I consigli di Carlo Rimini: “In crociera sto bene se faccio così”

CS_39_A7ES0799Navigare, finalmente! Mollare gli ormeggi e via, prua verso il largo, verso nuove destinazioni. Ma la vita a bordo, soprattutto in crociera, è ricca di mille sfaccettature, di equilibri spesso sottili, come sottile è il confine che separa una crociera indimenticabile (detto con un sorriso grande così) e una indimenticabile (lo sguardo torvo col quale pronunciate questa parola dice tutto). Per aiutarvi a evitare quest’ultima situazione abbiamo chiesto a un esperto quali cosa fare (e non fare) quando siete in crociera. Carlo Rimini, nato a Trieste, avvocato e collaboratore de La Stampa, naviga da anni con la sua famiglia a bordo dell’Oceanis 411 Ottobre blu lungo il Mediterraneo. è lui a svelarci alcuni dei luoghi magici dove gettare l’ancora, ma anche la magia della navigazione notturna o il piacere di una cena a bordo, mentre il sole tramonta. Carlo affronta anche due dei temi più importanti quando si naviga, ovvero il rapporto tra il comandante e l’equipaggio e la gestione dell’imprevisto. In più, trovate in questo servizio altre undici “dritte” pensate per assicurarvi una crociera felice, fin da prima di partire. Non sottovalutate infatti l’importanza di una cambusa fatta con attenzione, o di saper usare nel modo corretto (non sorridete…) il wc di bordo. Per poter dire anche voi che la vostra crociera è stata indimenticabile!                      Carlo Rimini

DOVE ANDARE
Dove andare? Lungo la costa orientale della Corsica, alla Rondinara. È una mezzaluna con la forma perfetta di una conchiglia, circondata da una spiaggia bianca di sabbia fine. Attenzione ai bassi fondali nella parte nord della rada. Sempre in Corsica, a Centuri: un porto per piccoli natanti davanti al quale si può dare ancora. Si può entrare con il tender: sulla sinistra c’è un bar, con i tavolini sotto un grande fico. In Toscana c’è una spiaggia deserta anche ad agosto: quella del Parco dell’Uccellina, fra cala di Forno e il fiume Ombrone, poco a Sud di Marina di Grosseto. Il contesto è fantastico e incontaminato. In Costa Azzurra, Porquerolles: portate con voi “Il mio amico Maigret”, di Simenon, ambientato sull’isola. Vi sembrerà di riconoscere, oltre ai luoghi, anche le persone. Una notte va passata ai gavitelli di Port-Cros. Rientrando verso Saint Tropez, fermatevi a Cap Taillat, poco a Ovest della spiaggia di Pampelonne. È un paradiso.

Navigare di notte
Partire al tramonto è un’esperienza unica. La navigazione notturna è affascinante anche se non c’è vento: il rumore del motore è il sottofondo per le chiacchiere delle persone di turno. In coperta sempre in due. È opportuno valutare bene le proprie capacità rispetto alle condizioni del mare: l’oscurità rende ogni gesto molto più difficile, ogni situazione più pericolosa. Bisogna avere a portata di mano una torcia potente e una luce a led sulla fronte. Se si naviga a vela di notte, la life-line deve essere armata e le persone di turno devono essere legate: violare questa regola è da incoscienti.

Ormeggio in porto
Ricordo un’estate a Capraia. La mia barca, Ottobre blu, era allora al comando di Daniel, il nostro skipper francese. Ci chiesero via radio se fossimo sicuri di entrare: dentro c’erano raffiche a 15 nodi e spazi ristretti. Daniel disse che si poteva fare. Non disse altro. Durante la manovra Ottobre blu era come un animale domato, ipnotizzato dal vecchio marinaio al timone. Sembravano fidarsi l’uno dell’altro. Solo notai che Daniel, portando per pochi secondi il motore a 3.000 giri in retromarcia, alzò in una smorfia il labbro superiore sinistro, abbassando la spalla destra: un gesto che conoscevo come l’unico segno esteriore della sua tensione. Dopo tanti anni e qualche errore, cerco sempre di tenere a mente la sua lezione: calma, poche parole e, soprattutto, consapevolezza dei propri limiti. Se non si è tranquilli, meglio rinunciare. Cucinare a bordo La cucina è un passatempo eccellente. Ricordo una sera, a Cala Rotonda a Favignana, busiate trapanesi con la pasta di pomodoro secco della rosticceria di Marettimo. Bisogna fare sciogliere il pomodoro usando un po’ d’acqua di cottura della pasta, aggiungere olio e un po’ di aglio. Ma un ingrediente fondamentale è il sole che tramonta dietro il faro di Punta Sottile: se riprovate a casa, il risultato è inferiore alle attese. Poi, dopo il tramonto, un’orata alla griglia. A proposito, il barbecue che si fissa alla battagliola è un’idea geniale.

