Provata per voi: Jeanneau 64, una villa sul mare da vivere all’aperto
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Perché comprare una villa sul mare quando esistono barche, come il nuovissimo Jenanneau 64, nate per offrirvi ogni tipo di comfort e capaci di farvi divertire a vela? Il monoscafo più grande della storia del cantiere francese mi aspetta sulla banchina del Porto Vecchio di Marsiglia per la prova. Parto presto da Milano e alle 14,30 arrivo nella splendida città francese per incontrare Erik Stromberg, responsabile tecnico per il settore vela di Jeanneau. Non perde un secondo e inizia ad accompagnarmi per un primo tour dell’imbarcazione, che ha toccato l’acqua per la prima volta lo scorso aprile. Mi rendo conto immediatamente che non sarebbe sufficiente una giornata intera per capire e apprezzare ogni dettaglio e tutte le possibilità di customizzazione che offre questo nuovo 64 piedi, creato dalla stretta collaborazione tra Philippe Briand per i disegni delle linee di carena e della coperta e Andrew Winch per la progettazione degli spazi interni. Due massimi esperti del mondo dei superyacht.
UNA COPERTA SUDDIVISA TRA MASSIMO COMFORT E MANOVRE FACILI
Andiamo con ordine. La prima osservazione da fare per introdurre la coperta, caratterizzata da una tuga bassa e filante, è la riuscita combinazione tra dettagli volti a soddisfare ogni capriccio degli ospiti a bordo e una predisposizione dell’armo e delle manovre che permette di sfruttare al massimo il vento. Per quanto riguarda il primo aspetto trovate in coperta il modo per soddisfare ogni desiderio: dalla griglia posta nel gavone di poppa e pronta all’uso per magnifiche grigliate di pesce sotto le stelle, al frigorifero per avere sempre a portata bibite fresche senza dover scendere sottocoperta, da un lavandino a scomparsa a un pozzetto di dimensioni impressionanti, dal garage per il tender dotato di sistema elettrico su rotaie per la messa in acqua del gommone, alla passerella controllabile con un sistema idraulico.
Ma torniamo un secondo al pozzetto, le sue incredibili dimensioni accolgono due panche che possono essere trasformate in due lettini prendisole matrimoniali abbattendo i due tavolini posti di fronte a ogni panca. Questa predisposizione permette inoltre di avere un passaggio verso la zona interna libero da intralci. Di scotte e drizze non si vede nemmeno l’ombra in pozzetto: la presenza del rollbar e il rimando di tutte le manovre direttamente in zona timoneria (con doppia ruota montata su colonnine dove è predisposta tutta la strumentazione necessaria alla navigazione), permette di avere una netta separazione tra la zona dedicata al relax e quella predisposta per manovrare.
Non bisogna farsi però ingannare dallo spazio dedicato al comfort e al relax a bordo: il nuovo Jeanneau 64 ha tutto per navigare bene a vela in ogni condizione. Partendo da prua, è prevista la possibilità di armare un doppio strallo, quello più interno per un fiocco autovirante (90%) a svolgimento manuale, quello più esterno per un genoa al 110% dotato di avvolgitore. Inoltre c’è la possibilità di avere anche un frullone per il Code 0 (tutte le drizze delle vele di prua sono dotate di tensioning system all’albero di Antal). Rimanendo a prua, è prevista la possibilità di avere un’ancora a scomparsa, elttricamente ribaltabile in un apposito gavone, a tutto vantaggio dell’estetica.
SOTTOCOPERTA IL MASSIMO DELLA FLESSIBILITA’
Sottocoperta si apre un vero regno della customizzazione guidato da scelte estetiche coraggiose, portate avanti da Winch e che rivoluzionano in parte il gusto tradizionale dei clienti Jeanneau (primi fra tutti il colore chiaro del teak oak e le tante rifiniture in pelle).
Le aree standard sono solo tre: la cucina, il vano motore (con doppio accesso) e il tavolo centrale della dinette. Tutto il resto può essere disegnato sulle esigenze dell’armatore che può scegliere un layout da tre a sei cabine. La prima scelta da effettuare è se si vuole la cabina armatoriale a prua o a poppa: in entrambi i casi le dimensioni sono quelle di una vera suite dotata di ogni comfort (nella soluzione con cabina armatoriale a poppa, protagonista della mia prova, sono presenti anche due passauomo per avere accesso direttamente al pozzetto, soluzione ideale per il primo tuffo mattutino). La cucina è stata disegnata con la consulenza di uno chef professionista che ha pensato a una soluzione che non “nascondesse” questa zona, ma che permettesse nello stesso tempo al cuoco di non essere disturbato durante le sue creazioni.
Tra le dotazioni standard è previsto il generatore (350 kg), posto in dinette a centro barca. Nella versione che ho provato, a prua erano presenti due ampie cabine gemelle, precedute da un calavele molto ampio in grado di ospitare tutta l’attrezzatura, i giochi di vele e i pezzi di ricambio necessari per la navigazione (questa area può diventare la cabina dell’equipaggio). Un dispaly touch controlla lo stato dei livelli delle batterie, dell’acqua e della benzina nei serbatoi.
NAVIGARE E’ FACILE SIA A VELA CHE A MOTORE
Uscire in due a bordo di una barca di 64 piedi e non avere problemi né nella conduzione della barca a vela né nelle manovre di ormeggio a motore potrebbe essere un dato sufficiente a dimostrare la vera chiave di successo di questa barca. Il motore Volvo Penta è dotato di bow e stern thruster che permettono di spostare la barca in manovra con incredibile facilità. Le velocità registrate a motore sono state 7 nodi a 15oo giri, 7,7 nodi a 2000 giri e 9 nodi a 2400 giri (velocità di crociera). A vela abbiamo navigato tutto il tempo con il Code 0, perfettamente gestibile in due anche se va riavvolto e svolto a ogni virata. Il vento era debole (perché la termica non è riuscita a entrare e distendersi) con qualche raffichetta in prossimità di terra: con un apparente di 16 nodi e un angolo di 60° navigavamo a 6,4 nodi (SOG), siamo riusciti a stringere fino a 30° (apparente) con velocità 5.9 nodi mentre al traverso ne abbiamo registrati 7.
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1 commento su “Provata per voi: Jeanneau 64, una villa sul mare da vivere all’aperto”
Se i dati riportati sono veri, 16 nodi di vento apparente a 60 gradi, velocità 6,4 nodi, si tratta di un chiodo vero! Il mio Sun Odyssey 52.2 in quelle condizioni ne fa quasi 9!
Non c’è per caso un errorino?