata per l’ORC che si è dimostrata ben più corsaiola di altri scafi nati per la regata. Abbiamo chiesto a Tadini di svelarci i “segreti” di Baciottinho: “Di segreto non c’è nulla”, tiene a precisare l’armatore, che comunque è arrivato a raccogliere risultati per gradi, facendo compiere alla barca un percorso di ottimizzazione che ha coinvolto più eminenti “cervelli” italiani, tra scafo e vele. “Il bulbo è stato messo in dima da Umberto Felci (originale progettista della barca) – racconta Tadini -, il piano velico è opera di Maurizio Cossutti in collaborazione con Fabio Ascoli di OneSails, successivamente rimaneggiato da Guido Cavalazzi e Giovanni Sanfelice di North Sails”. Tutto inizia nel 2010 quando Tadini decide di acquistare la barca, che era ferma in un cantiere a Bocca di Magra a “miglia zero”, dopo essere stata commissionata da un armatore siciliano che non l’ha mai ritirata. Rispetto alla versione base presentava già alcune modifiche per renderla più competitiva: “l’albero maggiorato (la “P”è di 12,18 m contro gli 11,70 originali), le sartie in tondino e la strumentazione B&G, molto efficace in regata se si impara a sfruttarla bene”. Nelle pagine che seguono vi mostriamo gli accorgimenti adottati da Giuseppe (per gli amici è “Koki”) per rendere Baciottinho una piccola belva da regata. utili per alleggerire la barca di 150kg, ottimizzarne le prestazioni sulla base del sistema ORC e per snellire le manovre a bordo rendendole più semplici, in modo da poter concentrare le energie su una migliore conduzione della barca e sulla tattica di regata. Girate pagina e…traete spunto!
Trovate l’articolo completo sul numero di settembre de Il Giornale della Vela
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