La barca dei sogni di un velista evoluto, raffinato e, perché no, abbiente è questa: si chiama Spectre, è lunga 18 metri ed è un daysailer, ovvero uno yacht per fare due bordi in giornata e, magari un bagno per poi tornare a casa per la serata. Si candida a diventare oggetto di culto dei prossimi anni.
UNA BARCA CHE HA IMPIEGATO I MIGLIORI “CERVELLI”
Il proprietario di questa barca lussuriosa, dalle linee purissime e dall’estetica che lascia senza parole, è Mr. North Sails, il 44enne britannico Peter Dubens, ovvero il nuovo proprietario della veleria più grande e famosa del mondo e del fondo d’investimento Oakley Capital. Anche il progetto è di un mito della vela, lo studio di German Frers e di suo figlio Mani, quelli, per capirci, che progettano gli Swan, Halberg Rassy e molti degli Wally. Ma non è da meno anche il costruttore, il cantiere italiano (bergamasco per l’esattezza) Persico Marine specializzato in costruzioni one off di altissimo livello. Dai suoi capannoni sono appena usciti i nuovi Farr 60 che parteciperanno alla prossima Volvo Ocean Race e il catamarano Luna Rossa. Ma l’elenco dei nomi famosi che hanno contribuito alla realizzazione di questo gioiello non è finita. Il project manager che ha seguito la costruzione e la messa a punto è l’inglese James Stagg, velista di fama che faceva parte del team inglese della Coppa America 2013 e adesso è il capo dello shore team del Ben Ainslie Racing, la squadra che il grande campione olimpico omonimo ha messo in piedi per cercare di rubare la Coppa America agli americani e riportarla in Inghilterra, dove manca dal 1851.
NASCERA’ UN MONOTIPO PER IL GENTLEMAN YACHTING
Ma il sogno realizzato di Mr. North Sails probabilmente non resterà unico. Sembra che ci siano già almeno cinque/sei altri armatori interessati a farsi questa super daysailer per poi fare regate tra di loro in puro stile da gentleman dello yachting, in famiglia insomma. Questa nuova classe monotipo (che può correre anche con il regolamento IRC) chiamata D60, ha anche il vantaggio di avere solo sei membri d’equipaggio grazie ai winches elettrici e al frullino per il gennaker. Se pensate che un maxi yacht, che ha prestazioni simili a quelle del D 60, ha bisogno di almeno 15 membri d’equipaggio per essere manovrato in regata, si capisce perché allo studio Frers e al cantiere italiano sono ottimisti sul successo dell’iniziativa.
IN CARBONIO E SENZA SLANCI
Spectre dalla sede della Persico a Brembo, in provincia di Bergamo è stato portato a La Spezia per la messa a punto. La destinazione finale però è più esclusiva. Il porto d’armamento sarà Saint Tropez, capitale della Costa Azzurra. Spectre è, ovviamente, tutta in carbonio, larga 4,80 metri con una quasi totale assenza di slanci che permettono di avere una lunghezza al galleggiamento di 17,1 metri rispetto ad un fuoritutto di poco più di 18 metri.
EVOLUZIONE DELL “CIAO GIANNI”
Questo progetto è l’evoluzione di un altro daysailer mitico che d’estate spesso si vede veleggiare a velocità impensabile in Costa Smeralda, Ciao Gianni (in onore di Gianni Agnelli). La foto che vedete a lato è proprio del “quasi gemello” Ciao Gianni, anche questo progettato da German Frers, che è di proprietà del franco-statunitense Jack Setton, miliardario con la passione da sempre degli yacht e possessore di alcune delle più belle barche del pianeta.
1 commento su “D60 Spectre, quando la barca per fare due bordi è lunga 18 metri ed è di mr. North Sails”
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