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IN BARCA FELICE? ECCO COME FARE
La crociera perfetta inizia già in banchina: vi spieghiamo in undici punti i trucchi per rendere la vostra navigazione un’esperienza unica.

ANCORARE IN SICUREZZA
E’ un’operazione delicata che richiede attenzione ma in cambio garantisce silenzio e natura. L’importante è che la barca sia dotata di un verricello funzionante e di una buona linea di ancoraggio costituita, oltre che dall’ancora stessa, da: grippiale (galleggiante che identifica il posto dove si trova l’ancora), catena (la sua lunghezza deve essere proporzionale alla profondità – almeno 3 a 1) e tessile. è essenziale valutare il tipo di fondale poiché determina la tenuta o meno dell’ancora: sabbia e fango sono i fondali migliori, quelli algosi possono rivelarsi ostici, di sassi difficili e rocciosi impossibili.
QUANTO CONTA LA CAMBUSA
Per molti un vero piacere, un divertimento che richiede organizzazione soprattutto in relazione alla durata della navigazione e alla rotta stabilita. Senza farsi prendere dall’ansia “rischio denutrizione”, è bene imbarcare una scorta di pasta, riso, polpa di pomodoro a lunga conservazione, scatolame (dalla carne, ai legumi, alla frutta sciroppata) e cibi secchi (grissini, fette biscottare, cracker). Durante una crociera acquistate, tappa dopo tappa, i cibi freschi e le specialità del luogo.
LA CROCIERA COME ECO-ESPERIENZA
Sono sempre di più le possibilità di produrre energia alternativa mediante i pannelli solari. è vero, possono essere costose, ma sono un buon investimento per la qualità di vita del pianeta e per il nostro futuro. Per far sì che la barca sia una Eco-Esperienza sino in fondo è bene utilizzare detergenti naturali e biodegradabili, ridurre la produzione di immondizia evitando l’acquisto di cibi chiusi in imballaggi imbarazzanti e di bottiglie di plastica.
GPS Sì, MA COL CERVELLO
Non è da confondere con il cartografico, non ti dice dove sei ma ti consente di calcolarlo attraverso la longitudine e la latitudine da riportare sulla carta nautica. Contare solo sulla sua presenza può essere rischioso, nel caso in cui si guasti ci si può sentir perduti (per questo è consigliabile averne a bordo almeno due).
TENETE LA METEO SOTTO CONTROLLO
Oggi esistono diversi modi per ricevere o consultare previsioni meteo per telefono o sul web (www.meteomed.it), oppure ancora via VHF (in Italia sul canale 68 trovate il bollettino Meteomar). Di norma i bollettini vengono esposti in ogni porto, inoltre il barometro è uno strumento antico che di rado sbaglia, basta saperlo interpretare.

