Da velista d’acqua dolce a marinaio salato – l’epilogo
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Adriano Gatta, bresciano DOC, classe 1956, free-rider, alpinista, ex nazionale di judo, appassionato di fotografia (sono sue le foto che corredano il racconto), ci ha scritto raccontandoci la sua storia di ex motoscafaro “pentito”. Ve la proponiamo diviso a puntate (in fondo al racconto trovate tutti i link dei capitoli precedenti), come facevano i quotidiani un tempo. Ecco a voi la quinta e ultima parte del nostro “racconto dell’estate”.
A metà ottobre, dopo averne valutate alcune, troviamo ciò che cerchiamo: Sun Odyssey 40′, del 2000(il budget non mi permetteva una barca più recente) ma in ottimo stato e super accessoriata, anzi di più; coperta in teak, cuscineria nuova, webasto, radar, GPS, AIS e via discorrendo, aveva persino il cagnaro che non sapevo manco cosa fosse e ho dovuto cercarlo sul Vocabolario del Velista, la bibbia del comandante Basile.
A fine mese firmo il passaggio di proprietà e chiedo il cambio di nome sulla licenza.
E adesso si parte per Cérvia……. machimmeloffaffare, circumnavigare tutta l’Italia in inverno e non godermi le bellezze dei mari sui quali navigherò ? E poi il freddo e le giornate corte ? E poi dove lo trovo un pirla che mi accompagna in questa stagione ?
No, no, ci ripenso e porto la barca nel nuovo porto di Marina di Pisa; sono a due ore e mezza di auto da casa e durante l’inverno me la sistemo come voglio io, poi a maggio si vedrà.
A Marina di Pisa trovo delle persone gentilissime. Faccio subito amicizia con gli ormeggiatori che mi vedono trafficare tutto l’inverno attorno alla barca.
Mi invidiano perchè ho deciso di passare i miei “ultimi” (spero lunghi) anni in giro per mari.
Trascorro parecchi week end lunghi ad attrezzare la barca come piace a me e a metà novembre faccio il varo con tanto di bollicine, ovviamente di Franciacorta( anche se questo è un altro lago), invitando gli amici più cari. Capodanno in barca e poi alcune uscite di prova alla Meloria e verso Gorgona e a letto col Webasto a canna; dalle Apuane fischia giù una tramontana gelida.
Nel frattempo da Gigi arriva la proposta shock: “Io porto il Golly a Trapani e lo lascio là almeno due anni, vieni anche tu?”
Ecchèccazzo, ma non si fa così, non ho ancora deciso quando partire per Cervia e poi chi glielo dice alla Marghe?
“La Sicilia? È l’unica regione che non abbiamo mai visto, e poi tanto per andare a Cervia ci dovevamo passare no?”
Io sono un metodico, un precisino, non potete sballarmi i piani così; cosa dico a Floriano che mi sta cercando il posto barca?
Però, Trapani, le Egadi, Ustica, Lampedusa , Stromboli e la sciara di fuoco e poi ancora l’Etna, Agrigento, Noto e il suo Barocco, Acireale, Licata e il commissario Montalbàno, Palermo…..no, no fatemici pensare.
Faccio due conti della serva: andata e ritorno in auto da Cervia + autostrada mi costa il doppio di un volo low cost Bergamo-Trapani.
Il posto barca mi costa quasi la metà di Salò…….ma perchè non l’ho fatto prima!!!!
Chiamo Gigi: “Comandante, è ancora valida la tua proposta, c’è ancora un posto barca al Marina Levante aTrapani ?”
“Siii? Allora sappi che che a giugno io porto la barca in Sicilia”
E così comincia l’avventura che porterà il BRAVO PAPA’ 3 per ora aTrapani, via Capraia, Corsica, Sardegna e poi si vedrà…….ma questa è un’altra storia…
FINE (PER ORA)
RILEGGI GLI ALTRI CAPITOLI DEL RACCONTO DELL’ESTATE
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Parte 4
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