Estate polemica: le barche a vela a La Maddalena pagano la metà. Forse…

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maddalenaUno dei luoghi più magici del Mediterraneo è senza dubbio l’Arcipelago della Maddalena. proprio per preservare la sua bellezza si tratta di un’area protetta e nella quale si può sostare in barca solo a pagamento. Ma le barche a motore e le barche a vela hanno un livello di inquinamento differente e, per questo, le vele pagano la metà. O almeno dovrebbero… Leggete qui sotto cosa ci scrive un nostro lettore e, fateci sapere cosa ne pensate!

Gentile redazione,
arrivo a Maddalena in questi giorni in cui vi scrivo, e scopro l’ennesima buffonata da parte delle autorità preposte che stabiliscono regole insensate a danno dei malcapitati che hanno l’unico torto di voler contribuire ad un turismo che qui ormai da almeno un paio d’anni soffre gravemente.
Sosto in rada a Cala Coticcio a Caprera e vengo fermato da un gommone dell’ente parco. Non avendo ancora avuto modo di regolarizzare il permesso vengo giustamente invitato a pagare la quota giornaliera. Ora prima assurdità sono stupefatto nell’apprendere che da quest’anno lo sconto per le barche a vela del 50% non può essere applicato dagli incaricati che praticano il controllo sui gommoni e pago 50 euro per un giorno per una barca a vela di 12 mt.
Il giorno dopo intendo premunirmi e mi collego al sito dell’ente parco per fare il permesso di una settimana. Il costo complessivo del permesso per l’intero periodo è pari a 50 €  contro i 100 € di tariffa piena, tenuto conto che le barche a vela godono dello sconto del 50%. Ed ecco qui la seconda assurdità, lo sconto per le barche a vela non è applicabile on line ma solo previa visione della licenza di navigazione della barca da parte degli addetti alla riscossione,  che si trovano nei porti convenzionati della Maddalena.
Ho provato a contattare l’ente parco e chiedere spiegazioni ed ho ricevuto questa versione: poiché negli anni addietro molti si sono approfittati dello sconto per le barche a vela si è deciso che questo può essere applicato solo dietro un accertamento da parte degli addetti all’emissione del documento, e che se volevo avrei potuto comunque procedere all’acquisto del permesso on line pagando l’intera quota.
Ovviamente le mie proteste non sono servite a nulla ma soprattutto, terza assurdità, non sono riuscito a spiegare alla sig.ra Dea che gentilmente ha risposto alla mia telefonata che il malcostume può essere esercitato anche da chi ha una barca a motore da 50 mt e fa un permesso on line per una barca da 10 mt.  Questi comportamenti infatti andrebbero sanzionati da chi è preposto al controllo piuttosto che penalizzare una  categoria che per l’appunto gode dello sconto in quanto dotata di veicoli meno inquinanti.
Il risultato è stato che non volendo recarmi in porto a fare il permesso ho proceduto on line pagando l’intera quota e lasciando complessivamente all’ente parco 150 € anziché 50 €. Spero che almeno questo possa servire a migliorare l’ambiente e i servizi che peraltro restano decisamente carenti.
Antonio Musacchio

QUESTA LA TESTIMONIANZA DEL NOSTRO LETTORE. VOI, COSA NE PENSATE? COSA VI E’ SUCCESSO DURANTE LE CROCIERE ESTIVE? AVVENTURE BELLE O DISAVVENTURE, RACCONTATECELE INVIANDO UNA MAIL A SPECIALI@PANAMAEDITORE.IT

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5 commenti su “Estate polemica: le barche a vela a La Maddalena pagano la metà. Forse…”

  1. L’ente parco della Maddalena e’ forse l’ennesimo poltronificio. Gli introiti non servono a migliorare l’ambiente. Due anni fa’ nella cala di G.Marino tra Budelli e Razzoli alcune rocce recavano macchie notevoli di catrame e vi era abbandonato un relitto di catamarano. Il fondo del mare aveva bottiglie sparse e vuote di costoso champagne frutto della stupidità di alcuni esagitati ferragostani. L’unico beneficio e’ forse il lavoro stagionale dei giovani addetti al controllo della tassa di accesso al parco. In Corsica nella zona che fa’ anche essa parte del parco non esiste nessuna richiesta di denaro, nessuno ti insegue…noi sardi siamo dei fessi che fanno scappare i pochi turisti rimasti.