TENETE TUTTO IN ORDINE
Ogni cosa deve essere al suo posto, serve per navigare in sicurezza, per trovare subito ciò che occorre nel momento del bisogno. Chi ha un po’ di esperienza sa che è meglio non delegare troppa responsabilità al caso: quando si dice organizzare si intende la partenza, la cambusa, le attrezzature, le dotazioni di sicurezza, gli spazi. Per ogni tratta meglio avere a portata di mano il piano B per affrontare un guasto improvviso, un temporale imprevedibile.
PREPARATE L’ORMEGGIO PER TEMPO
L’attracco in banchina è un momento delicato che richiede concentrazione. Per evitare problemi bisogna allenare il pensiero a prevedere le eventuali manovre, essere pronti a ogni evenienza e stabilire chi fa che cosa. Un occhio al fondale, parabordi calati e uno libero da portare a mano dove serve, cime in chiaro pronte al lancio e mezzo-marinaio in vista.
COME FUNZIONA IL WC NAUTICO
Non vergognatevi, se non siete mai stati a bordo la prima cosa da fare è chiedere come funziona il Wc. Quello con saracinesche è in via d’estinzione sostituito dal wc chimico dotato di serbatoio acque nere, per evitare odori sgradevoli esistono prodotti igienizzanti biodegradabili. L’importante è che il serbatoio venga svuotato negli appositi raccoglitori acque nere che si trovano nei porti e non direttamente in mare, altrimenti mille volte meglio il vecchio metodo del “bugliolo”!
SICUREZZA SIGNIFICA TRANQUILLITA’
Mai dimenticare di verificare che a bordo tutto sia funzionante e al proprio posto e che le dotazioni di sicurezza di legge (razzi, zattera, salvagente, ecc) siano in perfetto stato. Se si ha poca esperienza meglio essere prudenti, l’incoscienza non fa per i marinai. UMIDITA’ COME TI ODIO
Senza dubbio uno degli aspetti meno allettanti della vita in barca, talvolta il prezzo da pagare per godere dello spettacolo della natura. La sensazione del “tutto umido” (vestiti, cuccetta, sacco a pelo, ecc) è sgradevole anche d’estate, soprattutto se navigate di notte (l’alba il momento peggiore). Esistono però alcuni rimedi: il più banale consiste nell’evitare di “portare” il sale sottocoperta (es: indumenti bagnati con acqua di mare); nelle ore più calde del giorno è bene lasciare socchiusi gli osteriggi in modo da consentire il costante ricambio di aria. Esistono deumidificatori nautici che funzionano mediante l’impiego di prodotti idroscopici da usare a barca ferma e disabitata: l’umidità dell’aria si condensa così nell’apposito raccoglitore. zattera a portata Sperando di non doverla mai usare, la zattera deve trovarsi in un punto facile per afferrarla e gettarla in mare. Se è vero che sulle barche degli ultimi anni gli alloggiamenti sono ricavati verso poppa, sui modelli che hanno qualche anno spesso si trovava addirittura sottocoperta. Un ottimo punto per posizionarla è sulla tuga, magari con una staffa (ce ne sono diverse in commercio).

COMANDANTE ED EQUIPAGGIO
Il comandante deve dare pochi ordini essenziali e chiari. Non deve urlare mai. Deve accettare gli errori compiuti dal suo equipaggio come una cosa naturale. Deve essere tranquillo e rassicurante. Soprattutto deve essere in grado di spiegare in anticipo che cosa accadrà: quanto durerà un tratto di navigazione, quali saranno le condizioni del vento e del mare, cosa succederà durante una manovra. Una tempesta prevista e descritta in anticipo può essere una sfida divertente; le stesse condizioni che piombano sul capo di un equipaggio impreparato possono trasformarsi in un incubo.

GESTIRE L’IMPREVISTO
L’imprevisto può accadere in qualsiasi momento. L’elenco delle cose che possono andare storte su una barca a vela è infinito. Per questo bisogna lasciare sempre il tempo e lo spazio per gestire un’eventuale emergenza e per gestire se stessi e l’equipaggio durante l’emergenza. Bisogna sapere che l’imprevisto, per un certo tempo, il più possibile breve, impedisce alla nostra testa di ragionare: anche il tempo di reazione va messo in conto.

CON CHE MARE PARTIRE
Ogni equipaggio ha il suo mare. Condizioni che entusiasmano un equipaggio di adulti, con un minimo di passione per l’impresa, possono essere invece una tragedia se a bordo ci sono bambini o, semplicemente, persone che amano la barca ma hanno paura del mare arrabbiato. Il problema non è il numero di persone capaci di manovrare. Le barche da crociera di oggi possono comodamente essere condotte da due sole persone con qualsiasi tempo, ma questa considerazione non può portare ad affrontare il mare cattivo con un equipaggio di un paio di marinai esperti e altri passeggeri impreparati: diventeranno impauriti appena il primo frangente spazzerà la coperta e terrorizzati poco dopo. La paura rende nervosi e le persone nervose litigano o agiscono in modo incauto e si fanno male.

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