Da velista d’acqua dolce a marinaio salato – seconda parte
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Adriano Gatta, bresciano DOC, classe 1956, free-rider, alpinista, ex nazionale di judo, appassionato di fotografia (sono sue le foto che corredano il racconto), ci ha scritto raccontandoci la sua storia di ex motoscafaro “pentito”. Ve la proponiamo diviso a puntate (qui trovate la prima), come facevano i quotidiani un tempo. Ecco a voi la seconda parte del nostro “racconto dell’estate”.
Non avendo niente di meglio da fare accetto la proposta di un vicino di ombrellone di fare il corso Laser….. risultato torno a casa, salgo sul Boston e, dopo una “sgasata a canna” fino all’isola dei Conigli, mi domando:
“e ‘mò? Che poi in bresciano suona “ e adèss?”
Non provavo più nessun piacere a scorazzare in lungo ed il largo il lago a tutta velocità………stavo, piano piano, no anzi rapidissimamente, diventando un velista.
Detto fatto, era fine Agosto, periodo di Gorla e Cento, un amico di palestra(judo, allora il fitness e le macchine non erano ancora di moda) mi chiede se le faccio con il suo quarta classe. Gli rispondo che non so cosa sia, “ma di cosa si tratta, di una barca o di un ritrovo di vecchi compagni di scuola ?” ma accetto.
Era l’agosto del 1985 e tre anni dopo sono arrivato al demenziale record (almeno per me) di 56 regate in un anno. Erano gli anni d’oro degli Asso 99 che forse qualcuno di voi ricorda ancora; il mitico progetto di Santarelli: 9 metri e 90 con tre persone in pozzetto e tre al trapezio……mittticcco!!!!! vari campionati italiani con timonieri di grido( anche perchè gridavano sempre per qualche cazzata che facevo), primo fra tutti il grande Dodo Gorla ma anche Cassinari, Felci, Chieffi, Tonoli che mi hanno insegnato molto……anche se io non ho appreso altrettanto…..
E non solo sui laghi ma anche campionati e regate al mare: settimana delle Bocche, Portofino, Barcolana etc. ma era un mare preso di corsa, la regata, stai fermo, muoviti piano, stai sottovento….ma non di lì, sotto vento ti ho detto !!!! e poi arma la barca, disarma la barca, guida per ore fino a casa….. ddupalle !!! non mi bastava essere velista volevo diventare un marinaio….d’acqua dolce…..per ora.
Decido di comperarmi la barca. Visto che facevo sempre regate, trovare un crociera, soprattutto al lago, non era facile; infatti trovo un Rigoletto con le volanti(tanto con l’Asso c’ero abituato…..), cucinetta, niente bagno, cuccette in quadrato( non dico Dinette altrimenti il comandante Basile mi spara) comunque meglio di niente. Si chiamava NIGNA, giuro scritto proprio così, terrificante. Contro ogni regola scaramantica le cambio il nome e la chiamo BRAVO PAPA,’ esattamente ciò che mio figlio mi disse il giorno che la comperai.
FINE SECONDA PARTE (la terza sarà online martedì 12 agosto)
RILEGGI GLI ALTRI CAPITOLI DEL RACCONTO DELL’ESTATE
Parte 1
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