  2. Salve, sono d’accordo con la rabbia dell’autore del post; i meccanismi di controllo del rispetto delle regole del Parco sono farraginosi e, aggiungo, costosi per le casse del Parco. Durante gli utlimi due anni ho, insieme ad altri colleghi, avuto modo di approfondire queste problematiche grazie ad un progetto (Progetto MEDUSE) co-finanziato dalla Commissione Europea nel Programma Quadro 7. Il Parco ha pochi mezzi per il controllo, e il rispetto delle regole non è sempre usanza comune… Nel progetto MEDUSE la mia azienda ha sviluppato dei servizi prototipali basati sull’uso di tecnologie satellitari e smartphone per proporre una soluzione tecnologica fattibile utile al Parco (controllo automatico accessi e violazioni in cambio di sconti sul biglietto di ingresso e altri servizi) e godibile da parte dei visitatori (cui venivano fornite anche informazioni utili alla navigazione ed alla visita del Parco). Il progetto ha avuto successo, e ne stiamo derivando dei servizi sul mercato, grazie alla piattaforma di servizi (gratuiti per utenti privati/diportisti) CALIPSO; l’App per ora è solo su Android, ma c’è anche un servizio su web: http://www.calipso-nais.it . Sia per motivi personali (è il mio lavoro …) sia per la salvaguardia di questi posti bellissimi di cui l’Italia è ancora piena, spero che l’iniziativa prosegua e trovi utenti e proseliti.

  3. Condivido quanto riportato dal lettore. Sono anni che frequento l’arcipelago ( e che pago i ticket) ma quest’anno mi sono rifiutato, per principio. Abbiamo optato per la costa e ci siamo spostati un po’ più ad ovest.
    Sito web con tariffa piena ‘solo motore’ (fantastico menu a tendina monoscelta)…ed ulteriore maggiorazione del 40% se si paga in loco. Se si va in un centro convenzionato (palau, maddalena, cannigione) lo sconto vela permane. Pensate la comodità: uno arriva dalla Corsica e decide di fermarsi a Budelli o S. Maria. Cosa deve fare per pagare la cifra a cui ha diritto? Fa N miglia, va a maddalena, ormeggia in porto (altrimenti se sta in rada deve prendere un taxi)… cerca il centro convenzionato, paga il ticket, fa N miglia, torna a S.Maria.
    Che senso ha punire a priori tutti..per qualcuno che potrebbe dichiarare ‘vela’ piuttosto che ‘motore’? Forse è una manovra per ‘incentivare’ il turismo, come è stato fatto con il cartello-traghetti o la tassa ‘ sosti in sardegna’ di qualche anno fa.

    Solo per nota…in molti porti della Corsica abbiamo speso 50€ per un 13m.

  4. Ingenui, Vi meravigliate della gestione del Parco? In Italia, a qualsiasi “latitudine”, i camerieri di pur modeste pizzerie e bar sono dotati di palmari che rilasciano contestuali scontrini e ricevute; in aeroporto il check in puoi esibirlo, mostrandolo sul proprio I Phone.
    Al Parco no! Sapeste come se la ridono!!!!

  5. corrado bergamini

    a parte che ormai da dieci anni vado in Corsica,gasolio 1430a Bonifacio,1790 a Santa teresa di gallura,8 miglia di distanza l’uno dall’altra,a parte le ridicole regole anti inquinamento,fra vela e motore ,come se il generatore (sempre acceso)delle barche a vela vada a acqua minerale,o avessi visto una barca a vela che arrivi a vele spiegate,tutte a motore,l’80 x cento charter chiassosi e inesperti,CaraO Accipelago questa estate ho riprovato a vedrti ma dopo due giorni son scappato nel paradiso chiamato Corsica.

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